Auto dieci, dove sei?

J. D. TippitL’assassinio dell’agente di polizia J.D. Tippit è il secondo sconvolgente episodio di quel tragico 22 novembre 1963 a Dallas. Mezz’ora dopo gli spari contro il presidente Kennedy, infatti, l’agente Tippit fu barbaramente ucciso nel quartiere periferico di Dallas denominato Oak Cliff, mentre pattugliava la zona. Lee Harvey Oswald fu accusato, prima ancora dell’omicidio Kennedy, proprio di quello del povero poliziotto. Un bravissimo ricercatore, William B. Drenas, ha fatto luce, con uno splendido lavoro, sul caso dell’assassinio dell’agente Tippit: un omicidio per il quale esiste un indiziato unico in Lee Harvey Oswald, lo stesso uomo che aveva appena attentato alla vita del presidente Kennedy. Drenas ha ricostruito interamente e con puntigliosa attenzione, nel suo saggio Auto numero 10, dove sei? l’ultima giornata di Tippit e ha scoperto, nel corso della ricerca, alcuni particolari mai conosciuti prima sulle ultime ore di vita e sulle abitudini del poliziotto ucciso: alcuni retroscena rispondono alle domande che sono state sollevate non solo sulla dinamica del delitto ma anche sui motivi per cui Tippit si trovasse in quella zona di Dallas al momento dell’assassinio. Qui di seguito una nota introduttiva da parte dell’autore.

Questo articolo non ha secondi fini. Non l’ho scritto né per appoggiare teorie complottiste né per promuovere quelle anticomplottiste. Semplicemente mi interessava provare a trovare la verità sui casi Kennedy e Tippit. Quando nel 1997 ho scritto la prima versione di questo breve saggio non sapevo che sarebbe piaciuto a tanti ricercatori del caso Kennedy, che da allora mi hanno aiutato a migliorarlo e a completarlo. In particolare vorrei ringraziare Ken M. Holmes Jr., Gary Mack, Darwin Payne, Dave Perry, Bill Pulte e Larry Sneed. Grazie anche a Steve Hamilton dei National Archives al College Park, Maryland per il suo aiuto. Grazie a Jim Lesarper l’accesso datomi agli Assassination Archives di Washington D.C. Uno speciale ringraziamento a Greg Lowrey che attraverso Bill Pulte mi ha datp molte e preziose informazioni. Un grazie speciale anche a Dave Perry per avermi tra l’altro fornito molti dei documenti che qui ho usato. Bill Drenas

Nella gran parte delle indagini su omicidi è cosa normale stabilire i movimenti della vittima nelle ultime ore della sua vita. Il buon senso ci dice che questo dovrebbe aiutare parecchio per accertare particolari, informazioni e ambientazioni non conosciute, e talvolta serve anche per trovare i possibili moventi del delitto. Nel caso dell’assassinio dell’agente J.D.Tippit, per quanto ne so questa operazione di recupero non è stata fatta. Quindi le informazioni che trovate qui di seguito non sono mai state rese note tutte insieme per chi si interessa al caso Kennedy. Vista l’importanza dell’omicidio Tippit nel caso Kennedy ritengo che questo studio si sarebbe dovuto fare già nel novembre del 1963 quando ancora i ricordi dei testimoni erano vivi nelle loro memorie e, soprattutto, i testimoni stessi erano tutti in vita e facilmente rintracciabili.

Negli anni alcuni autori di libri e di riviste sul caso Kennedy hanno affermato che l’agente Tippit poteva essere, in qualche modo, legato all’omicidio del presidente. Alcuni hanno scritto che Tippit sparò al presidente, altri ritengono che la famosa immagine del Badgeman (ovvero ‘l’uomo con la spilla’, un poliziotto secondo alcuni, che si vedrebbe in una foto scattata da Mary Moorman, spettatorice del corteo, nota di f.f.) sarebbe in realtà Tippit. L’immagine del Badgeman è stata scoperta dal ricercatore Gary Mack lavorando su una Polaroid scattata da Mary Moorman. Questa immagine sembra mostrare un uomo che indossa l’uniforme della Polizia di Dallas mentre imbraccia un fucile e lo punta verso il presidente Kennedy al momento dello sparo fatale alla testa (per vederlo si può consultare il libro “The killing of a President” scritto da Robert Groden, a pagina 200, in cui la foto è stata migliorata e colorizzata). Altri ancora sostengono che Tippit fece parte della congiura, con il compito di uccidere Oswald per ridurlo al silenzio, oppure ancora nel cosiddetto “affare Roscoe White” in cui Roscoe si dice abbia chiesto a Tippit di portare Oswald al Red Bird Airport a South Oak Cliff per farlo fuggire su un piccolo velivolo e, quando Tippit rifiutò, Roscoe lo dovette uccidere. Il mio obiettivo è quello di ricostruire i movimenti di Tippit nella sua ultima giornata per accertare se qualcosa di sinistro stava per accadere o se quello fu solo un giorno come tanti altri nella vita di un poliziotto di Dallas.

Il turno di lavoro di Tippit il 22 novembre 1963 andava dalle 7 del mattino alle 3 del pomeriggio. Tippit partì dalla sottostazione del Dipartimento di Dallas Sudovest (cfr. Batchelor Exhibit n.5002, pagina 9 e Warren Commission Exhibit 2645, Volume 25 pagina 910). Questa sottostazione sorgeva nel blocco 4200 dell’Illinois Ovest, Oak Cliff, Dallas. Egli dovette guidare per circa 5,7 miglia per raggiungere il distretto 78, quello da pattugliare. Se Tippit avesse usato la strada più diretta e avesse guidato verso est sulla West Illinois per arrivare al distretto sarebbe passato davanti all’Austin’s Barbecue. Ken M. Holmes Jr. è stato in grado di individuare due testimoni che videro Tippit nel locale di Austin quel mattino del 22 novembre, a una ora imprecisata. Ken ha in realtà svolto molto del lavoro usato poi da Larry Ray Harris che è unanimemente considerato il massimo esperto mondiale della morte di Tippit. Per qualche motivo Ken non ha mai visto riconoscersi il credito dovuto per il gran lavoro fatto nonostante molte delle informazioni che abbiamo sull’omicidio esistano grazie a lui.
Non sono riuscito a rintracciare trascrizioni radio della polizia di Dallas risalenti a prima delle ore 10 quel giorno. Ci sono varie versioni delle trascirizioni del Canale 1 della radio del dipartimeno di polizia. Molti sono stati modificati per contenere soprattutto le conversazioni che riguardavano il corteo presidenziale. Non ve ne sono invece molte sulle conversazioni di routine, per esempio di squadre che escono per il pranzo, o che vanno in pausa caffè. L’unica eccezione è contenuta nei “Kennedy Assassination Tapes” di James C. Bowles, che critica la teoria delle prove acustiche. Questo documento è disponibile nei National Archives e compare anche nell’appendice del libro First Day Evidence di Gary Savage. L’ufficiale di polizia di Dallas Bowles ha trascritto in modo accurato e dettagliato le trasmissioni del Canale 1 della polizia di Dallas dalla 11 e 42 del mattino alle 12 e 37 mentre la gran parte delle versioni in circolazione parte dalle 12 e 15.

