Il telex che anticipava l’attentato

L’episodio del telex che avvertiva sulle possibilità di un attentato ai danni del presidente Kennedy è sostanzialmente veritiero. Tuttavia, l’episodio va inquadrato correttamente. Ogni uomo politico, tanto più quando ricopre le massime cariche planetarie, riceve quotidianamente intimidazioni, minacce, insulti, accuse. Il fatto che questi episodi non vengano continuamente divulgati non significa che non accadano: i servizi segreti di tutti i Paesi tengono sotto osservazione migliaia di persone, ritenute potenzialmente pericolose o che già hanno promesso di agire – anche violentemente – contro obiettivi politici. Kennedy non era immune da questi spiacevoli inconvenienti: delle numerosissime “soffiate” a organi investigativi riguardanti attentati, complotti, possibili killer politici c’è vasta letteratura negli archivi dei servizi di sicurezza: una solo piccolissima parte si è storicamente (e tragicamente) rivelata attendibile.

Per quanto riguarda il telex in questione, è vero che un dipendente dell’FBI, William S. Walter, raccontò – tempo dopo l’assassinio – che il 17 novembre 1963 si trovava nel suo ufficio di New Orleans per il servizio notturno e che, a un certo punto, arrivò questo avvertimento via telescrivente, che conservò (i sottolineati sono nostri):

URGENTE: 1.45 AM EST
11-17-63 HLF PAGINA UNO
A: TUTTI I SACS
DA: DIRETTORE
Minaccia di
assassinare Presidente Kennedy a Dallas Texas novembre 22 linea ventitrè
diciannove sessantatrè
. Segue informazioni relative raccolte. Da
informazione ricevuta da Bureau, Bureau ha determinato che gruppo militante
rivoluzionario può tentare assassinare Presidente Kennedy durante suo
programmato viaggio a Dallas
Texas novembre ventidue linea ventitré
dicannove sessantatré. Tutti uffici riceventi devono immediatamente contattare
tutti i CIS, PCIS informatori gruppi razziali e ostili e determinare se minaccia
ha qualche base. Bureau deve essere tenuto al corrente tutti sviluppi via
telescrivente. Altri uffici avvisati. Fine. Prego Rispondere
.

Walter informò lo scrittore complottista Mark Lane del fatto che, dopo l’attentato, quel telex fu fatto sparire dall’ufficio e questa è la versione correntemente ritenuta veritiera. In effetti si potrebbe ritenere che l’avvertimento fosse stato effettivamente distrutto per coprire una cospirazione, ma se si esamina la vicenda bisogna considerare alcuni aspetti.

Il testo del messaggio: è vago. Si parla di fantomatici gruppi armati rivoluzionari di cui mai si è trovata traccia non solo nel caso Kennedy, ma anche prima e dopo l’attentato di Dallas. L’informazione suona proprio come la classica “soffiata”, insomma. In questo frangente risulterebbe assurdo che l’FBI, ritenuto parte di una ipotetica cospirazione, si sia danneggiato spedendo un simile avvertimento.

Il fatto che il foglio sia stato distrutto: l’episodio dimostra che, all’occorrenza, le Agenzie sanno tutelare i propri interessi e, per non essere messo in grave imbarazzo dopo che effettivamente il presidente era stato ucciso, si può forse ritenere che l’FBI abbia preferito ritirare dalla circolazione un documento potenzialmente compromettente che, se non altro, invitava a indagare su possibili ambienti ostili a Kennedy nella città di Dallas. Una grave scorrettezza, certo. Ma altro è pensare che dei cospiratori possano essere stati tanto ingenui da far trapelare un messaggio del genere per poi correre nei vari uffici per farlo sparire.

