Il movente di Oswald: 53 anni per scoprire che…

restonMerita una attenta lettura un articolo uscito, nel novembre 2016, sul Los Angeles Times. Nel testo, scritto da James Reston, si svela un particolare quasi sempre ignorato in un punto debole della versione ufficiale sull’assassinio, vale a dire il movente di Lee Harvey Oswald. Ebbene, Reston ricorda che un agente dei Servizi segreti, Mike Howard, andò a casa di Oswald (la stanzetta che affittava a Oak Cliff dalla signora Roberts) e perquisì il locale. Trovò una agenda telefonica dalla copertina verde, la consultò e, a pagina 17, trovò la seguente dicitura: “Ucciderò James Hosty, Ed Walker, il vicepresidente Nixon“. Ma in cima alla lista c’era un quarto nome, che non era JFK ma John Connally, il governatore del Texas.

Perché Connally? Perché Oswald, quando decise di lasciare la Russia e di tornare negli States, scoprì che il suo congedo dai marines era stato declassato, in sua assenza, da “normale” a “con disonore”. La Marina aveva preso quel provvedimento perché aveva saputo della fuga di Oswald in Russia; Oswald scrisse al comandante del dipartimento della Marina chiedendo la cortesia di rivedere quel provvedimento, che lo penalizzava moltissimo nelle domande di lavoro. La richiesta fu respinta, e gli pervenì in carta bollata dell’ufficio di Connally, che si stava candidando al governo del Texas e, in quella stessa busta, aveva accluso la sua candidatura elettorale.

Howard consegnò la prova all’FBI, che la girò alla commissione Warren. Che, tuttavia, incredibilmente se la lasciò sfuggire, o decise di non considerarla. Ciò, nonostante il fatto che la vedova di Oswald avesse chiaramente detto che l’obiettivo del marito non era Kennedy ma Connally, e che Oswald non nutriva odio nei confronti di JFK, anzi: lo riteneva meritevole di stima per aver tentato di distendere i rapporti tra gli USA e la Russia.

Il problema è che l’agenda è ancora disponibile agli Archivi Nazionali ma, guarda caso, quella pagina è stata stracciata. L’agente Howard indica due possibili spiegazioni: o il capo dell’FBI, Hoover, decise di farla sparire perché dichiarava il suo odio verso un agente del Bureau (Hosty) e si sarebbe scoperto che l’agente non era stato troppo gentile con Oswald e sua moglie oppure Lyndon Johnson, amico fraterno di Connally, avrebbe deciso di insabbiare la questione per evitare di “incolpare”, seppur indirettamente, il governatore per la morte del presidente.

20 pensieri riguardo “Il movente di Oswald: 53 anni per scoprire che…

  • 28 Luglio 2020 in 15:03
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    Gentile Sig. Federico,

     

    faccio riferimento alla Sua frase “Oswald si affaccia, vede, si accuccia, aspetta che l’auto giri in Elm Street e che tutti gli diano le spalle, al che si riaffaccia, punta e inizia a sparare. non le sembra tutto molto logico?”

     

    Oswald viene presentato di volta in volta come un marines provetto nel tiro, oppure un negato.

    Ricordo di aver letto di molti che lo conoscevano che lo dipingono come un fissato di armi, sempre intento s smanettare con il suo 91 per esser sempre più veloce.

    Addestrato Marines o meno, appasionato o dilettante avvezzo alle armi non spari al tuo presidente decidendo li per li come fare.

    Se vai a lavoro con il fucile smontato, se lasci soldi e fede a tua moglie hai deciso di commettere quel delitto.

    Non credo che Oswald abbia scelto sul momento di sparare da una finestra oppure dall’altra.

    Complotto o singolo tiratore solitario, Sig. Federico la invito semmai ad immaginarsi Oswald che nelle pause pranzo precedenti conta i passi cercando di stimare le distanze.

    Dobbiamo chiederci, se siamo sostenitori della teoria del singolo tiratore perché scelse la piazza ed il corteo in allontanamento e non il vialone con le auto in arrivo.

    Io se dovessi compiere una follia simile ( specifico è un volo pindarico e puramente un ragionamento!), mi studierei una cartina, mi calcolerei ogni distanza ed ogni angolo di sito, mi studierei ogni ingombro sulla strada.