Recentemente sono stato agli Archivi Nazionali e sono riuscito a trovare alcuni importanti documenti sulle attività di Tippit il 22 novembre 1963. Chi è stato nella polizia sa che questi documenti si chiamano Mark Out Records (HSCA 180-10083-10035). Nel 1963, quando un agente chiamava la centrale per dire che sarebbe uscito dall’automobile il centralinista compilava un apposito modulo con informazioni sulla natura della chiamata (luogo in cui si trovava l’agente, ora e tipo della chiamata e iniziali dell’agente).
Mentre, prima di questo mio viaggio, pensavo che Tippit fosse passato al ristorante Dobbs House, per esempio, credendo alle parole di alcuni testimoni, ora so che non fu così. Tippit non passò verso le dieci di mattina in quel ristorante, ma era in giro per recarsi al 2800 della East Illinois Avenue. Non si sa molto di questa chiamata se non che era in servizio là alle 9 e 56 con un “segnale 4”, ovvero “fuori per indagini” (Warren Commission Exhibit n.705 pag. 4) e che se ne andò da là alle 10 e 17. L’indirizzio 2880 West Illinois corrispondeva alla Aluminium Screen Manufacturing Company, nel 1963, ed è tutto quello che sappiamo su questa chiamata.
Il primo riferimento che sono riuscito a trovare sui movimenti di Tippit quel giorno sono le affermazioni di Ada Dowling fatte all’Fbi; la Dowling era una cameriera al Dobbs House Restaurant situato sulla North Beckley al numero 1221 (all’angolo tra la Beckley e Colorado) a Oak Cliff, vicino alla casa dove dormiva Oswald e al Methodist Hospital. Il 6 dicembre 1963 l’Fbi stava indagando su possibili legami tra Oswald e Ruby quando Ada Dowling diede loro la seguente informazione: disse di riconoscere Oswald da alcune foto e che Oswald aveva fatto colazione molto spesso al ristorante tra e 7 e le 7 e mezza. Disse di ricordarsi di aver visto Oswald per l’ultima volta venerdì 20 novembre verso le 10 del mattino, che era sporco e che ordinò da mangiare smoccolando. Affermò poi che “L’agente Tippit era nel ristorante, come succedeva spesso verso quell’ora, e diede un’occhiata a Oswald”. Tuttavia elle disse che niente indicava che i due si conoscessero (Warren Commission exhibit 3001, pag. 2).
Il 12 maggio 1963 l’Fbi interrogò Sam Rogers, impiegato della Dobbs House. Costui disse che sin dal giorno dell’assassinio di Kennedy aveva riconosciuto Oswald, nelle foto mostrate sui giornali e in tv, come un cliente che prendeva il caffè alla Dobbs House. Lo stesso giorno l’Fbi interrogò Douglas Leake, un altro impiegato della Dobbs. Leake disse di riconoscere Oswald da alcune foto e che era un tizio che si era recato là un paio di volte nei giorni precedenti l’assassinio. La signora Dolores Harrison, impiegata alla Dobbs per sei anni, disse all’Fbi di ricordare che Oswald era stato alla Dobbs per fare colazione, a un’ora imprecisata. Disse di ricordare una particolare occasione in cui Oswald ordinò uova poco cotte e che, una volta servite, si lamentò perché erano troppo cotte. La signora Harrison disse di aver preparato le uova che Mary Dowling servì a Oswald e che quando vide Oswald alla Dobbs House egli “… non parlava molto e leggeva sempre libri o giornali”. Disse pure che nonostante avesse visto più volte Oswald alla Dobbs House non lo riconobbe finché non vide la sua foto sui giornali come indiziato della morte di Kennedy.

Anche se Mary Dowling può aver sbagliato a indicare le ore 10 come momento abituale in cui vedeva Oswald abbiamo testimonianze incrociate che corroborano la possibilità che la “storia delle uova di Oswald” sia vera e affermazioni che confermano che Oswald mangiò alla Dobbs House più volte. La Dobbs House era a soli due isolati dalla stanza che Oswald aveva preso in affitto e quindi è logico che gli sia capitato di mangiare là.
L’affermazione secondo cui Tippit era nel ristorante, come solito a quell’ora del mattino, è molto curiosa. C’è una grande differenza tra sbagliarsi su una persona vista qualche volta (come Oswald) e una persona che vedi ogni giorno alla stessa ora nello stesso posto, e che forse conosci personalmente o almeno sai come si chiama.
La Dobbs House era a un po’ più di sei miglia a nordovest rispetto al punto più vicino al distretto 78, quello assegnato a Tippit per il pattugliamento. In condizioni normali di guida ci vogliono 17 minuti per percorrere quel tragitto. È poi chiaro che Tippit ha lavorato nella zona di Oak Cliff per molti anni e che probabilmente conosceva molte scorciatoie per girare nell’area di Oak Cliff. Inoltre, guidando un’auto della polizia e non essendo quindi soggetto alle regole del codice stradale, il suo tempo di percorrenza poteva essere inferiore di qualche minuto, anche se doveva comunque far attenzione alle altre automobili e ai pedoni. Da questo momento parleremo di questo tempo di percorrenza ridotto rispetto ai 17 minuti com del TTT (Tippit Travel Time).
Come possiamo notare ci sono altre fonti che parlano di un Tippit lontano dall’area da pattugliare seppur in orario di servizio. Per Tippit andare a bere il caffè alla Dobbs House al 1221 di North Beckley significava almeno 15 minuti per arrivarci, altri 10-15 per la pausa caffè e altri 15 per tornare nell’area a lui assegnata. Il totale è di circa 45 minuti. È contro la logica che il dipartimento di polizia autorizzasse un simile tipo di pausa caffè, così lontana dall’area di lavoro.
Sfortunatamente né Mary Dowling né Dolores Harrison (che era pure cameriera, alla Dobbs House, non solo cuoca) testimoniarono né davanti alla Commissione Warren né davanti all’HSCA. Ai National Archives i loro nomi non risultano. Per quanto ne so, poi, nessun ricercatore indipendente le intervistò mai. Gli interrogatori fatti dall’Fbi e di cui abbiamo parlato servivano per indagare sui legami tra Oswald e Ruby, non per ricostruire i movimenti di Tippit. Stando ai testimoni oculari che abbiamo a disposizione possiamo solo immaginare che Tippit si fermò alla Dobbs House nella mattinata del 22 novembre 1963, alla sua solita ora per la pausa caffè, siccome quella sua giornata probabilmente iniziò come tutte le altre.