Dopo l’assassinio, peraltro, si è indagato a fondo sulle remote ipotesi di azioni criminali da parte di gruppi di estrema destra di Dallas e su un certo Joseph Milteer, un esagitato e fanatico estremista che aveva parlato tempo prima con un giornalista confessandogli di aver pensato a un attentato ai danni di Kennedy. L’estraneità di Milteer e di altre organizzazioni fu provata al di là di ogni dubbio.
La spiegazione più logica è invece quella per cui un’agenzia federale diffonde un’informazione a protezione del presidente degli Stati Uniti (e non fa altro: avesse avuto elementi di fatto contro fantomatici cospiratori li avrebbe individuati e fermati prima della visita di Kennedy) e chiede agli agenti locali di approfondire la traccia informativa.

L’opinione dell’HSCA su questo episodio, giunta al termine dell’escussione di William Walter, è ancor più netta:

Walter ha ammesso che fino al 1968
non parlò mai dell’esistenza di quel telex. In quei giorni l’FBI indagò ma non
trovò alcuna conferma alle sue affermazioni. Secondo il Bureau, nessuna traccia
di un telex o di alcuna altra forma di comunicazione che contenesse informazioni
su un possibile attentato alla vita del presidente Kennedy in Texas fu mai
trovata. Oltre cinquanta impiegati dell’ufficio dell’FBI di New Orleans sono
stati sentiti dal Bureau e nessuno di questi ha affermato di aver mai sentito
parlare di una simile conmunicazione. Walter stesso ci ha avvisati del fatto che
non conoscesse nessuno in grado di confermare le sue parole anche se ha
suggerito che sua ex moglie, Sharon Covert, che pure aveva lavorato per l’FBI a
New Orleans, avrebbe potuto farlo. Tuttavia la signora Covert ci ha rilasciato
dichiarazioni nelle quali nega di poter dare credito alle affermazioni di Walter
contro l’FBI e afferma che lungo tutto il corso del loro matrimonio il marito
mai aveva citato quella vicenda. Il comitato, comunque, è orientato a non
credere alle affermazioni di Walter soprattutto per la circostanza che, a suo
parere, il telex fosse indirizzato agli agenti speciali in carica in tutti i
dislocamenti dell’FBI. Si è ritenuto difficile da credere che in 15 anni
nessuno, tra agenti speciali e impiegati, possa aver mai visto quel documento e
si sia mosso a difesa di Walter (1).

Una curiosità: l’HSCA ha esaminato la documentazione custodita sul presidente Kennedy dai Servizi segreti e ha scoperto che dal marzo al dicembre del 1963 l’agenzia ricevette oltre quattrocento segnalazioni di possibili attentati alla vita del presidente.


(1) Tutte le informazioni raccolte dall’FBI su Joseph Milteer sono ora pubbliche, grazie al Freedom of Information Act. Cliccando qui si accede al fascicolo di Milteer, che consta di 167 pagine divise in due tranche.

(2) Final Report of the Subcommittee on the Assassination of John F. Kennedy of the Select Committee on Assassinations (HSCA), House of Representatives, pag. 192.

10 pensieri riguardo “Il telex che anticipava l’attentato

  • 17 Aprile 2019 in 0:35
    Permalink

    Buonasera Sig. Ferrero,

    A mio avviso  essere o meno un complottista o a favore del rapporto Warren è un problema che non a senso, non è una questione di fede, almeno non per mè, dal mio punto di vista questa vicenda è tanto strana quanto inesplicabile,  perchè riferiamoci come esempio ad una delle diverse analisi utilizzata per determinare la sorgente dei frammenti di proiettile, negli anni questa metodologia si è espressa con opinioni autorevoli che hanno dato prima sostegno ad un ipotesi ma poi successivamente l’hanno  contraddetta, se non erro Vincent Guinn comparò una sostanza contenuta nei proiettili (l’antimonio) per verificare che i frammenti di questi fossero tutti dello stesso genere, e se ricordo bene  venne fuori col 97% di probabilità che i frammenti provenivano tutti dai proiettili ritrovati, ma successivamente fu contraddetta da altri studi, mi dilungherei troppo nella mia analisi, comunque una buona sintesi è descritta qui https://en.wikipedia.org/wiki/Single-bullet_theory#Original_bullet_lead_analysis_by_Vincent_Guinn, la sostanza finale è che le analisi FBI sulla composizione del piombo dei proiettili non era attendibile, poi non so magari ci sarà un ulteriore studio che indica un nuova possibilità, ma vede non se ne esce più in questo modo, anche i filmati di prove di tiro per dimostrare che il proiettile con quell’angolo ha trapassato due corpi, oppure che la testa del presidente poteva esplodere e andare indietro invece che avanti secondo mè si possono discutere allo sfinimento, è vero che possono dare si  un orientamento su un comportamento ma non è possibile ricreare le stesse esatte condizioni tanto che per questi filmati si parte dal filmato di Zapruder che per quanto restaurato in alcuni punti non riesce a descrivere nitidamente il singolo evento perchè troppo disturbato allora ecco che si avvallano opinioni diverse anche magari autorevoli, ma diverse come del resto sono le nostre.

