L’uomo che filmò la finestra al sesto piano

Robert J. E. Hughes era un impiegato delle poste di Dallas che lavorava in Dealey Plaza, nel Terminal Annex Building, e un appassionato cineamatore. Il 22 novembre 1963 approfittò della pausa pranzo per scendere in strada con la sua cinepresa 8 millimetri Bell&Howell, caricata con pellicola Kodachrome. Filmò il passaggio del corteo di Kennedy che svoltava a destra da Main Street in Houston Street, e ancora nella svolta a sinistra dalla Houston a Elm Street. Pochi secondi prima degli spari interruppe il filmato, per riprenderlo subito dopo l’assassinio non appena si accorse che qualcosa di grave era appena successo a pochi metri da lui.

I documentaristi di Unsolved History  si occuparono del caso Kennedy e misero insieme tutti i filmati e le fotografie disponibili dell’assassinio nell’ottimo lavoro “The assassination of John F. Kennedy”. Lo spezzone che riguarda Robert Hughes, che trovate qui sopra, è tratto proprio da quel documentario. Quello di Hughes è l’unico filmato che inquadra la finestra del sesto piano del deposito dei libri della Texas School, quella da cui Lee Harvey Oswald fece fuoco. La distanza era tale, tuttavia, da rendere virtualmente impossibili tutti i tentativi di riconoscimento di figure umane.

10 pensieri riguardo “L’uomo che filmò la finestra al sesto piano

  • 12 Giugno 2020 in 19:40
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    Andate a vedere di chi era il deposito dei libri di Dallas, e poi andate a documentarvi cosa , il proprietario, fece in Messico per un mese, siete patetici, i complottisti sono coloro che fabbricano il complotto, non chi ne parla, Gli USA si fanno tirare giù le Torri e colpire il Pentagono da 4 sbarbati, ma cerchiamo di essere seri…per favore !!!!!

     

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    • 12 Giugno 2020 in 22:20
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      E le scie chimiche? E i rettiliani? E la Luna?
      Comunque, quando sente quelli della CIA mi fa la cortesia di ricordare loro che da qualche tempo non mi fanno più il bonifico?
      Stia bene. Possibilmente, meglio di come sta ora.

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  • Pingback: Anonimo

  • 30 Giugno 2010 in 15:15
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    Non frequento le osterie dott. Ferrero. Per quanto riguarda la mia battuta, non pensavo fosse vietato commentare un titolo con una semplice battuta anche se sarcastica.Pensavo che questa fosse un area di discussione nella quale si incontrano persone con idee anche diverse, magari opposte, ma noto con poca meraviglia che non è così..e comunque le ricordo che nei suoi scritti il sarcasmo, è molto frequentemente espresso, specie quando si riferisce ai contestatori del rapporto Warren o comunque a chi ha cercato di dimostrare la tesi del complotto, ma con la differenza che quelle persone non le rispondono perchè non frequentano questo sito è quindi ancora più facile per lei fare battute.
    Le dico io qualcosa a suo vantaggio- cerchi di essere un pò più democratico, forse lascerebbe meno spazio a un inutile sarcasmo-.

    P.S la mia battuta un senso lo ha…

    saluti

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  • 27 Giugno 2010 in 16:44
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    Si un centinaio di altri riscontri, 101 col titolo di questa pagina.

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    • 27 Giugno 2010 in 19:14
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      Pinna, qui non siamo in osteria. Se ha rilievi di sostanza da fare su Oswald, la sua presenza al sesto piano, il possesso e l’uso dell’arma o qualunque altra questione qui trattata (o meno) che lei ritiene meritevole di discussione, bene. Le battute senza alcun significato suggeriscono solo – lo dico a suo vantaggio – una mancanza di argomenti che lascia solo spazio a un inutile sarcasmo.

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  • 27 Giugno 2010 in 14:20
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    no Andrea. semplicemente da un filmato di una cinepresa del 1963, a quella distanza, non poteva essere riconosciuto NESSUNO. e neanche sarebbe possibile oggi, senza un potente zoom sulla finestra.

    che sia la finestra di Oswald lo dicono un centinaio di altri riscontri: quello di Hughes è comunque un documento storico.

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  • 26 Giugno 2010 in 19:49
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    <>…”La distanza era tale, tuttavia, da rendere virtualmente impossibili tutti i tentativi di riconoscimento di figure umane.
    Per la serie , la finestra è di Oswald, Oswald non si vede, non si riconosce nessuna figura umana , ma è comunque la finestra di Oswald???

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  • 23 Dicembre 2009 in 20:44
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    beh, sarebbe interessante verificare le novità emerse dalle elaborazioni del documentario “the lost tapes” di Jennings, il quale sostiene che con le nuove tecniche di video grafica e di miglioramento della qualità, qualche dubbio potrebbe essere tolto…

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