La successiva traccia lasciata da Tippit è quella del suo miglior amico e collega di lavoro, l’agente Bill Anglin, nel documento dell’HSCA numero 180-10108-10451, che è la sintesi di un’intervista fatta ad Anglin l’11 novembre 1977, in cui dice che “… Lui e Tippit bevvero un caffè o un tè all’Old Drive In tra le 11 e 30 e le 11 e 45, la mattina del 22 novembre 1963, e Tippit di solito andava a casa per mangiare pranzo”. La logica dice quindi che si incontrarono all’Austin’s Barbecue, al 2321 della West Illinois Avenue.
Tippit infatti lavorava lì come guardia di sicurezza dalle 22 alle 2 del mattino il veenrdì e il sabato, dalla fine degli anni ’50 fino al giorno dell’assassinio. In una intervista del 1982 al sergente Anglin fu chiesto dove presero il caffè quel mattino ed egli rispose: “A sud di Oak Cliff, mentre eravamo in giro per la sorveglianza”.
Nonostante ci fossero altri ristoranti drive-in in zona, l’unico per cui Tippit, per quanto ne sappiamo, lavorasse era l’Austin’s. L’Austin’s Barbecue non era nella zona di pattuglia di Tippit, la 78, né in quella di Anglin, la 79 (3).
Ho personalmente condotto una ricerca sui microfilm dei Dallas City Directories del 1963 e degli anni precedenti, e anche di quelli successivi, ma non ho trovato alcun locale chiamato Old Drive-In. Allora ho chiesto ad alcuni ricercatori ben informati su Dallas e neppure loro avevano mai sentito nominare quel locale. Quindi è possibile che il drive-in cui si riferissero fosse l’Austin’s Barbecue. Se i due si incontrarono tra le 11 e 30 e le 11 e 45 lo vedremo dopo.
Nella prima versione del mio articolo mi sono dilungato sul fatto che Bill Anglin si poteva essere sbagliato sull’ora esatta del caffè o tè preso con Tippit il 22 novembre. Ora devo ringraziare Dale Myers e il suo eccellente libro sull’assassinio di Tippit, che è un vero must per chi è interessato a questo caso. Nel libro
With Malice (esaurito anche presso l’editore, chi lo desidera può cercare di procurarselo su E-Bay : la quotazione è di circa 125 dollari, nota di f.f.) Myers riferisce della sua intervista fatta a Bill Anglin il 29 marzo 1983.
Anglin disse a Dale: “Ci bevemmo un tè verso le dieci e mezza. La mia e la sua zona erano adiacenti e ci incontrammo al piccolo drive-in Rebel (Myers, With Malice, pag. 39). Anglin disse, all’HSCA, che si incontrarono “mentre erano fuori per il pattugliamento”. Le zone di Tippit e di Anglin si incontravano sulla Leadbetter Drive ed è questa la via in cui sorgeva il Rebel Drive-In, tra la Leadbetter e la South Loop 12, al numero 3172. Anglin disse pure a Dale: “Ricordo che eravamo impegnati, dopo la pausa, e che ce ne andammo ognuno per la propria strada”. E questo è vero.
C’è infatti un altro Mark Out Record che mostra come Tippit fosse all’isolato tra Annabor e la Corrigan Avenue, a circa un miglio e mezzo dal Rebel. Non sappiamo molto su questa chiamata se non che risale alle 10 e 40 del mattino, circa 10 minuti dopo aver incontrato Anglin.
Nel 1963 quell’isolato conteneva case e uffici. Alcuni di essi erano Hardin’s Service Station, Alma’s Beauty Shop, Capps Washateria, Molina Associates Plumbing Co. e Pete’s Diner. Ancora oggi non si sa perché Tippit andò là a dare un’occhiata. Andandosene da là alle 10 e 45, come risulta dal Mark Out, Tippit avrebbe avuto tutto il tempo di percorrere le 5,2 miglia da Annabor e Corrigan a casa sua, sita al 238 Glencairn. In normali condizioni di traffico ci vogliono circa 15 minuti, e il suo arrivo per pranzo verso le 11 e 15 è più che possibile.
Il superiore di Tippit per circa 10 anni, il sergente Calvin Bud Owens, ci dà alcuni interessanti elementi contenuti nel Warren Commission Exhibit 2985, a pagina 8. Dice infatti: “L’agente Tippit andò a casa per pranzo, come al solito, circa al mezzogiorno”. Però non dice quanto si fermò né quanto durava ufficialmente la pausa pranzo. Rileggendo le trascrizioni di Bowles si vede che la gran parte delle gazzelle della polizia era autorizzata per un “segnale 5” (ovvero assenza per pranzo o pausa caffè) per una durata dai 26 ai 36 minuti. Possiamo dire quindi che la pausa durava circa una mezz’ora.

La vedova di Tippit, Marie, disse all’HSCA (che la intervistò per mano di John Moriarty): “È venuto a pranzo a casa, quel giorno, e non successe niente di speciale”. Però non dice a che ora (4). Quindi possiamo solo immaginare, anche se con qualche elemento: se la pausa caffè tra le 11 e 30 e le 11 e 45 è corretta abbiamo un problema. Se infatti ha lasciato l’Austin Barbecue alle 11 e 45 ed è andato subito a casa, percorrendo 6 miglia, ci ha messo circa 18 minuti. Usando il TTT, Tippit Travel Time, possiamo scendere a 14 o 15 minuti e dire che arrivò a casa verso mezzogiorno.

Sarebbe tutto normale, del resto molti mangiano a mezzogiorno, ma in questo caso no perché Tippit parla con la Centrale alle 11 e 50 e dice di essere “libero”, e il centralinista risponde “78, libero alle 11 e 51” (fonte: trascrizione Bowles). Vista l’ora è assai probabile che una chiamata del genere, quella che si fa per comunicare il rientro in servizio, Tippit l’abbia fatta appena uscito di casa dopo il pranzo. Abbiamo quindi il seguente prospetto:

11:30-11:45 Caffè all’Austin Barbecue
11:45-12:00 Arrivo a casa
??????????? Pranzo a casa
11:50 Chiamata alla centrale per darsi libero

Il problema è evidente: non aveva tempo per mangiare, e sappiamo per bocca della vedova che di certo mangiò a casa, il 22 novembre. Con questa informazione non ha senso dire che guidò per 6 miglia fuori zona per andare a casa e immediatamente tornare indietro e fare sette miglia per ritrovarsi nel posto da cui fece la chiamata, senza mangiare pranzo, e dichiararsi libero e in servizio.