    Oswald, ed un fatto scelse di tirare dal lato in cui un semaforo ed il suo braccio ingombravano la strada, con i rami di una pianta vicino, e con il cavalcavia, che avrebbe impedito di prendere ulteriormente la mira.

    Oswald ebbe effettivamente poco tempo per fare rilievi, ma l’osservazione di una cartina stradale, probabilmente reperibile all’interno di una rubrica del telefono, o contare i passi durante la passeggiata della pausa pranzo o dopo il lavoro non ne richiedono molto.

    Questo è il mio punto di vista.

    Grazie per una sua eventuale risposta.

    Saluti

    Nelson

     

     

     

     

     

     

     

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  • 10 Luglio 2020 in 13:04
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    Ho letto gran parte degli articoli su questo sito, cercando di rifarmi un’idea che non contemplasse il complotto. Tengo a precisare che non ho letto altrove tesi complottistiche e similaria, la mia convinzione che non si possa escludere il complotto si basa semplicemente sulle motivazioni geopolitiche dalle quali sarebbe maturata l’idea e l’attuazione dell’assassinio di JFK, essendo appassionato di geopolitica, storia moderna e antica. Non ho mai letto di “indietro e a sinistra”, della fuga di oswald in russia etc.. quello che sapevo relativamente alle dinamiche dell’attentato si riducevano solo al filmato (che oggi so essere del sig. Zapruden) dell’assassinio di Kennedy e di quello dell’omicidio di Oswald. tra l’altro su quest’ultimo ho sempre pensato:ma a cosa diavolo stavano pensando gli agenti che lo avevano in custodia? Voglio dire, avete sotto braccio l’assassino del presidente, un tizio vi si scaglia contro e nessuno ha una reazione se non dopo lo sparo? vabbè..

    Ad ogni modo, come detto prima, ho sempre ritenuto che le motivazioni geopolitiche di una precisa fazione politica e militare all’interno del deep state americano fossero sufficienti ad avvallare l’ipotesi del complotto. Perchè è innegabile che vi fosse un’aspra contesa tra capi di stato maggiore, intelligence e presidenza, sopratutto riguardo i tentativi di distensione di Kennedy tra Usa e Urss. La crisi dei missili di Cuba e la sua gestione sono lì a dimostrarlo. Quindi la mia “formazione” in merito alle dinamiche dell’attentato si basa unicamente su quanto riportato su questo sito, e personalmente, non smentisce l’ipotesi del complotto.

    Non sto a riprendere punti esaminati all’inverosimile tipo quanti hanno sparato e da dove, per me è possibilissimo che sia stato un solo uomo a sparare, da quella finestra, nei tempi rilevati ufficialmente. Ma già qui mi sorge un dubbio: chi vi dice che vi fosse Oswald dietro al fucile? Sostanzialmente nulla. Le impronte? Certamente è una prova, ma chi vi assicura che quelle impronte siano finite su quel fucile perchè Oswald ha sparato? Nessuno. Tutte le ricostruzioni fondamentalmente si basano sui rilievi di una commissione d’inchiesta governativa quando nella tesi complottista il governo sarebbe il mandante, su prove desecretate dopo più di 30 anni, su supposizioni che per quanto logiche non possono essere elevate a prove e su dimostrazioni che per quanto vogliano provare la veridicità delle conclusioni della commissione Warren, alimentano solo ulteriormente i dubbi. Emblematico la dimostrazione video coi busti dell’ammissibilità del cd proiettile magico (da quanto ho letto lo reputo possibilissimo), ma in quel video il foro d’entrata sul presidente è in posizione differente rispetto a quello “reale” (e l’avevano anche marcato sul bambolotto), il foro d’uscita è nettamente più in basso rispetto al “poco sotto il pomo d’adamo” e il bambolotto del presidente non viene mai inquadrato frontalmente, il proiettile nel corpo del governatore colpì solo una costola mentre nel bambolotto due, motivo per il quale il proiettile si è deformato nella dimostrazione differentemente da quanto avvenuto realmente. Mi chiedo, ma una dimostrazione che mostra condizioni completamente differenti da quanto avvenuto cosa dovrebbe dimostrare? E’ solo un’esempio di incongruenze e di fatti rilevati in questo sito che dovrebbero dimostrare la teoria di Oswald folle e solitario ma che in realtà non dimostrano niente. Altro esempio (ma ne ho rilevati parecchi) è il polso del governatore fratturato, con un foro d’entrata frastagliato ed uno d’uscita, e il governatore se ne accorge perchè, come scritto nell’articolo relativo ai colpi, glielo dicono il giorno dopo. C’è da rimanerci se non altro perplessi di fronte ad una simile affermazione. Volevo leggere tutti gli articoli ma ho deciso di fermarmi a questo perchè ritengo quantomai risibile quanto riportato. Oswald viene definito in queste ricostruzioni come un tiratore capacissimo di poter eseguire quei colpi considerati tra l’altro facili, di essere un uomo che aveva in Kennedy il suo obiettivo per molteplici motivazioni personali, arrivo qui e che leggo? che Oswald ha assassinato il Presidente per sbaglio. Andiamo su…

