Mixer: un frullato di Kennedy

Un contributo determinante nella diffusione della teoria della cospirazione sul caso Kennedy in Italia arrivò da un noto giornalista televisivo appassionato di inchieste. Parliamo di Giovanni Minoli, per anni conduttore di Mixer, un programma di approfondimento politico e sociale. Nel 1990 Minoli acquistò una ricerca indipendente condotta nel 1988 da un produttore inglese, Chris Plumley (1) la fece tradurre e la mandò in onda. Nel 1992 la ripropose in studio con Oliver Stone, e la puntata fu riproposta nel 1993 nei giorni in cui la Rai trasmise la ‘prima’ del celebre film del regista statunitense. Di alcune delle ‘prove’ presentate da Plumley e riprese da Minoli abbiamo parlato nelle FAQ. Plumley e Minoli utilizzano argomenti ormai superati (la testa all’indietro, il Carcano che non può sparare tre colpi in pochi secondi), teorie fantasiose (le squadre di tiratori, l’operazione chirurgica sul cadavere del presidente) ma l’idea di approfondire i ‘buchi’ della commissione Warren, se non altro, è da condividere.Tuttavia è utile ricordare, a smentita di quanto si vede e sente nel filmato, che:

  1. – è un falso che il fucile Mannlicher Carcano non possa far male a nessuno né sparare tre colpi in rapida successione (a questo proposito tornano utili le FAQ).
  2. – è falso che dal filmato di Orville Nix si sia ricavato il fotogramma di un attentatore: quella sagoma fu filmata in studio da un regista belga, Jean-Michel Charlier.
  3. – è falso che 58 testimoni su 90 dissero di aver sentito gli spari partire dal poggio erboso. I testimoni ascoltati furono 178 e solo il 34% di costoro disse di aver sentito gli spari provenire dalla collinetta.
  4. – la colonna sonora del film di Zapruder è un falso prodotto in studio da Plumley. Il ‘vero’ nastro della presunta colonna sonora dell’attentato, registrato fortuitamente da un agente motociclista della scorta presidenziale, fu esaminato e si arrivò alla conclusione che non facesse riferimento ad alcuna sparatoria.
  5. l’umbrella man, l’uomo che apre un ombrello al passaggio dell’auto di Kennedy, si chiama Louie Steven Witt e testimoniò di aver compiuto quel gesto per protestare contro la decisione del presidente di rinunciare allo scudo (ombrello) nucleare antisovietico.
  6. – gli altri sparatori: nei filmati dell’assassinio non si scorgono né altri sparatori al sesto piano del deposito, né sulla collinetta. Tutti gli esperti chiamati a esaminare i filmati conclusero che nessuna sagoma umana era riscontrabile nei fotogrammi indicati da Plumley. Minoli, purtroppo, non ha più trovato il tempo per tornare sui suoi passi. Analizzando tutti gli studi ora a disposizione avrebbe potuto dedicare una puntata del suo La storia siamo noi al caso Kennedy, presentando tutte le prove e gli studi a disposizione.

 

(1) Forse non è casuale che il sito ufficiale di Plumley indichi questo fine: “Mettere in mostra le ultime cospirazioni”.

(2) Per un esame approfondito dell’inchiesta Plumley-Minoli: Ecco chi ha ucciso John Kennedy, di Diego Verdegiglio (Mancosu editore, 1998), pagg. 316-318.

9 pensieri riguardo “Mixer: un frullato di Kennedy

  • 24 Novembre 2023 in 19:53
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    Con tutto il rispetto per gli autori, e non vorrei essere maligno, ma penso quanto segue: per credere alla versione ufficiale (che mi pare fantascienza) bisognerebbe  avere un concreto interesse personale (carriera, professione), oppure bisogna essere appassionati fans (estimatori) della cosiddetta democrazia americana e dell’ “americanismo”, imperialismo Usa incluso. Un assioma semplice quanto logicamente ferreo: se si trattasse  di un “omicidio di stato” (supposto e non provato) lo stesso stato  (Usa) non l’ammetterebbe e  non  l’ ammetterà mai, neanche a distanza di secoli, perché ciò comprometterebbe irreparabilmente il prestigio della osannata Democrazia americana e il ruolo dell’ America quale esportatore di democrazia e detentore dell’egemonia  nel mondo (non sono mai stato comunista). Ritengo che la “paranoia anticomunista e razzista” anglosassone -americana sia più dannosa e potenzialmente criminale del fanatismo dei paesi (ex)  del cosiddetto  Comunismo reale. Ammetto di avere anche io un  pregiudizio, tale pregiudizio. Dunque siamo alla pari.

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    • 24 Novembre 2023 in 20:05
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      Con tutto il rispetto per i lettori, e non vorrei essere maligno, ma penso quanto segue: per non credere alla cosiddetta versione ufficiale (che tutto è fuorché fantascienza) bisogna semplicemente non conoscere la questione. Lei non solo ha pre-giudizi: lei è esattamente il caso di scuola (in 20 anni qui ne ho visti passare a centinaia) di persone imbibite di ideologia, cui non interessa conoscere una materia e poi farsi un’opinione ma farsi un’opinione prima e poi cercare se, per caso, ci sono fatti o anche solo frammenti che la possano assecondare.