    La saluto

    Rispondi
  • 15 Aprile 2019 in 19:26
    Permalink

    Buongiorno Sig. Ferrero

    Al contrario il sito mi piace moltissimo,  primis perche altrimenti non sarei qui da anni a sollevare i mie dubbi che continuo ad avere, inoltre mi diverte discutere con chi ha un opinione certa ed è cosi sicuro di tutto, io ho sempre tante incertezze nella vita,  in quanto alla mia superficiale ma molto superficiale informazione sul caso, bhe le dirò: ho letto il libro di Garrison non nego che tutto parte da li, ma poi colpito dallo stesso Garrison che ha letto i 26 volumi del tapporto Warren ho letto anch’io buona parte delle testimonianze del rapporto, poi mi sono dedicato all’ARRB, mi mancano altre inchieste ufficiali ma col tempo vedrò di leggere anche loro, insomma potrei affermare, di non essermi basato proprio su delle fonti diciamo complottistiche, forse   Garrison a parte che  comunque rimane un l’unico processo su caso Kennedy.

    Poi prò vorrei farle una domanda, a parte il materiale presente in questo sito che ritengo si possa comodamente recuperare anche in rete,  quali sono i suoi studi le informazioni che ha recuperato nelle sue indagini, che può caricare e mostrare,  sarebbero interessanti.

     

    La saluto

     

    Grazie

    Rispondi
    • 16 Aprile 2019 in 16:56
      Permalink

      vede, ho iniziato a studiare il caso nel 1993. fino al 2000 circa sono stato fervente complottista. sono “così sicuro di tutto” dopo circa 25 anni di approfondimento del caso, non per ispirazione divina. detto ciò, come sicuramente avrà capito non ho fatto indagini “di prima mano”, che oggi sarebbero leggermente anacronistiche trattandosi di un caso del 1963. la mia indagine sul caso Kennedy è stata giornalistica, perché incidentalmente è pure il mio mestiere. credo di aver letto più rapporti, saggi, ricerche, tomi forensi eccetera su questo caso che in tutti gli anni della scuola messi insieme.

      saluti

      Rispondi
  • 14 Aprile 2019 in 22:46
    Permalink

    Questo o sito a mio modo di vedere difende a spada tratta il rapporto Warren andando a spulciare le inesattezze del film JFK dimenticandosi di analizzare e ascoltare le evidenze che esistono e che condurebbero almeno a avere  dubbi sul  fatto che i dati di analisi, le prove utilizzate nel rapporto Warren fossero attendibili, anche personaggi che hanno fatto parte del caso uno dei tanti è un analista fotografico (https://en.wikipedia.org/wiki/Dino_Brugioni#Zapruder_Film) sollevano dubbi su l’autenticità del filmato più famoso di tutti i tempi sull’omicidio Kennedy. Ma ovviamente io sono un complottista e secondo gli autori di questo sito non sono attendibile.