    Personalmente, a questo punto, penso che tanto i negazionisti quanto i complottisti non possano dimostrare con certezza alcunché ma solo beccarsi all’infinito su una questione che potrebbe essere stata decisa a monte prima ancora che potesse essere esaminata da terzi. E questa infinita diatriba è la migliore garanzia che la verità non venga mai a galla, semmai fosse possible. L’unica cosa di cui posso essere certo è che Kennedy avrebbe mutato il corso della storia che noi conosciamo, e la sua eliminazione (frutto di un pazzo solitario o di un complotto) ha inevitabilmente caratterizzato i successivi 40 anni di geopolitica globale, facendo gli interessi di alcuni potentati che non sono affatto nascosti in Usa. Non è un caso che la teoria e i rischi dell’overstretching americano siano maturati proprio successivamente alla morte dei Kennedy in seguito all’applicazione di un politica estera diametralmente opposta a quanto intendevano applicare i due fratelli. Alcuni, aldilà di Oswald, nelle alte sfere del potere americano avrebbero avuto interesse a eliminare JFK? Certamente sì. Che poi lo abbiano fatto sul serio o che invece fortunatamente per loro ci abbia pensato Oswald, beh, questo non lo sapremo mai.

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    • 12 Luglio 2020 in 9:25
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      Salve Gianni, la ringrazio per il suo intervento che si discosta dagli altri (quasi sempre) per il tono e il tentativo di ragionare.
      Mi riesce difficile capire, però, dove lei possa aver letto che “Oswald ha ammazzato Kennedy per sbaglio”.

      Più in generale, lei mi sembra un robustissimo sostenitore della tesi del complotto che però vuole passare per neutrale. Guardi che non è un reato, credere alla cospirazione. L’ho fatto io per primo, e per anni. Finché non ho ammesso, prima di tutto a me stesso, di essere ignorante in materia e parecchio prevenuto.

      Lei sbaglia, quando dice che mancano le prove. Ci sono prove in sovrabbondanza non solo della colpevolezza di Oswald, ma anche del suo aver agito da solo, senza complici, senza mandanti. Temo che lei, come peraltro ammette, si sia fermato nella lettura un po’ troppo presto: avrebbe trovato altre ricostruzioni ed esami del materiale probatorio che inequivocabilmente piazzano Oswald e il suo fucile al sesto piano durante la sparatoria e, altrettanto inequivocabilmente, escludono qualunque altro tipo di fonte di colpi di arma da fuoco.

      Per frenare la sua ilarità sul governatore Connally, forse dovrebbe sapere che arrivò in ospedale in gravi condizioni, era stato trapassato da un proiettile entrato nella schiena e uscito dalla gabbia toracica. Venne sottoposto a un intervento di urgenza con abbondanti trasfusioni di sangue, era in stato di shock e di alterata percezione degli eventi sia per lo stato fisico, sia per la condizione emotiva. Se lei non crede che possa non essersi accorto di tutte le sue ferite, temo sia una sua legittima opinione destituita, però, di fondamento.

      Mi lasci anche dire che il suo parere sul movente dell’assassinio è il più antico e ricorrente degli ultimi 50 anni: Kennedy ucciso perché pacifista, da guerrafondai che misero Johnson alla Casa Bianca per potere, finalmente, fare la guerra. Che Oswald abbia facilitato la vita agli oppositori di Kennedy è certo. Che lo abbia ammazzato Oswald di sua iniziativa, lo è altrettanto.

