Unsolved History: un solo cecchino per uccidere Kennedy

Nel 2003 la rete televisiva Discovery Channel decise di riprodurre con la massima fedeltà possibile la sparatoria in Dealey Plaza. Nello speciale della serie Unsolved history gli autori, in una puntata chiamata JFK, beyond the magic bullet, hanno tentato di ripristinare le condizioni in cui Oswald sparò a Kennedy. Utilizzando sagome di gel balistico riempite con materiale simile alle ossa umane si dimostrò che un proiettile come quello sparato dal Carcano di Oswald poteva uscire in massima parte intatto dopo aver attraversato tessuto e toccato ossa. Un’altra sagoma, usata dalla polizia scientifica, è stata usata per dimostrare la natura e gli effetti della ferita alla testa del presidente.

Su una ricostruzione della Lincoln presidenziale sono state sistemate due sagome nelle esatte posizioni di Kennedy e Connally, costruite col materiale comunemente utilizzato per realizzare manichini balistici: pelle animale, gelatine, materiali sintetici che riproducono le ossa. Un cecchino, appostato alla stessa distanza che separa la finestra del sesto piano del deposito in Dealey Plaza dal punto in cui, in Elm Street, Kennedy fu colpito, ha fatto fuoco con lo stesso Mannlicher Carcano trovato al sesto piano dell’edificio usando le stesse cartucce. Le cartucce utilizzate erano identiche a quelle trovate al sesto piano: Western Case Cartridge Company, calibro 6.5×52 mm. Una fotocamera ad alta velocità ha filmato il tutto e il proiettile sparato ha compiuto in maniera pressoché identica il cammino del famoso proiettile magico: si è deformato in minima parte, ha perso pochissimo materiale. Si è appiattito più dell’originale perché, nell’attraversare il corpo fittizio di Connally, ha rotto due ‘costole’ e non una sola (come invece accadde nella realtà). Di conseguenza, mentre il proiettile originale terminò la sua corsa appena sotto la pelle della coscia sinistra del governatore, quello sparato nella trasmissione televisiva terminò la corsa senza toccare la finta coscia.

Un esperimento interessante, che ancora una volta ha mostrato non solo la plausibilità, ma anche la estrema probabilità della tesi dell’unico proiettile che attraversa i due corpi senza frammentarsi.

9 pensieri riguardo “Unsolved History: un solo cecchino per uccidere Kennedy

  • 27 Ottobre 2017 in 7:22
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    Il presidente USA intenderebbe desecretare ciò che resta degli archivi relativi all’assassinio di John Kennedy, circa tremila documenti. Le torme di cospirazionisti o complottisti che affilano le armi pronti alla riscossa resteranno delusi. Non ci sarà niente di sconvolgente in quei documenti, salvo forse il fatto che la CIA e l’FBI erano più vicini ad Oswald di quanto abbiano fatto intendere a suo tempo, soprattutto riguardo al suo ritorno in USA dalla Russia e alle sue pseudo-attività filo o anticastriste a New Orleans, Dallas e Città del Messico. Ciò non implica una complicità delle due agenzie in un ipotetico complotto contro JFK, ma solo una loro inefficienza e la preoccupazione di tenere ben chiusi nei loro armadi alcuni scheletri (si vedano ad esempio i rapporti con alcuni mafiosi per far uccidere Fidel Castro), dei quali la Commissione Warren era opportuno non prendesse visione. Chi si aspetta novità clamorose resterà a bocca asciutta, ma i complottisti non demorderanno ugualmente. Per loro Oswald e Ruby unici ideatori ed esecutori dei loro delitti rappresenta un’affermazione al limite della blasfemia. Perciò aspettiamoci i cosiddetti “critici” che sbraiteranno contro Trump per aver omesso, distrutto, nascosto o manipolato i “veri” documenti che, se rivelati, avrebbero messo sotto gli occhi del mondo la congiura. Non si rassegneranno e continueranno in eterno a chiedere “la verità” sul più grande delitto politico del ‘900. Il complotto ha sempre il suo fascino.

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  • 26 Ottobre 2017 in 18:33
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    In queste ore dovrebbero essere declassificati gli ultimi documenti segreti riguardanti l’ omicidio del presidente Kennedy . In molti sostengono che non conterranno novita importanti ma , se invece dimostrassero in qualche modo che Cia e Fbi conoscevano le intenzioni di Oswald dopo il famoso viaggio in Messico , non si potrebbe forse sostenere che l’ eventuale loro immobilismo sarebbe da considerare come un tacito assenso all’ omicidio del presidente ? Questo potrebbe essere il vero complotto , non intervenire ed aspettare lo svolgersi degli eventi che sarebbero successi . Ovviamente questa e’ solo un ipotesi ma neanche tanto strampalata , Lei cosa ne pensa dottor Ferrero ? Comunque presto ne sapremo di piu . Saluti . Loredana.