    Rispondi
    • 15 Aprile 2019 in 11:29
      Permalink

      salve Zanzottera,
      sono anni che lei interviene per rimarcare che questo sito non le piace, che secondo lei non è attendibile eccetera. il concetto ci è chiaro.

      da studioso della materia mi permetta di risponderle che lei, ancora prima che un complottista, ha dimostrato di essere una persona informata molto, ma molto superficialmente sui fatti, quando non portatore di notizie e teorie totalmente infondate. ma è libero di continuare a esprimerci il suo parere, ovviamente.

      Rispondi
  • 12 Dicembre 2017 in 18:18
    Permalink

    La ringrazio per le risposte fornite al mio intervento del 25 Novembre 2017 ore 0.10 .

     

     

     

    Rispondi
  • 25 Novembre 2017 in 14:28
    Permalink

    Volevo solo aggiungere che all fbi giunse anche  una soffiata relativa all omicidio di Oswald la sera preccedente la sua esecuzione da parte di Ruby . Questo compare nei files desecretati recentemente .So che l’ Agenzia giro’ l’ informazione alla polizia di Dallas , la quale continuo’ imperterrita a portare Oswald a spasso tra una folla di giornalisti e sconosciuti . Il fatto e’ che entrambi gli omicidi erano stati annunciati da soffiate , per cui qualcuno sapeva , non possono essere semplici coincidenze . Cordiali saluti. Stefano.

    Rispondi
    • 25 Novembre 2017 in 15:55
      Permalink

      solo una cosa: lei sa quante minacce di morte riceve, quotidianamente, qualunque assassino “comune” non appena viene arrestato? e non parlo del killer del presidente degli Stati Uniti, ma di uno qualunque dei ragazzotti che hanno ucciso la fidanzata, o genitori che hanno soppresso i figli. perché se non lo sa, glielo spiego.

      Rispondi
      • 25 Novembre 2017 in 18:57
        Permalink

        Non mi sorprende che un qualunque assassino riceva minacce dopo essere arrestato , il fatto e’ che in questo caso alle minacce sono seguiti i fatti , sia per quanto riguarda Kennedy che per quanto riguarda Oswald .

        Rispondi
  • 25 Novembre 2017 in 0:10
    Permalink

    Alcune domande per Il dott. Ferrero: se Walter conservo’ il testo del telex , perche’ l’ HSCA non credette alle sue affermazioni ? Che bisogno c’ era della conferma di altri componenti dell’ fbi ? Non trova queste amnesie un po sospette ? L’ agente Hosty , che a Dallas controllava Oswald , il tipo strampalato marxista , castrista e anticastrista nello stesso momento , che nella sua agendina aveva annotato di uccidere Nixon , Conally ed il generale Walker , era al corrente del telex ? Se si , non pensa che quantomeno si sarebbe dovuto almeno insospettire e controllare meglio il suo sorvegliato ? Il fantomatico gruppo armato non potrebbe essere riscontrato nei componenti dei gruppi castristi o in quelli anticastristi di New Orleans con i quali Oswald aveva avuto contatti ? Il fatto che il foglio venne distrutto Lei lo considera una grave scorrettezza , per me si tratta invece di alto tradimento , cosa ben diversa . Lei stesso scrive che spesso le agenzie fanno sparire documenti fondamentali  allo scopo di tutelarsi , cosa dovrebbe farci credere che non sia sparito altro ? Se la cia , in base ai files desecretati recentemente era disposta a servirsi della mafia per eliminare Castro , chi puo’ garantire che abbia lasciato agire Oswald magari conoscendone le intenzioni ? Il fatto che fossero arrivate 400 minacce alla vita del Presidente significa forse che una potesse essere sottovalutata ? Mi scusi per le domande a raffica , ma a mio modo di vedere qualcosa di torbido nelle agenzie c’ e’ stato e , l’ episodio trattato in questo capitolo non fa che rafforzarne il dubbio . Il vero complotto per me potrebbe essere stato il sapere e non intervenire . Cordiali Saluti . Stefano .

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Social Widgets powered by AB-WebLog.com.