      Saluti
      FF

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  • 8 Gennaio 2018 in 19:21
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    mauro
    13 gennaio 2017 in 12:19
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    Buongiorno dott. Verdegiglio , volevo solo aggiungere che anche il governatore Connaly , presente quella mattina sull’ auto presidenziale e coinvolto nell’ attentato , sin dal primo momento ha dichiarato di non essere stato colpito dallo stesso proiettile che feri’ il Presidente Kennedy ….
    SIGNOR MAURO, MI ACCORGO SOLO ORA CHE NON AVEVO RISPOSTO A QUESTO SUO POST. HO GIA’ SPIEGATO CHE CONNALLY, SECONDO I FOTOGRAMMI DEL FILM DI ZAPRUDER, REAGI’ TRE QUARTI DI SECONDO DOPO IL PRESIDENTE (PROVI A CONTARE TRE QUARTI DI SECONDO…) PUR ESSENDO STATO COLPITO DAL MEDESIMO PROIETTILE. CONNALLY UDI’ CERTAMENTE IL PRIMO COLPO (QUELLO ANDATO A VUOTO) MA NON IL SECONDO CHE LO FERI’ E CHE AVEVA GIA’ TRAPASSATO IL COLLO DI JFK. ESSENDO UN PROIETTILE SUPERSONICO, L’IMPATTO GIUNSE PRIMA DEL SUONO E PROVOCO’ UNO SHOCK CON CONSEGUENTE MOMENTANEA DIMINUZIONE DELL’UDITO, UNA CASISTICA BEN PRESENTE NELLA BALISTICA TERMINALE. CONNALLY UDI’ INVECE MOLTO BENE IL COLPO ALLA TESTA DI KENNEDY, IL TERZO. ECCO SPIEGATO PERCHE’ RIMASE CONVINTO CHE LE SUE FERITE FOSSERO STATE PROVOCATE DA UN PROIETTILE DIVERSO DA QUELLO CHE TRAPASSO’ LA GOLA DI JFK. PER QUANTO RIGUARDA LE CONCLUSIONI PREFABBRICATE DI WARREN, LEI DIMENTICA CHE ALTRE TRE COMMISSIONI PUBBLICHE E UNA PRIVATA GIUNSERO FINO AL 1986 ALLE MEDESIME CONCLUSIONI. CERTO CHE SO COSA VUOL DIRE “THEY” IN INGLESE: DALLAS, IL LUOGO DOVE “HANNO” UCCISO JOHN KENNEDY. UN NORMALE MODO DI DIRE. LO DISSE ANCHE CONNALLY MENTRE VENIVA FERITO (“OH MIO DIO! “VOGLIONO” UCCIDERCI TUTTI!”) PUR NON SAPENDO ASSOLUTAMENTE QUANTE PERSONE GLI STESSERO SPARANDO ADDOSSO, SE UNA O PIU’ DI UNA. LA STESSA JACKIE DURANTE LA CORSA ALL’OSPEDALE GRIDAVA: “JACK! COSA TI “HANNO” FATTO!”. E’ UN MODO COLLOQUIALE DI ESPRIMERSI CHE E’ NORMALE ANCHE NELLA NOSTRA LINGUA.

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  • 6 Febbraio 2017 in 6:45
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    Buongiorno, c’è uno speciale trasmesso su SKY credo si chiama JFK capitolo finale, in cui viene analizzato il primo sparo che non è presente nel film di Zapruder e secondo un testimone il primo sparo è avvenuto appena l’auto presidenziale svolta in eml street e addirittura si presume che la pallottola ha colpito un semaforo e sia finita vicino al viadotto dove è stato ferito J.Teague. Se cosi fosse ci sono testimoni vuol dire che Oswald non ha sparato il primo colpo alle spalle del presidente ma quasi di lato quindi la supposizione che lui si sia accucciato per paura di essere visto dagli agenti della sicurezza salta perchè l’avrebbero potuto vedere in molti visto gli agenti e le macchine che seguivano l’auto presidenziale. Non c’è mai stato niente di certo in tutta questa storia.