L’unica conclusione logica è che Bill Anglin si sia sbagliato sull’ora alla quale si trovò per un caffè con Tippit. Il caffè lo bevvero nel 1963 e fino al 1977 nessuno gli chiese conto di quell’incontro, e dopo 14 anni gli eventi si possono anche ricordare con qualche imprecisione. Quindi, con tutto il rispetto per il sergente Anglin, tutti gli altri elementi portano a concludere che si sbagliò, in buona fede, sull’ora dell’incontro. Se i due avessero bevuto il loro caffè tra le 10 e 45 del mattino e le 11, all’Austin Barbecue, la mappa del tempo di Tippit cambierebbe così, e funzionerebbe molto meglio:

10:45-11:00 Caffè all’Austin Barbecue
11:00-11:15 Viaggio da Austin Barbecue a casa di Tippit, al 238 Glencairn
11:15 circa-11:50 Pranzo a casa
11:50 Chiamata alla centrale per darsi libero e ritorno verso la zona da pattugliare
11:50-12:17 Viaggio dal 238 Glencairn (casa) al distretto da pattugliare

Adesso è opportuno dare al lettore qualche notizia sulle procedure della polizia di Dallas riguardanti le chiamate delle volanti. Nel 1963 gli agenti non avevano i walkie-talkie, così ogni volta che un agente voleva uscire dall’auto doveva parlare con la centrale e comunicare la sua intenzione di uscire dall’abitacolo specificando dove si trovava. Spulciando negli archivi delle chiamate di Tippit ho scoperto che non seguì questa procedura nelle seguenti date: 22 gennaio 1958, 18 marzo 1959, 1 agosto 1961, 15 maggio 1963. Ovvero: in quelle quattro occasioni il centralinista lo chiamò e lui non rispose (e quindi era uscito dall’auto senza avvertire, perché altrimenti non lo avrebbero cercato). Queste mancate risposte sono state oggetto di rapporto ai suoi superiori, com’è di prammatica. Di certo Tippit non era l’unico cui capitava di perdere una chiamata della centrale. Del resto Tippit ne ha perse quattro in cinque anni e cinque mesi.

Alle 12 e 17 Tippit dice alla centrale: “Esco dall’auto un minuto, 4100 Bonnie View”. Questa informazione ci arriva dalla trascrizione Bowles del Channel 1. Esaminando questo documento si nota che non fu la centrale a ordinare a Tippit di andare là. Forse Tippit stava pattugliando la zona e vide qualcosa di sospetto o fu fermato da un passante per qualche motivo, su qualcosa che stava accadendo al 4100 di Bonnie View Road. 4100 Bonnie View si trova a 7,5 miglia da casa di Tippit, cioè a circa 24 miuti ai macchina, che con il Tippit Travel Time possono essere stati 18 o 20. Nel libro di Judy Bonner Investigation of a Homicide, a pagina 71, si dice: “La chiamata a Bonnie View non portò a nulla, era un’anziana donna che pensava di aver visto un uomo che cercava di scassinare una porta di casa. Tippit scese, ascoltò la storia, cercò gente in quella casa senza trovarla e tornò in auto per scrivere un rapporto, poi chiamò la centrale per essere mandato altrove”. Non ho idea di come Judy Bonner abbia avuto queste informazioni. Tippit fu ucciso un’ora dopo e non si trovò alcun rapporto su quell’episodio sulla sua auto. Qualunque cosa fosse successa, comunque, era di poco conto perché Tippit chiamò tre minuti dopo, alle 12 e 20, dicendo: “78, libero”. Se anche Tippit non fu mandato là dalla centrale, al 4100 di Bonnie View Road, non ci sono prove per negare che questa visita di Tippit alla zona avvenne per davvero. Le migliori informazioni possibili ci dicono insomma che tra le 12 e 17 e le 12 e 20 Tippit era là.

Poco dopo la pubblicazione di questo mio articolo il ricercatore Chris Scally mi ha mandato una lettera da lui ricevuta da Larry Harris nel 1984, che conteneva informazioni sulla chiamata a Bonnie View. Larry scrisse: “Nel 1978 ho intervistato il commesso di una drogheria che stava al 4121 di Bonnie View. Mi disse che verso l’ora di pranzo del 22 novembre 1963 vide una donna che stava rubando nel negozio e chiamò la polizia, e Tippit rispose alla chiamata. Il commesso mi disse che Tippit portò in auto la donna e se ne andò. Quindi Tippit era davvero là alle 12 e 17 ma è strano che di questo fatto non si parli nelle trascrizioni della polizia”. L’investigatore di Larry Harris, Ken M. Holmes Jr., conferma questa storia. Nel 1963 c’era un negozio, l’Hodges Supermarket, al 4121 di Bonnie View Road. Chi fosse la ladra, cosa le successe e come Tippit fu chiamato là non si sa. Questa storia è confermata dal commesso, mentre quella descritta da Judy Bonner, come ho detto, non ha riscontri. Ma perché ci interessa così tanto l’ora di pranzo di Tippit e la sua visita a Bonnie View Road? Semplice: se Tippit, come qualcuno dice, era conivolto nell’assassinio di Kennedy come cecchino o come aiutante degli assassini, ora sappiamo che verso le 12 e 20 era a circa 7,5 miglia dalla Dealey Plaza, la piazza dove fu ucciso Kennedy. L’arrivo previsto di Kennedy al Trade Mart di Dallas era per le 12 e 30, quindi sarebbe dovuto transitare in Dealey Plaza tra le 12 e 15 e le 12 e 20. Se Tippit fosse stato coinvolto nella sparatoria avrebbe potuto ascoltare sul canale 2 della radio della polizia l’andamento del corteo per saperne l’esatta collocazione. Bere il caffè con un amico, andare a casa a pranzo, recarsi in Bonnie View Road sono tutte attività incompatibili col trovarsi alle 12 e 30 in Dealey Plaza per sparare a Kennedy o per aiutare gli assassini.

La successiva traccia di Tippit arriva dalla radio della polizia. Alle 12 e 45, 15 minuti dopo l’assassinio di Kennedy, la centrale gli chiede dove sia e lui risponde: “Sono tra la Keist e Bonnie View”. Poi arriva il messaggio che ha causato un lungo dibattito. Il centralinista Murray Jackson, un amico intimo di Tippit, ordina alla macchina 78 e alla macchina 87 di andare verso la Central Oak Cliff Area. La ragione addotta da Jackson è questa: “C’era stata la sparatoria che aveva coinvolto il presidente Kennedy e noi avvertimmo subito tutte le unità disponibili di andare verso il sottopassaggio a tre corsie della Dealey Plaza, da dove ci dissero che erano partiti i colpi. Mi resi conto che la zona di Oak Cliff sarebbe rimasta sguarnita e, se là fosse successo qualcosa, non avremmo avuto nessun agente in zona. Per cui siccome Tippit era l’agente più lontano dalla Dealey Plaza, anzi ce n’erano due, uno era lui e l’altro era l’agente Nelson, sull’auto 87”.
Non solo: l’agente Bill Anglin rispose alle 12 e 42 a una chiamata radio che diceva: “Attenzione tutte le squadre nell’area del centro città: codice 3 (luci rosse e sirena) verso la Elm street e la Dealey Plaza, con cautela”. Alle 12 e 52 Anglin risponde: “Esco dall’auto, sono dal triplo sottopassaggio”.