      Sono certo che lei non abbia idea di chi possa essere Roy Truly, o Carolyn Arnold, o S.M. Holland, o Elsie Dorman, Bonnie Ray Williams, Billy Lovelady, Marrion Baker. Né che abbia mai letto una perizia balistica contenuta nella documentazione, né un affidavit. Ma lei è certo di sapere, è certo che noi ci sbagliamo e, guarda un po’, sa anche la motivazione recondita che ci ha spinto a prendere una posizione simile.

      La saluto: con utenti come lei non ho proprio alcunché da dire, né da chiedere. Resti pure del suo parere, a me sta benissimo così. Né mi interessa sapere il perché, a differenza sua.

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    • 27 Novembre 2023 in 13:33
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      Versione ufficiale fantascienza? Mi auguro che non mi verrà ancora fuori con le bufale del colpo frontale dalla collinetta, dei tre killer nella piazza, del fucile Mauser ritrovato, dell’autopsia falsata, di Oswald capro espiatorio incapace di sparare, la deviazione del corteo, i testimoni uccisi, il cervello di JFK scomparso e Ruby sicario della mafia! Spero che Lei non sia rimasto ancora a questo punto! In quanto all’interesse personale “concreto” di Ferrero, Polidoro e mio, Lei ha perfettamente ragione. Per sostenere le nostre tesi noi tre siamo lautamente stipendiati dalla CIA e riceviamo ogni mese un ricco bonifico che ci consente (come dice Federico) auto nuove, belle case e vacanze in giro per il mondo. Ma come ha fatto, birbantello? Lei ha scoperto i nostri altarini! Per chiudere Le ricordo che nel 1986 a Londra fu organizzato un costosissimo “processo ad Oswald” organizzato da TV e giornalisti, non dagli “apparati dello Stato”. Le conclusioni furono analoghe a quelle delle quattro commissioni “governative”: Oswald unico colpevole senza mandanti. Lei ha pre-giudizi antiamericani e antigovernativi (“le trame dei Poteri Forti”). Io no, ho solo post-giudizi perché per oltre 25 anni ho creduto a tutti i complotti possibili a Dallas prima di studiare a fondo gli Atti, andare sui luoghi e aprire gli occhi. Lei faccia come crede.

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  • 24 Luglio 2018 in 14:14
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    Possiamo credere a tutto e al contrario di tutto. Che ci siano stati due cecchini, che ci siano stati più di 3 spari, che JFK sia stato colpito anche frontalmente. Forse non sapremo mai la verità. Quel che è certo è che il presunto colpevole (l’uomo in quel momento più controllato del mondo) sia stato assassinato a bruciapelo quando era in mano alla polizia, da un soggetto contiguo alla criminalità organizzata e che lo stesso killer di Oswald sia morto pochi anni dopo dichiarando espressamente che non avrebbe mai rivelato le vere motivazioni del suo gesto. Queste due circostanze, sommate alle decine di incongruenze riscontrate nel corso degli anni, credo che possano far ritenere che se anche Oswald abbia agito da solo (e non è detto) certamente non l’ha fatto su sua esclusiva iniziativa.

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    • 24 Luglio 2018 in 14:50
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      caro Andrea,
      lei ha ragione: si può credere a tutto, anche agli alieni con i dischi volanti e ai rettiliani. ma se si prenderà il tempo di leggere i contenuti di questo sito, vedrà che non ci sono dubbi su chi ha ucciso Kennedy. né sul fatto che abbia agito per conto proprio. se, invece, preferisce “credere” a ciò che per lei è più piacevole pensare, ovviamente è libero di farlo.

      saluti
      FF

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      • 25 Luglio 2018 in 18:22
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        Ovviamente concordo in toto con Federico Ferrero. Oswald scelse circostanze, tempi e modi (del tutto fortuiti) per compiere il suo crimine. Gli si presentò l’occasione e non se la fece scappare. Non escludo affatto invece (anzi, lo ritengo del tutto credibile) che sia stato influenzato dai suoi contatti con gli agenti castristi in USA e in Messico. i cubani (Castro compreso) sapevano che Oswald andava dicendo di voler diventare un’eroe della rivoluzione cubana (forse pensando che a L’Avana gli avrebbero fatto i monumenti) uccidendo Kennedy e i cubani stessi possono aver pensato che se el loco ci fosse riuscito avrebbero ottenuto la fine dei due Kennedy – che continuavano a tentare di rovesciare Castro – senza essere direttamente i mandanti dell’omicidio. Una sorta di “avallo passivo”. La lettura del saggio “Fratelli in guerra. Kennedy, i Castro e l’omicidio politico”, di Gus Russo e Stephen Molton (Cairo Ed. 2010) è indicativa del fatto che a Città del Messico Oswald non andò per turismo o solo per richiedere il visto di espatrio per Cuba. Non ci sono prove che il gesto di Jack Ruby fosse collegato all’assassino di Kennedy per “tappargli la bocca”, anche se nel 1963 lo pensai anch’io che avevo appena 11 anni.

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