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  • 13 Gennaio 2017 in 12:19
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    Buongiorno dott. Verdegiglio , volevo solo aggiungere che anche il governatore Connaly , presente quella mattina sull’ auto presidenziale e coinvolto nell’ attentato , sin dal primo momento ha dichiarato di non essere stato colpito dallo stesso proiettile che feri’ il Presidente Kennedy . Nel corso degli anni non ha mai cambiato la sua versione dei fatti e , personalmente mi rifiuto di credere alla spiegazione che una persona colpita da un proiettile alla schiena si accorga solo piu tardi della situazione a cui e’ sottoposta . Non sono un medico ma una volta , sul lavoro , causa una pistola pneumatica difettosa abbinata ad una mia imprudenza , mi sono sparato un chiodo in una mano che ne e’ stata trapassata da parte a parte pur senza interessare le ossa e , le assicuro , me ne sono accorto all’ istante , semmai , col passare del tempo e’ aumentato progressivamente il dolore . Questo e’ solo un esempio che non prova nulla riguardo un eventuale complotto , lo so benissimo , ma ciò non toglie che chi viene colpito da un corpo estraneo se ne accorga eccome in tempo reale . Lei obbiettera’ che illustri medici sostengono il contrario , la verita’ e’ che le conclusioni della commissione Warren sono state stabilite al momento della sua creazione , dal giudice Warren in persona , intimorito dal fatto che una conclusione diversa avrebbe potuto avere conseguenze gravissime a livello internazionale . Poi ognuno la pensa come meglio crede e , convengo sul fatto che Oswald , che sicuramente ha sparato , non volesse mirare alla testa di Connally ma a quella del Presidente . Per quanto riguarda le prove di un eventuale complotto scordiamoci che ne possano saltar fuori , se c’ erano sono scomparse 53 anni fa , ma ciò non toglie che Dallas divenne , e ‘ , e restera’ the Palace where they killed JFK , e tutti conosciamo il significato del termine inglese they . Cordiali saluti . Mauro .

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  • 11 Gennaio 2017 in 15:46
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    La storia di Mike Howard e dell’agendina di Oswald è semplicemente pazzesca. Oswald sarebbe stato tranquillamente in grado di mirare al cranio di Connally, se avesse voluto uccidere davvero solo lui. Reston è stato il biografo di Connally, e questa storia gli farà vendere certamente molte copie in più del suo nuovo libro. Che Oswald fosse risentito con Connally è da sempre noto e ciò fu oggetto di altri precedenti volumi su questo tema.

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  • 11 Gennaio 2017 in 15:10
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    Signor Mauro, mi scusi. Quali erano i punti sui quali Shaffer basava il suo scetticismo? Io in rete non li ho trovati, e la casualità assoluta (ripeto: casualità assoluta) per cui Kennedy e Oswald s’incrociarono quel giorno in Elm Street dimostra l’impossibilità di un complotto preorganizzato. Mi stupisce molto che Lei citi solo Shaffer come dissidente e non la stragrande maggioranza dei membri della Commissione favorevoli a quella conclusione. Nello stesso modo (e ci guadagnò molti soldi) il medico legale Cyril Wecht dissentì dalle conclusioni della Commissione HSCA del 1979 di cui faceva parte. Ovviamente, crede che la stampa si sia occupata di lui o di tutti gli altri membri che convalidarono Oswald come unico assassino?

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    • 12 Gennaio 2017 in 19:05
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      Buongiorno dott. Verdegiglio , Shaffer e’ stato solo uno dei tanti che a dissentito riguardo le conclusioni della commissione Warren , forse l’ unico della commissione ma non delle istituzioni , come ho gia’ scritto in un precedente commento anche Lyndon Johnson espresse il suo scetticismo , recentemente anche John Carry e nel 2013 Robert Kennedy jr. proprio a Dallas rivelo’ che suo padre Bob sebbene sostenesse in pubblico le conclusioni ufficiali , in realta’ la pensava in modo opposto . Non credo proprio che Robert Kennedy jr. abbia rilasciato queste dichiarazioni a scopo di lucro o per vendere libri . Comunque , al di la di questo , e’ innegabile che quella ” casualita’ ” per la quale Oswald e JFK si sono incrociati a Dallas a fatto comodo a molti e , se realmente Oswald era un tiratore cosi’ abile e veloce che bisogno ci sarebbe stato di altri cecchini ? Non ci sono prove , ok , neanche contro Al Capone ne hanno mai trovate ma questo significa che non e’ mai stato un gangster ma solo un evasore fiscale perseguitato dall FBI ? Cordiali saluti . Mauro .