Ed è qui che la vicenda diventa davvero interessante. Tra le 12 e 45 e le 13 ci sono cinque testimoni che vedono Tippit non a Oak Cliff, ma alla stazione di servizio della Gloco (la Good Luck Oil Company) che era situata al 1502 della North Zangs Boulevard. Questa è la parte più a nord di Oak Cliff.
Un articolo del 1966 apparso sulla rivista Ramparts e scritto dal ricercatore William Turner dice di aver “…scoperto cinque testimoni che sanno cosa fece Tippit negli ultimi minuti della sua vita”. In realtà né la polizia né le commissioni di inchiesta hanno mai saputo alcunché di costoro. Un fotografo, Al Volkland, e sua moglie Lou, conoscevano Tippit e dissero che 15 o 20 minuti dopo l’assassinio di Kennedy lo videro in quella stazione di servizio e lo salutarono. Lo videro seduto in auto alla stazione Gloco di Oak Cliff, che guardava le auto di passaggio sul viadotto Houston provenienti dal centro di Dallas. Tre impiegati della stazione di servizio, Tom Mullins, Emmett Hollingshead e J.B. Lewis, che conoscevano pure Tippit, lo confermarono. Nel 1987, poi, il ricercatore Greg Lowery trovò due di questi cinque testimoni appena citati e verificò che nessuno li aveva interrogati sino a quel momento. L’articolo apparve sull’Oak Cliff Tribune del 30 giugno 1988. I due dissero che Tippit si fermò nella stazione per circa 10 minuti tra le 12 e 45 e le 13, e che poi accese il motore e se ne andò in gran fretta nella direzione in cui poi fu assassinato. In tutta lealtà devo ricordare che la stazione Gloco era all’estremo nord di Oak Cliff e che se Tippit doveva restare in Oak Cliff poteva solo andare verso sud. Questa informazione è stata data da Greg Lowery, per mano di Bill Pulte. Greg ricordò le sue interviste agli impiegati della Gloco, Hollingshead e Lewis: entrambi erano certi che Tippit arrivò poco dopo l’assassinio di Kennedy. La stazione Gloco si trovava a circa un miglio e mezzo dal Deposito dei libri.

Alcuni dicono che Tippit era alla Gloco verso le 13 e 3 minuti, lontano dalla radio dell’auto e che perse la chiamata del centralinista. Non ci sono testimoni che corroborino ciò. Bill Pulte mi ha detto che ai tempi qualche poliziotto teneva il volume della radio al massimo e lasciava la porta del’auto spalancata, così ci si poteva alzare dal sedile senza dover avvertire la centrale. In effetti se Tippit andò nella bottega della Gloco per qualche motivo può aver spostato la macchina dal ciglio della strada verso una postazione più vicina alla bottega e poi uscire dall’auto lasciando la porta aperta, per evitare di perdere qualche chiamata. L’articolo citato continua, chiedendosi cose legittime: “Cosa può aver visto o sentito Tippit di così importante per rimettersi in auto e andarsene ad alta velocità? Sappiamo che il tassista William Whaley portò Oswald sul viadotto Houston passando accanto alla stazione Gloco: è possibile che Tippit lo abbia visto, riconosciuto e che per qualche motivo si sia lanciato al suo inseguimento?” Analizziamo queste affermazioni. Alle 12 e 45 il centralinista della polizia chiede a Tippit dove si trova. Tippit risponde di trovarsi tra la Keist e Bonnie View. Murray Jackson, il centralinista, disse poi in un’intervista che: “Se qualcuno è fuori zona e tu lo chiami e gli chiedi dove si trova o non risponde o ti dicono un altro posto”. Quindi più è facile pensare che la risposta registrata dalla radio di Tippit fosse una bugia detta da Tippit, piuttosto che sostenere che i cinque che lo conoscevano e che lo videro alla Gloco mentissero. Tippit era a cinque miglia da dove disse di essere, e il viaggio tra la Keist e la stazione Gloco dura circa 18 minuti, che diventano 13 o 14 col Tippit Travel Time. Per qualche ragione sconosciuta è quindi probabile che Tippit si trovasse fuori dalla sua zona al momento della morte di Kennedy, a meno che avesse il dono dell’ubiquità.

Alle 12 e 54 il centralinista chiama di nuovo Tippit e lui risponde: “Sono sulla Lancaster and Eight”. Ovvero a poco meno di un miglio dalla Gloco, a circa 4 minuti di auto, ma visto che era di corsa può averci impiegato anche solo uno o due minuti. Questo depone fortemente a favore della versione dei cinque testimoni. Qualche ricercatore ha provato a sostenere che Tippit può essersi fermato per vedere l’agente Harry Olsen, che si era rotto un ginocchio e che, in nero, aveva fatto per un giorno la guardia a uno stabile a Oak Cliff, dalle 7 del mattino alle 8 di sera, proprio il 22 novembre. Olsen fu interrogato e disse di non ricordare molto sulla vicenda. Questo è un estratto dell’interrogatorio fatto a Olsen dall’avvocato della commissione Warren Arlen Specter.

– Specter. Quel giorno, mentre faceva la guardia, ricevette visite?
– Olsen. Sì, signore.
– Specter. E chi era che la visitò?
– Olsen. Kay (Kay Coleman, futura moglie di Olsen e spogliarellista nel locale di Ruby).
– Specter. A che ora?
– Olsen. Subito dopo che spararono a Kennedy.
– Specter. Come seppe dell’assassinio di Kennedy?
– Olsen. Chiamò un’amica del padrone della casa che sorvegliavo.
– Specter. Lei la conosceva?
– Olsen. No, signore. E voleva sapere se avevo sentito la notizia, e io le dissi di no, e lei rispose che avevano sparato a Kennedy”.
– Specter. A che ora ircevette la chiamata?
– Olsen. Subito dopo gli spari. Non so di preciso l’ora.
– Specter. E parlò con altri, al telefono o di persoma, dal momento di quella telefonata a quello in cui arrivò Kay?
– Olsen. Solo passanti, perché uscii di casa.
– Specter. E chi vide, fuori casa? Olsen. Nessuno di mia conoscenza. Era gente che passava e diceva: “ha sentito cosa è successo?” e io rispondevo di sì.

Cosa significa tutto ciò? Significa che la storia della guardia alla casa fatta da Olsen è stata vista in modi molto diversi dai vari ricercatori sul caso Tippit. Per me è incredibile che nonostante l’HSCA sapesse della questione di Olsen non gli fu chiesto nulla in particolare su Tippit quando Olsen depose sotto giuramento il 21 agosto 1978 davanti al membro dell’HSCA Robert Genzman. Olsen disse alla commissione Warren che la casa era a circa quattro isolati dall’appartamento di Kay Coleman, che era al 35 della North Ewing. Quindi si può risalire all’esatta collocazione di quella casa. Recentemente sono andato a Dallas e un ricercatore del caso Tippit mi ha condotto là: due posti sono i possibili indirizzi di quella casa. O il 423 Eight Street o il 431 Eight Street.