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    • 26 Ottobre 2017 in 19:03
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      credo che non sia plausibile una ipotesi “di mezzo”.
      se la Cia o l’Fbi sapevano che Lee Oswald stava per uccidere il presidente e non hanno fatto niente sperando che mirasse bene, sono responsabili dell’assassinio esattamente come chi ha sparato.
      saluti
      FF

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  • 25 Ottobre 2017 in 20:08
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    La sua indagine che è riportata qui si basa essenzialmente sulle analisi dei fatti , autopsia, prove forensi, e le conclusioni non possono essere diverse da quelle della comissione Warren, è vista come l’omicido di un persona come tante ci sono delle prove fornite da un’autopsia e dalle ferite da ciò si capisce da che parte provengono gli spari discovery channel fa lo stesso, , e probabilmente è vero che non esiste nessuna pallottola magica e discovery channel parte dalle ferite per risalire alla provenienza degli spari, non fa una piega ,io però dico che tante piccole strane cose sono accadute in quei concitati momenti una cosa che mi ha fatto molto pensare è che comunque il corpo del presidente fu trasportato subito a washington per l’autopsia infrangendo le leggi del Texas che i dottori o alcuni dottori a Dallas videro che la parte posteriore della testa era aperta e non la tempia, c’è la testimonianza di un dottore di Dallas su youtube, facilmente verificabile, nel rapporto Warren c’è un giovane con la fidanzata che vede un uomo al sesto piano con un fucile sul lato opposta alla finestra di Oswald, inoltre su questo sito lei dice che l’epilettico non ci fù, ma è nella testimonianza dello stesso giovane il quale vide una persona accasciarsi nel mezzo della strada e poi fu caricato e portato via da un’ambulanza, potrei andare avanti ancora, ci sono tante piccole cose che non tornano .Ma questo per dirle che io non penso che si possa essere completamente sicuri della sua versione come di quella dei complottisti, bisogna sempre capire da che parte si analizza la cosa lei ha fatto le indagini sui fatti forniti alla comissione, ma se si ipotizza che il 22 novembre del 63 ci fù colpo un di stato allora le potrei dire che l’autopsia potrebbe essere stata una farsa e il corpo di Kennedy potrebbe essere stato manipolato, ma e dico ma , non ci sono le prove, certo se però fosse così io non mi aspetterei che ci fossero, o per lo meno quelle che ci sono possono raccontare la verità che dice lei, vede il dubbio non nasce dalla natura stessa del rapporto Warren ma dall’analisi degli eventi che si sono susseguiti anche il fratello fu ucciso altra coincidenza, oswald conosceva Ferrie uno tirato in ballo da Garrison altra coincidenza Helms dichiarò che Show era sotto contratto con la cia altra piccola coincidenza eladio del Valle morì lo stesso giorno di Devid Ferrie altra piccola coincidenza, dei testimoni sul cavalcavia che sentirono gli spari e videro del fumo non furono mai chiamati davanti alla comissione Warren, magari come dice lei perchè non ese fumo da un fucile che ha sparato, comunque la commissione non li chiamò, non mi venga a dire che non ci sono dubbi, mi può dire che non è daccordo che io sono un complottista, ma non sto da nessuna parte ma mi avvalgo del beneficio del dubbio, non come troppe indagini come anche la sua che hanno la presunzione di essere certi della verità.

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  • 2 Luglio 2010 in 20:06
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    rimango perplesso dalla funzionalità del manichino, in entrambi le dimostrazioni il manichino non compie “il movimento”, (sicuramente però nel filmato il commentatore e gli scienziati sul posto hanno dato una spegazione a ciò, ma il mio inglese è molto arruginito :)..tuttavia la resistenza meccanica che il manichino sembra opporre rispetto a quella del presidente per giunta già ferito (probabilmente elemento di cui tener conto se si pensa al movimento che compie Kennedy quando colpito alla testa) rende la ricostruzione a mio modo di vedere , incompleta, in parole povere, perchè la dimostrazione non è stata studiata per essere una fedele ricostruzione dei fatti, con l’auto in movimento ? voglio dire, l’enorme ventilatore va benissimo per riprodurre l’attrito del vento alla velocità a cui la Lincoln percorreva Elm Street , ma si tralascia il moto dell’auto che potrebbe probabilmente variare alcuni fattori.E qui entrano in gioco i miei quesiti un pò più filo-complottisti per usare un termine in voga , nel filmato non è visibile un inquadratura della scena per intero, cioè il cecchino e il bersaglio inquadrati insieme, quanto meno per dare un idea all’osservatore delle distanze in questione, per quanto poi riguarda la struttura della testa del manichino al momento del test , bè è un mistero quanto il caso Kennedy stesso , la sua reale funzionalità , ma questo è solo un idea non dimostrabile per cui rimane un “secondo me” che non ha nessun valore.

    grazie comunque del filmato, lo avevo visto credo su Sky ma con poca attenzione. Vedrò di acquistarlo al più presto. è molto interessante.