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  • 20 Dicembre 2016 in 23:00
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    Buongiorno Dott. Ferrero , avrei ancora una domanda da rivolgerle . Mi riferisco alle molteplici interviste rivolte ai medici del Parkland Hospital di Dallas . Tutti , alla domanda sulla collocazione della ferita alla testa del Presidente indicano un grosso buco nella parte posteriore del capo , portandosi la mano esattamente sul retro della testa , mentre dalle foto dell’ autopsia la vasta ferita appare sul lato destro ed il retro e’ intatto , tranne per il foro d’ ingresso del proiettile . Come e’ possibile ? Secondo lei e’ plausibile che circa una ventina di medici ed infermieri siano incorsi in massa in un errore cosi grossolano ? Io non sono laureato in medicina ma se vedessi da vicino e per un tempo abbastanza lungo una ferita di tale portata difficilmente sbaglierei ad indicarla a chi me lo chiedesse . Questo e’ innegabilmente uno dei tanti misteri del caso Kennedy , lei cosa ne pensa al riguardo ? Saluti . Mauro.

    Rispondi
  • 7 Dicembre 2016 in 11:24
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    Buongiorno Dott. Ferrero , sara’ per la mia naturale diffidenza verso coloro che sono convinti di avere tutte le verità’ in tasca che qualcosa non mi quadra in parecchie sue risposte date a molti che hanno commentato i suoi articoli ( io non ho mai avuto l’ onore della sua considerazione ) .So che lei ha studiato profondamente il caso Kennedy e , per quanto anch’ io abbia letto molto a riguardo, cercando di rimanere obbiettivo il più’ possibile , non immagino neanche lontanamente di paragonare la mia conoscenza alla sua , tuttavia , mi pare eccessiva la sua sicurezza riguardo le conclusioni della commissione Warren . Senza entrare nel merito specifico dei vari argomenti perennemente in discussione non e’ forse vero che per esempio anche il presidente Johnson espresse i suoi dubbi riguardo le conclusioni finali della commissione da lui stesso istituita , cosi’ come il procuratore dipartimentale della giustizia Charles N. Shaffer , che di quel team fece parte ? Anche il segretario di stato uscente John Kerry in tempi recenti dichiaro’ di non essere sicuro del verdetto finale della CW , pur non entrando nel merito dei particolari . Non credo che questi personaggi siano tipi da chiacchiere da osteria , ingenui , disinformati , idioti , ciarlatani o quanto altro e , sicuramente possono disporre di più’ informazioni di quante ne ho io e , forse anche più’ di quante possa averne lei . Inoltre , non le risulta che l’ ex direttoreCIA Richard Helms testimonio’ nel 1979 sotto giuramento che Clay Shaw collaboro’ con l’ agenzia dal 1948 al 1956 ? E’ falso che un altro direttore CIA , John MC. Cone rilascio’ delle dichiarazioni incomplete alla commissione Warren allo scopo di non intaccare la ” miglior verità’ ” sulla vicenda ? So che prove oggettive di complotti inerenti l’ assassinio non ne esistono , almeno ad oggi , ma non l’ ha mai sfiorata il dubbio che la CIA , non essendo un gruppo di boy scouts ne di ” giovani marmotte” abbia avuto la possibilità’ di tenerle nascoste , lontano da occhi indiscreti o peggio le abbia distrutte ? E ‘ chiaro che lei dissentira’ da ciò’ che ho appena espresso ribadendo l’ assenza di prove oggettive , balistiche documentali ecc. ma allora , mi viene in mente il caso Al Capone , nessuno riusci’ a provare la sua implicazione nella mafia americana ,neanche l’ onnipotente FBI , venne infatti processato e condannato per reati fiscali ; questo significa che non era un gangstern ma soltanto uno sfortunato evasore beccato con le mani nel sacco ? Cordiali saluti . Mauro.