Ultimamente sono andato all’Assassination Archives and Research Center di Washington e ho trovato l’intervista a Olsen fatta nel 1967 dal ricercatore William Turner. Olsen parlò di molte cose in quell’intervista ma a noi interessano alcune frasi, come questa: “Olsen disse che il giorno dell’assassinio stava facendo la guardia a una vecchia casa cadente a Oak Cliff, stando al suo interno. Disse che un procuratore lo aveva pagato per sorvegliare la proprietà di un uomo morto da poco, che udì le sirene della polizia ma non vide nulla perché era in casa”. Se l’informazione sulla “vecchia casa cadente” è giusta allora i ricercatori avrebbero dovuto cercare una casa molto diversa dalla “proprietà immobiliare” di cui Olsen ha parlato davanti alla commissione Warren. Del resto dire “proprietà immobiliare” può significare un latifondo o anche una catapecchia. Siccome non ci sono prove solide per dire che Olsen vide Tippit o che Tippit guidò passando davanti alla casa in cui c’era Olsen la conclusione più corretta è che Tippit non si fermò per incontrare Olsen. Anche se Olsen disse di conoscere Tippit (Warren Commission hearings, volume XIV, pag. 628) abbiamo visto che Tippit non ebbe abbastanza tempo per fargli visita. Io credo che Tippit, in quei minuti, avesse ben altro da fare.

Ora sappiamo che Tippit guidava velocemente verso sud sulla Lancaster e che era partito dalla stazione di servizio Gloco. Non sappiamo di preciso il percorso fatto. Il professor Bill Pulte mi raccontò questa cosa. Stava intervistando un tizio che viveva vicino a dove Tippit fu ucciso. A patto di restare anonimo il tipo gli disse molte cose sull’omicidio Tippit, e molto precise, compresa questa: “Se vuoi saperne di pià sulla sua morte indaga su una rissa avvenuta qualche minuto prima che gli sparassero tra la dodicesima e la Marsalis”. A oggi non si sa altro su quella rissa. Forse Tippit la vide e vide scappare uno dei coinvolti a piedi o in auto? Forse qualcuno fermò Tippit per avvisarlo della rissa? O forse Tippit stesso era coinvolto nella rissa? Non lo sparemo mai. Sappiamo però che non ci sono trascrizioni della radio della polizia che avvertono Tippit di un qualcosa da vedere tra la 12esima e la Marsalis. Tippit era sulla Lancaster Road e andava verso la Marsalis. E se fosse stato coinvolto in qualcosa all 12esima ci sarebbe stato un lassso di tempo agiguntivo tra il suo avvistamento alla Gloco e quello successivo, al negozio Top Ten records. Infatti il successivo posto in cui Tippit fu visto fu proprio il negozio Top ten records, ma i tanti libri sul caso Tippit anche qui riportano fatti diversi e confusi. Tutto si chiarì, per me, quando ottenni le trascrizioni originali delle interviste a due uomini coinvolti nei fatti. Questo avvistamento di Tippit avvenne appunto al negozio Top Ten, vicino all’incrocio tra la West Jefferson Boulevard e la Bishop Avenue, circa un isolato a ovest rispetto al Texas Theater. Luis Cortinas era un commesso diciottenne di quel negozio. Il pardone del negozio era Dub Stark. Nel 1981 Cortinas fu intervistato dal reporter del Dallas Morning News, Earl Golz, e disse: “Ero alla cassa, al Top Ten Records, al 338 della West Jefferson. Un poliziotto, Tippit, parcheggiò sulla Bishop Street verso nord e entrò nel negozio di corsa, chiedendomi se potevo usare il telefono. Ricordo che Tippit era così agitato che disse alla gente nel negozio di farsi da parte. Tippit chiamò ma non parlò, si vede che nessuno gli rispose. Stette a lungo ad aspettare per un po’, direi sette o otto squilli, poi riagganciò e uscì, agitato e di corsa. Attraversò di nuovo la strada, salì in auto e partì verso la Sunset senza fermarsi allo stop e girò a destra nella Sunset. Dopo non più di 10 minuti sentii alla radio che gli avevano sparato”.

Cortinas disse che Tippit si recava a volte in quel negozio per usare il telefono quando era in servizio. Disse che si ricordava di lui perché gli aveva fatto diverse multe per guida spericolata vicino all’Austin Barbecue e per averlo visto proprio in quel ristorante. Anche Dub Stark disse che Tippit parcheggiò, entrò da solo nel negozio, chiese di usare il telefono, lo fece e poi se ne andò senza dire nulla. Stark disse che ebbe appena il tempo di arrivare dove lo uccisero, tanta era la sua fretta. Stark conosceva Tippit perché spesso comprava dischi nel suo negozio per i figli e anche perché si fermava spesso per usare il loro telefono. Insomma, anche qui troviamo Tippit lontano dalla sua area di pattugliamento in orario di servizio. La chiamata dovette essere urgente, a sentire i testimoni. In un’intervista il detective Gus Rose, uno degli agenti che per primi interrogarono Lee Oswald, ci dà notizie importanti sulla polizia di Dallas in quel 22 novembre: “In un giorno così agitato e importante Tippit avrebbe avuto tutti i motivi di stare appiccicato alla radio, se avesse avuto qualcosa di personale cui badare sarebbe entrato nel negozio di corsa senza avvisare che sarebbe uscito dall’auto per affari suoi, altrimenti ne avrebbe dovuto rispondere”. Ma la chiamata era o no personale? I testimoni dissero che non parlò, quindi è ovvio che non ricevette risposta. Se avesse trovato occupato non sarebbe stato così a lungo ad aspettare, e invece Cortinas ci dice che stette a lungo ad attendere. È difficile quindi che stesse chiamando la centrale.

Il centralinista Murray Jackson chiamò l’auto 78, ovvero Tippit, all’una e 3 minuti e non ricevette risposta. Si può pensare che, se Tippit era alla Lancaster and Eight alle 12 e 54, poteva arrivare al negozio Top Ten prima dell’una (visto che dista 2 miglia) e poteva essere nel negozio mentre lo chiamavano. La distanza tra il negozio e il punto in cui Tippit fu ucciso è di poco più di mezzo miglio, con un tempo di percorrenza di circa due minuti. James A. Andrews lavorava per l’American National Life, un istituto di assicurazioni i cui uffici erano di fronte all’Austin Barbecue. Greg Lowrey intervistò Andrews per avere informazioni su Roscoe White, che lavorava nello stesso ufficio di Andrews. Andrews disse: “Siccome ti interessi al caso Tippit, lasci che le dica una cosa che mi capitò”. E disse questa. Andrews stava tornando al lavoro verso le 13, quel 22 novembre. Stava guidando verso ovest sulla decima strada quando un’auto della polizia gli arrivò da dietro, lo sorpassò e gli tagliò la strada, costringendolo a inchiodare. Dall’auto uscì un agente che gli ordinò di stare fermo, si avvicinò e guardò tra il sedile anteriore e quello posteriore.Senza dire una parola il poliziotto tornò sulla sua auto e se ne andò in tutta fretta. Andrews rimase molto perplesso per quel comportamento e guardò la piastrina col nome dell’agente appuntata sul petto, e lesse “Tippit” (che Tippit quel giorno la stesse indossando è provato dalla lista degli effetti personali rimossi dal suo corpo e conservata negli Archivi municipali di Dallas).