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  • 2 Luglio 2010 in 19:09
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    esiste. è un documentario che si intitola JFK, inside the target car, sempre di produzione Discovery Channel. nella sua prima parte (la si trova qui) si tratta la questione dello sparo frontale e si ricrea la situazione dello sparo alla tempia da destra con l’analisi dei frammenti nell’automobile. con risultati molto interessanti.

    per visionare l’intero documentario (anche se vi consiglio di acquistarlo) potete cliccare qui.

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  • 2 Luglio 2010 in 18:57
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    Al di la di tesi complottiste o meno, sarebbe bello fare una dimostrazione scientifica dell’inesistenza (o esistenza) di un cecchino posizionato davanti all’auto presidenziale , con le medesime distanze, velocità del vento e tutte le caratteristiche fisiche e balistiche del caso con un cecchino posizionato dietro la staccionata sulla grassy knoll, con l’auto in movimento e se per assurdo,il corpo del manichino ripetesse il movimento del presidente, ovvero in dietro e a sinistra al momento del colpo fatale, e se lo stesso producesse una ferita di caratteristiche simili dal punto di vista geometrico, e se gli schizzi derivanti venissero proiettati nelle direzioni originali filmate da Zapruder , e in più , che la materia sintetica all’interno del cranio del manichino in sostituzione della materia celebrale avesse una consistenza più densa di questa del filmato , in modo da ottenere una sorta di percorso di penetrazione visibile dal quale evincere con certezza la provenienza del proiettile ,a questo punto credo si possa mettere una bella pietra sopra tutte le tesi complottiste e chiudere una volta per tutte il caso Kennedy.

    P.S se esiste già una dimostrazione scientifica come questa potreste indicarmi il link o dove potrei trovarla?

    grazie.

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  • 17 Novembre 2009 in 7:28
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    Buongiorno Luca,
    il manichino non intendeva riprodurre la resistenza del collo di Kennedy ma la natura della ferita alla testa. A differenza di un umano il manichino non aveva reazioni nervose, non indossava il busto, non era su un’auto in movimento, non era ferito (JFK era già stato colpito una volta, al momento del colpo fatale). Tutte veriabili che non consentono di riprodurre, con un fantoccio, la reazione di un corpo umano.

    Per quanto riguarda, invece, la ferita al cranio: la direzione degli schizzi non sarà mai identica (anche qui: c’è variabilità specifica, mi arrischio a dire, a seconda del punto in cui si colpisce la testa, e anche a seconda della… testa: la resistenza delle ossa, lo spessore, il caso). probabilmente se Kennedy fosse stato colpito mezzo centimetro più a sinistra non si sarebbe staccato, dal suo cranio il frammento che vola all’indietro. Tuttavia si può verificare che le due ferite siano in massima parte simili, così come gli spruzzi documentati. Non mi pare che il manichino balistico abbia perso poca materia cerebrale rispetto al povero presidente. La mancanza dell’effetto jet potrebbe essere dovuta alla minor pressione esercitata dallo scoppio nel cranio plastificato, o semplicemente dalla resistenza del sistema a molle che riproduce i muscoli del collo…

    Le faccio notare che la bambina sulla sinistra di Kennedy non ricevette alcuno schizzo di materia cerebrale. Lo ricevette il poliziotto Bobby Hargis, che era immediatamente alla sinistra dell’auto presidenziale.

    Grazie e a risentirci
    FF

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  • 15 Novembre 2009 in 17:28
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    Salve signo ferrero.
    Molto interessante questo video e questa dimostrazione fatta da discovery.
    Tuttavia, vorrei farle notare una differenza sostanziale: nel filmato di zapruder, che lei sicuramente avrà analizzato nei minimi particolari, il movimento di kennedy è palesemente all’indietro, mentre in questo esperimento il cranio rosso non compie alcun movimento all’indietro. Inoltre, la direzione dello schizzo, non è esattamente come il filmato fa notare. In primis, la quantità di materia cerebrale, e anche lo squarcio, sono molto molto inferiori rispetto a quello che vediamo nel video di discovery. Secondo, è notevole anche la quantità di schizzo che prende anche la bambina alla sua sinistra.
    Bel documento comunque, sicuramente valido. Tuttavia non chiarisce alcune mie personalissime domande sull’effettivo funzionamento dell’effetto jet.

    Cordiali saluti

    Luca.

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