    Rispondi
    • 8 Dicembre 2016 in 10:55
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      no, caro Mauro, non la penso così.
      o meglio: sono sicuro che qualche personaggio, magari convinto dell’esistenza di qualcosa di torbido nell’attentato, abbia cercato di togliere tutti gli ostacoli che rallentavano o macchiavano la tesi dell’assassinio solitario. e sì, che Connally e altri protagonisti avessero dei dubbi è vero: ma lo ritengo il miglior indizio sul fatto che la cospirazione è davvero una contorsione cervellotica di chi vuole vedere le cose dove non ci sono. perché allora non si capisce: se un membro dell’establishment ha dei dubbi, gli si crede. se non ne ha, mente. e chi lo decide, lei? io?

      e poi: che diavolo di cospirazione è quella in cui ciascuno dice quello che gli pare, Connally, il medico del Parkland Hospital, e poi infermieri, reporter, chiunque: come copertura deve aver funzionato poco, se ancor prima che il rapporto Warren venisse pubblicato c’erano già decine di critici, opinionisti, uomini delle istituzioni e commentatori che davano per certo il complotto.

      prove oggettive del complotto non ce ne sono per la semplice ragione che il complotto non ci fu: basta analizzare il film di Zapruder e il materiale autoptico per raggiungere la certezza sul numero e la provenienza dei colpi che uccisero il presidente Kennedy e ferirono il governatore: tre, e sparati da dietro. altri attentatori armati, quel giorno, o non c’erano o se ne stettero lì a guardare (e nessuno li vide mai).

      saluti
      FF

      Rispondi
      • 8 Dicembre 2016 in 14:22
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        Buongiorno Dott. Ferrero , non ho ben capito la sua prima risposta , personaggi convinti del torbido che tolgono ostacoli alla tesi del cecchino solitario ? Non dovrebbe essere il contrario ? I dubbi espressi riguardo le conclusioni della CW vennero
        da un presidente USA , un componente della commissione stessa e dall’ attuale segretario di stato americano , e’ per questo che destano scalpore , considerato che come componenti delle istituzioni dovrebbero essere difensori della commissione incaricata ed averne piena fiducia . Poi e’ chiaro che ne lei ne io abbiamo titolo per stabilire il giusto od il falso , e’ per questo che nel mio precedente intervento sottolineai la mia diffidenza verso chi pensa di avere tutte le verità’ in tasca . Sul fatto che tutti coloro che in qualche modo hanno vissuto in prima persona quella giornata esprimano la propria testimonianza mi pare ovvio e legittimo , specialmente per Connaly che , comunque si becco’ una fucilata nella schiena . Asserire che complotto non ci fu in modo categorico mi sembra azzardato , ad oggi non ci sono prove oggettive di altri tiratori ma , che bisogno ce ne sarebbe stato se veramente Oswald era cosi abile e veloce con il suo Cardano ? Lei stesso scrive : altri tiratori non c’ erano o se ne stettero a guardare . Aggiungo io : che bisogno c’ era di loro ? In sostanza voglio dire che non ritengo strettamente necessario l’ utilizzo di più tiratori per pensare ad un complotto , ne basta uno solo ma buono . Ad ottobre 2017 dovrebbero venire desecretati gli ultimi documenti relativi al caso chissà’ che non se ne possa capire qualcosa in più , quali sarebbero pero’ le sue impressioni nel caso in cui ci fosse un ulteriore rimando od addirittura un veto presidenziale ? Ringraziandola per la risposta al mio precedente commento saluto . Mauro

        Rispondi
  • 2 Dicembre 2016 in 22:47
    Permalink

    Secondo me è’ una teoria che lascia un po’ perplessi, il movente potrebbe essere anche giusto, ma perché aspettare che l’auto svoltasse sulla Elm Street quando sulla Houston il bersaglio era proprio di fronte mentre una volta svoltato a sinistra sarebbe stato coperto dal presidente e poi perché attendere l’occasione in qui ci sarebbe stato il concretissimo rischio di colpire il presidente appunto o sua moglie in una piazza piena di persone, poliziotti, agenti macchine fotografiche e telecamere? Se non altro l’ipotesi conferma che i cosiddetti complotti alla fine non sono così difficili da combinare, purtroppo.