Sappiamo, dalle parole di Cortinas, che Tippit fu visto per l’ultima volta “bruciare” uno stop e girare nelle Sunset Avenue. Il luogo dell’incontro tra Tippit e Andrews è circa a due isolati in direzione nordovest rispetto al negozio. Ma ciò accadde prima o dopo la telefonata di Tippit? Se è vero, come dice Andrews, che il suo incidente accadde poco dopo le 13 e usando il riferimento delle 13 e 3 minuti è probabile che Tippit fermò Andrews subito dopo essere uscito dal negozio.

Sul motivo per cui Tippit fermò l’auto di Andrews non sappiamo nulla. Perchè non lo fermò in modo convenzionale, con sirene e luci rosse? Perché non parlò ad Andrews né gli diede spiegazioni? Perché Tippit era così agitato e si comportava in quel modo?

Vorrei prendermi un momento per parlare di un evento che ha impegnato molti ricercatori per anni. Subito dopo che Lee Oswald tornò nella sua stanza al 1026 della North Beckley, verso le 13 dell 22 novembre, la sua pardona di casa Earlene Roberts disse di aver visto alla finestra un’auto della polizia che suonò due volte il clacson e poi se ne andò, e che questo avvenne mentre Oswald era in casa. Si è detto tantissimo su questo fatto ma io vorrei presentare due fatti ai lettori. Nella testimonianza delle Roberts alla commissione Warren si legge che i due uomini sull’auto erano in uniforme, mentre quel giorno Tippit era da solo. E quando la Roberts disse che avvenne il fatto abbiamo almeno due testimoni che affermano che fosse al Top Ten Records. Quindi è davvero improbabile che sia stato Tippit, come qualcuno dice, a suonare il clacson fuori dalla casa di Oswald. La versione originale della trascrizione del Channel 1 della radio della polizia parla di due chiamate verso quell’ora. Alle 13 e 08, dice la trascrizione pubblicata nel Commission Exhibit 705 pagina 17. Si dice che Tippit chiamò la centrale una volta appena prima le 13 e 08 e poi qualche secondo dopo, alle 13 e 08 esatte, e che il centralinista non rispose. Questa versione delle comunicazioni radio è una prova vitale nel caso Tippit e anche nel caso Kennedy. Siccome in un’altra trascrizione queste due chiamate non compaiono ho fatto una ricerca. Ho preso la traccia audio e ho cercato di pulirla, usando un equalizzatore a 31 bande, e dopo molti ascolti ho concluso che la chiamata non fu fatta da Tippit ma dal 388, l’unità delle investigazioni criminali. Infatti “388” stava parlando col centralinista a quell’ora: la trasmissione 390A a pagina 31 dell’Arch Kimbrough’s Channel 1 transcript riporta quello che è stato interpretato come un “78”, il numero dell’auto di Tippit. Comparando la voce di Tippit e quella voce, che secondo me era del 388 e non sua, ho visto che non combaciano.

Cortinas disse che Tippit se ne andò di gran carriera ma quando la testimone dell’assassinio Helen Markham vede l’auto di Tippit all’angolo tra la decima e la Patton Avenue dice che: “L’aurto procedeva molto lentamente, davvero molto lentamente” (Warren Commission Hearings volume III, pag. 307). William Scoggins, un tassista che passava di lì, disse che era parcheggiato per mangiare pranzo in auto quando vide un’auto della polizia passare a 10, 12 miglia all’ora. Perché Tippit si comportava così stranamente, prima andava di corsa e poi così piano? Il Professor Bill Pulte ha una possibile spiegazione: secondo lui un comportamento simile è tipico di chi sta dipseratamente cercando qualcuno. Vediamo perché:

– Tippit è fermo alla Gloco e guarda le auto che passano;
– lascia la stazione di corsa e sgomma via nella Lancaster;
– forse è coinvolto in una rissa tra la 12esima e la Marsalis;
– telefona di fretta al Top Ten Records e nessuno gli risponde;
– ferma l’auto di Andrews tagliandogli la strada e poi dà un’occhiata dentro, dopodiché se ne va senza parlare; – Subito dopo lo vedono all’angolo tra la decima e la Patton, che avanza lentamente.

La chiamata della contrale delle 12 e 45 allerta tutte le unità dando la descirizone di un sospetto per l’uccisione di Kennedy e la caccia all’uomo inizia. Non sappiamo se Tippit si stava facendo gli affari suoi o meno in quel momento ma pare proprio che stesse cercando un certo uomo in un certo posto per ragioni che ci sono ignote. La migliore informazione che abbiamo è che Tippit non sapeva sull’assassino nulla più della descrizione data via radio dalla centrale, che poteva corrispondere a centinaia di uomini. Durante una trasmissione radiofonica di Kevin McCarthy, verso la fine degli anni ’80, il professor Pulte mi disse che avvenne questo. Un uomo chiamò e disse: “La mia ragazza mi ha detto qualcosa che potrebbe essere utile nel caso Tippit. Stava guidando verso est sulla decima, dietro a un’auto della polizia, a una certa distanza. L’agente pigiò sul freno all’improvviso e lei frenò pure, ma non potè evitare di toccare l’auto della polizia. Lei pensava che l’agente sarebbe uscito e l’avrebbe messa nei guai, invece non la considerò nemmeno. Superò la macchina della polizia e se ne andò, e più tardi ricordò che avvenne proprio dove trovarono l’auto di Tippit quando Tippit fu ucciso, e capì che aveva colpito l’auto di Tippit”. Pulte mi disse che l’uomo era agitato, al telefono, e che la chiamata sembrava autentica, e che la sua ragazza non ne volle sapere di farsi avanti, ai tempi, per raccontare quella storia, per paura di essere coinvolta.

Se guardiamo la foto dell’auto di Tippit quando fu ucciso notiamo che non è parcheggiata parallelamente alla strada. La posizione dell’auto di Tippit era esattamente di fronte alla strada tra la 404 e la 410 East Tenth Street. La cosa si può verificare anche osservando il Barnes Exhibit D. È plausibile che Tippit abbia visto qualcosa o qualcuno tra le case sulla 404 e 410 e che abbia frenato bruscamente? Questo sarebbe anche in accordo con quanto disse l’uomo al telefono in quella trasmissione radiofonica. Pulte mi disse anche che ci sono molti vialetti nella zona e che qualcuno poteva usarli per camminare senza esser notato. Un vialetto corre proprio parallela alla decima strada, alla fine della casa al 404 e al 410, e si può tagliare dall vialetto verso ogni altro posto a sud della strada, vicino a dove Tippit parcheggiò. È possibile che Tippit stesse cercando di individuare qualcuno e che nel procedere abbia incontrato il suo assassino? Il tassista Scoggins, nella sua deposizione davanti alla commissione Warren (Vol. 3 pag. 324-325) dà alcuni elementi importanti sui movimenti di Tippit in quegli ultimi istanti.

