La traccia audio: quel pasticciaccio brutto dell’HSCA

Curiosamente, molti sostenitori della malafede della commissione Warren (corrotta, asservita al potere, responsabile dell’insabbiatura dell’imboscata a Kennedy) non si pongono alcun problema nel diventare filoistituzionali e pronti a credere a ciò che il governo, anzi, in questo caso il Congresso, propina sotto forma di indagine. Il caso è piuttosto noto: alcuni anni dopo le conclusioni della prima commissione, giacché i dubbi sulla ricostruzione ufficiale e sulla colpevolezza di Oswald si moltiplicavano, venne istituita la HSCA (House Select Committee on Assassinations). Si trattava di una commissione parlamentare, nata nel 1976 sotto la presidenza Ford, cui veniva chiesto di riesaminare i casi dell’assassinio del presidente Kennedy e di Martin Luther King. Senza dubbio, per quanto attiene JFK, ebbe rilievo la messa in onda, avvenuta solo nel 1975 durante la trasmissione Good Night America di Geraldo Rivera, del filmato di Zapruder. L’opinione pubblica, già convinta in massima parte dell’esistenza di una cospirazione, aveva visto con sospetto il nascondimento del filmato e, da quella prima visione (guidata maliziosamente da Robert Groden, un tecnico fotografico che vive di complottismo da allora) ebbe la riprova che Kennedy era stato assassinato da cecchini posti sia posteriormente, sia dalla collinetta erbosa.

Nel dicembre del 1978 accadde un fatto clamoroso. La commissione aveva praticamente concluso un lavoro sterminato, aveva riesaminato tutti i documenti, le fotografie, i filmati, le testimonianze, giungendo a una conclusione chiara: Lee Oswald era l’unico assassino. Ma il 28 dicembre di quell’anno il membro e professore di legge G. Robert Blakey, hbmcpersonalmente convinto dell’esistenza di una cospirazione di matrice mafiosa, invitò due periti acustici a riesaminare un tracciato audio dell’assassinio. Si tratta di un nastro registrato dall’agente di polizia H. B. McClain, un motociclista della scorta presidenziale che aveva inavvertitamente lasciato acceso il segnale della sua motocicletta.

I due esperti, Mark Weiss ed Ernest Aschkenasy, consegnarono così uno studio supplementare proprio mentre i lavori della commissione si stavano chiudendo. Essi affermarono, tra lo stupore generale, che al 95%, quel nastro indicasse l’esplosione di non tre ma quattro colpi, e questo nonostante già nel 1964 l’FBI avesse esaminato quella registrazione senza trovarvi niente. L’HSCA si trovò in gravissime difficoltà: da una parte, una messe di solide prove solo ed esclusivamente contro Oswald; dall’altra, un nastro audio che indicava uno sparo in più. L’HSCA decise (improvvidamente) di ascoltare entrambe le campane, scontentando in realtà tutti: creò una fantomatica figura di un secondo killer – di cui non aveva però alcun altro riscontro, né prove né indizi – posto sulla collinetta erbosa, che tuttavia secondo loro mancò il bersaglio.

Inutile dire che quella frase contenuta nel rapporto finale dell’HSCA su un complotto “likely”, cioè probabile, scatenò un putiferio. Tutti i ricercatori complottisti, anche quelli per cui ogni risultanza ufficiale era di per sé degna di sospetto se non aprioristicamente falsa, gridarono alla dimostrazione del complotto: l’HSCA, si sostenne (e si sostiene tuttora) confermò che a ucciedere Kennedy era stata un’organizzazione criminale di attentatori. Ciò che non viene quasi mai raccontato è l’appendice di questa storia.

Il disco acquistato nel 1979 da Steve Barber, in allegato alla rivista Gallery.
Il disco acquistato nel 1979 da Steve Barber, in allegato alla rivista Gallery.

Fu infatti un appassionato del caso Kennedy, lo studente Steve Barber, che risolse brillantemente il caso, seminando vergogna e imbarazzo nel Congresso americano. Barber, difatti, nel 1979 acquistò un disco in allegato alla rivista Gallery, che riproduceva la “colonna sonora” dell’attentato, registrata involontariamente da McLain. A forza di ascoltarlo, si accorse, amplificando la traccia, della presenza di una voce. Era un uomo, che pronunciava la frase “Hold everything secure”, mantenete tutto al sicuro.

Fu solo allora che l’FBI riprese in mano il nastro: bastò una veloce verifica per accertare che la voce isolata era quella dello sceriffo Bill Decker, che dava istruzioni ai suoi agenti un minuto dopo gli spari. Questo ulteriore esame servì anche per smentire le perizie acustiche dell’HSCA, poiché i picchi di rumore risultarono non essere spari ma semplici fruscii. Non basta: l’Accademia delle Scienze, due anni dopo, riesaminò ulteriormente il nastro: anche per i suoi esperti, non si trattava di spari.

Così come non si trattava di spari per il Comitato nazionale delle Ricerche, che condusse un’indagine autonoma giungendo alla medesima conclusione. Ma il colpo di grazia alla fallace scoperta dei due periti giunse quando si esaminarono con cura i filmati secondari dell’assassinio Kennedy, come quelli di Elsie DormanMary Muchmore e di Robert Hughes. In questi girati, infatti, si può notare che l’agente normal_Myers3McLain, come egli stesso provò a spiegare – non creduto dall’HSCA a suo tempo – si trovava in una posizione ben diversa da quella che gli esperti dell’HSCA avevano ipotizzato: Weiss e Aschkenasy, per corroborare la loro tesi, avevano infatti asserito che l’agente motociclista McLain doveva necessariamente trovarsi all’angolo tra Houston Street ed Elm Street al momento del primo sparo. Ma la verità è un’altra: H.B. McLain, come sempre dichiarò, era una curva più indietro, all’angolo tra Main e Houston Street. Per quanto se ne sa, Weiss e Aschkenasy non vollero mai commentare con la stampa la imbarazzante conclusione del loro scoop.

2 pensieri riguardo “La traccia audio: quel pasticciaccio brutto dell’HSCA

  • 15 Ottobre 2018 in 22:51
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    Tutti i nastri delle comunicazioni fra la Centrale e gli agenti (Canale 1 e Canale 2) della Polizia di Dallas furono integralmente trascritti dall’FBI nel 1964: veda http://www.aarclibrary.org/publib/jfk/wc/wcvols/wh23/pdf/WH23_CE_1974.pdf e anche http://www.aarclibrary.org/publib/jfk/wc/wcvols/wh17/html/WH_Vol17_0215b.htm   (Warren Commission Hearings, Vol. XVII, dal pag. 391 in poi). Un’analisi di quanto accadde ai nastri registrati dalla polizia col Dictabelt il 22.11.63 la può trovare in http://mcadams.posc.mu.edu/scally.htm

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  • 14 Ottobre 2018 in 19:15
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    Quindi nel 1964 l’ fbi  rilevo’ nessuno sparo , nessun fruscio e soprattutto nessuna voce nella registrazione !!! Una mancanza piuttosto strana , considerato che ci riusci’ un semplice studente munito semplicemente di un giradischi .

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