    Rispondi
    • 8 Dicembre 2016 in 10:48
      Permalink

      caro Michele,
      la domanda che lei fa è una di quelle che mi sono sentito fare più spesso in questi vent’anni: perché Oswald sparò solo dopo la svolta in Elm Street? è la stessa domanda che Oliver Stone mette in bocca a Garrison nel suo “JFK – un caso ancora aperto”.

      come potrà ben capire, qui non esistono certezze. come si fa a entrare nella testa di un uomo? però ci sono degli elementi che vanno considerati. per esempio: pensi a Oswald che si affaccia col fucile verso Houston Street appena vede arrivare il corteo. lei dice: perché non sparò in quella circostanza? beh, a me viene da pensare che Oswald (il quale, si ricordi, a differenza nostra non ha “visto” la scena migliaia di volte, non sapeva molto di quello che stava per vedere e aveva pochi secondi per decidere e agire) si sia accucciato scorgendo gli agenti della sicurezza “in vista”, che potevano individuarlo guardando in su.
      secondo me, è questa la spiegazione più plausibile. Oswald si affaccia, vede, si accuccia, aspetta che l’auto giri in Elm Street e che tutti gli diano le spalle, al che si riaffaccia, punta e inizia a sparare. non le sembra tutto molto logico?

      Rispondi
      • 8 Dicembre 2016 in 19:16
        Permalink

        Buonasera dott. Ferrero grazie per la risposta, in effetti sembra giusto anzi giustissimo prendere in considerazione la componente emotiva, cosa sia balenato nella testa dell’autore del delitto non si saprà mai, probabilmente nella circostanza una sorta di ora o mai più. Aspettiamo comunque fiduciosi il 2017 ovviamente per tanti altri buoni motivi, ma per l’argomento speriamo che ci giunga qualcosa di nuovo dalla desecretazione di alcuni importanti documenti inerenti i fatti di Dallas dagli archivi di stato.

        Rispondi
  • 1 Dicembre 2016 in 18:32
    Permalink

    Buongiorno Dott. Ferrero , quindi se prendiamo per buona la spiegazione dell’ agente Howard risulta che l’ FBI o addirittura il presidente Johnson sono intervenuti ad insabbiare una prova . Come non pensare allora che la stessa cosa sia potuta accadere riguardo altre prove , magari anche più’ importanti ? Personalmente non credo a tutte le bufale inerenti il caso Kennedy ma mi pare evidente che le conclusioni della commissione Warren siano assolutamente insufficienti e deficitarie . Solo la completa desecretazione dei documenti ad ottobre 2017 potrà’ forse dare qualche spiegazione in piu’ , salvo veto presidenziale ( che se pero’ venisse posto decreterebbe allora la conferma alla tesi complottista ). Ho già scritto più volte sul sito ma non ho mai ricevuto risposta ai commenti rilasciati , rimanendo in attesa della sua opinione cordialmente saluto . Mauro.

    Rispondi
  • 30 Novembre 2016 in 20:36
    Permalink

    Quanto riportato in questo articolo prova il grado di affidabilità’ della commissione Warren che riesce a trascurare un particolare cosi’ rilevante . Purtroppo non e’ l’ unico , molti testimoni oculari non furono nemmeno sentiti , specialmente se le loro testimonianze erano in senso contrario alle conclusioni finali a cui la commissione giunse , tanto e’ vero che non molto tempo fa , persino l’ ex procuratore del dipartimento della giustizia Charles N. Shaffer Jr , che fece parte dello staff della commissione Warren , dichiaro’ pubblicamente il proprio scetticismo sulle conclusioni a cui erano arrivati .

    Rispondi
    • 8 Dicembre 2016 in 10:43
      Permalink

      le faccio una domanda, Mauro: lei ha mai preso in considerazione l’idea di leggerlo, il rapporto Warren?
      le assicuro che sì, le potranno restare delle perplessità. ma con altrettanta certezza le posso dire che risponderà alla maggioranza assoluta delle sue domande, dei suoi dubbi e dei suoi rilievi.

      Rispondi
      • 8 Dicembre 2016 in 12:21
        Permalink

        Certo che l’ ho letto , altrimenti non potrei esserne scettico . Saluti

        Rispondi

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