– SCOGGINS. Bè, subito ho visto l’auto della polizia andare verso est.
– Mr. BELlN. A che velocità?
– SCOGGINS. Direi non più di 10-12 miglia all’ora.
– Mr. BELlN. Stava andando verso est su quale strada?
– SCOGGINS. Sulla decima.
– Mr. BELIN. Bene. Lei vide la macchina andare verso destra, di fronte a lei?
– Mr. SCOGGINS. Sì, entrò e andò giù sulla destra. Arrivava da ovest e andava verso est, sulla decima.
– Mr. BELlN. E poi cosa vide?
– Mr. SCOGGINS. Vidi che si fermò e non ci feci molto caso. Lo vedevo tutti i giorni. Ma poi guardai in fondo alla strada e vidi un tizio, che mi pareva andasse verso ovest, o che stava girando da quella parte.
– Mr. BELIN. Bene.
– Mr. SCOGGINS. E lui era – si fermò lì.
– Mr. BELIN. Lasci che le chieda una cosa. Quando vide l’uomo la macchina della polizia era ferma o no?

È incredibile che il funzionario della commissione Warren David Belin non abbia chiesto nulla a Scoggins riguardo al fatto che “lo vedeva tutti i giorni”, perché quella frase poteva rivelare qualcosa di veramente interessante. Scoggins testimoniò il 26 marzo 1964, e due settimane dopo la signora Scoggins, Charlie, parlò con la commissione confermando quello che il marito diceva su Tippit. La signora Davis sentì gli spari a Tippit: viveva al 400 della decima, all’angolo con la Patton. Quando sentì gli spari lei e la nipote corsero fuori in tempo per vedere l’assassino scappare passando davanti a casa loro.

– DAVIS. No, signore. Vedemmo solo un’auto della polizia a lato della strada.
– BELIN. Dove era parcheggiata?
– DAVIS. In mezzo tra la parte di strada che corrisponde alla cosa dove lui abitava e quella del suo vicino di casa.
– BELIN. Dalla sua parte della strada o dall’altra?

– DAVIS. Dalla nostra.
– BELIN. Era a destra o a sinistra, rispetto al punto da cui guardaste?
– DAVIS. Bene.

Ancora una volta Belin si sente dire che Tippit era di casa da quelle parti: addirittura gli vien detto che lo si vedeva talmente spesso che la signora Davis pensava abitasse lì. Belin sapeva che Tippit non abitava lì ma non chiese nulla per accertare la cosa. E quindi non abbiamo una riposta precisa su questa stranezza.
Uno dei principali argomenti di questo lavoro è che Tippit era fuori dalla sua zona per un sacco di motivi. Sappiamo che era praticamente tutti i giorni lì e i motivi per cui frequentava quella via vanno ltre la nostra indagine, ma vorrei dire qualcosa lo stesso. Se mai sarà provato che Oswald non uccise Tippit allora l’assassino sapeva come trovare facilmente Tippit, siccome i suoi vicini sapevano che ogni giorno girava da quelle parti.

Tippit fu ucciso nel distretto 91, che è a circa 4 miglia dal limite più vicino del suo distretto, il 78. Ci vogliono circa 13 minuti per percorrere quella distanza, con il TTT diventano 9 o 10.Abbiamo un Tippit che lascia il suo distretto guidando sulla decima, si ferma in zona e poi torna. Se fosse stato in quell’appartamento in cui secondo la Davis viveva per 10 minuti il tempo minimo di ritorno nella sua zona sarebbe stato di 30 miunti. Ricordate che l’auto di Tippit era parcheggiata talmente spesso lì che la Davis credeva che vivesse lì. Nella prima versione di questo articolo menziono il fatto ricorrente che Tippit fu avvistato spesso fuori dalla sua zona. Bill Pulte intervistò J.W. Finley, che fu il sergente di Tippit per un po’. Quando gli chiese se fosse inusuale per Tippit finire fuori zona, disse: “No perché Tippit era uno che girava un sacco”. Il ricercatore Ken M. Holmes mi disse che non pensava fosse strano che Tippit fosse fuori zona. L’agente J.D. Tippit fu ucciso pochi momenti dpo che Helen Markham e William Scoggins lo videro, il 22 novembre 1963, e per le circostanze narrate qui alcuni fatti al riguardo non si sapranno mai.

LA MAPPA DEL TEMPO DI TIPPIT
*= Movimenti probabili
^ Movimenti conosciuti

– 7:00 ^ Inizia il giro alla Southwest substation al 4020 della West Illinois Avenue
– ?? * Due testimoni lo vedono all’Austin’s Barbecue
– 9:56-10:17 A.M. * Fuori per un “segnale 4” al 2800 della East Illinois Avenue
– 10:30- 10:45 A.M. ^ Beve un tè con Tea Bill Anglin alRebel Drive-In, al 3172 della South Loop 12
– 10:40-10:45 A.M. ^ Tippit è chiamato tra l’Annarbor e la Corrigan Avenue
– 10:45-11:15 A.M. ^ Possibile viaggio a casa sua per pranzo, durato un quarto d’ora in questo lasso di tempo
– 11:15- 11:50 A.M. ^ Pranzo a casa
– 11:50A.M.- 12:17P.M. ^ Viaggio da casa al 4100 di Block Bonnie View
– 12:17 P.M. ^ Tippit dice alla radio di “Star fuori per un minuto al 4100 di Block Bonnie View”
– 12:20 P.M. ^ Tippit si dice “Libero” alla radio
– 12:30 P.M. ^ Tippit inizia a nuoversi verso la Northern Oak Cliff
– 12:45 P.M. ^ Lo vedono in cinque alla stazione di servizio Gloco, al 1502 di North Zangs Boulevard. Si ferma circa 10 minuti poi se ne va di fretta verso la Lancaster. La radio gli chiede doce si trova e lui dice “Tra la Keist e Bonnie View”, cosa assai improbabile
– 12:54 P.M. * La centrale gli chiede dov’è e lui dice “Alla Lancaster and Eighth”
– ?????? * Possibile rissa tra la 12esima e la Marsalis
– 1:00-1:05 P.M. ^ Tippit chiama agitato dal telefono del negozio Top Ten Records al 338 della West Jefferson
– 1:03 P.M. ^ La centrale chiama Tippit, Tippit non risponde
– ????? ^ Tippit ferma l’auto di Andrews
– 1:10-1:15 P.M. ^ Tippit è ucciso all’angolo tra la decima e la Patton. L’ora precisa è controversa, la commissione Warren dice che accadde alla 13 e 15.

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