FAQ

La gran parte del pubblico si avvicina al caso Kennedy convinta di avere già le risposte: gli spari simultanei e frontali, i testimoni uccisi, i medici corrotti, il fucile giocattolo di Oswald. Ecco perché è utile una sezione dedicata alle Frequently Asked Questions: la trovate qui.

19 pensieri riguardo “FAQ

  • 13 Marzo 2021 in 13:40
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    Egregio sig. Ferrero , ultimamente mi sono imbattuto nel sito della giornalista Oprah Winfrey ( attualmente alla ribalta ) , che , nel novembre 1996 , intervistò Marina Oswald che confessò di ritenere suo marito Lee , innocente dell ‘ assassinio di JFK. Ora mi sono chiesto , quale fosse la Marina veritiera , quella che dopo la morte del marito si trova vedova e con due figli piccoli da mantenere e in aggiunta sottoposta a  innumerevoli pressioni provenienti da ogni dove ? . O quella , di una donna ( 1996 ) con una vita normalizzata e serena , che affronta l’argomento in maniera più razionale ? .  

    Rispondi
    • 13 Marzo 2021 in 14:51
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      Buongiorno. Guardi, oneestamente l’opinione di Marina Oswald mi sembra del tutto irrilevante, sia quella colpevolista sia quella innocentista. Le prove e gli indizi a carico di Oswald sono così schiaccianti che non esiste moglie al mondo che possa scagionare un marito così platealmente colpevole. Saluti

      Rispondi
      • 13 Marzo 2021 in 22:15
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         Buongiorno Ferrero , leggo dalla sua biografia che dopo decenni di frequentazioni complottiste , venne provvidenzialmente ricondotto sulla via di Damasco da , nell’ ordine : – Un saggio di Luis Alvarez  che ritenne compatibile la reazione di Kennedy sul terzo sparo tramite il ” jet effect ” .- La lettura di un libro di Verdegiglio – Il parere di Baima Bollone , che ritenne probabile la tesi dell ‘ unico sparatore .Per carità, un elenco di prove e indizi sinceramente inattaccabili che rendono Oswald ” platealmente colpevole ” .  Ecco che ritorna la granitica certezza della frase ” Aldilà di ogni ragionevole dubbio ” .   Che dire …….    Saluti .

        Rispondi
        • 14 Marzo 2021 in 8:53
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          Caro Ciccio, o Cesco (almeno decida come si chiama, un minuto fa ha postato un commento mettendo un’altra mail e un altro nome). Non mi faccia perdere tempo con obiezioni capziose. Su questo sito troverà tutte le prove che vorrà, sulla colpevolezza di Oswald. Non si fermi alle tre righe dell’introduzione. Saluti a lei.

          Rispondi
  • 5 Aprile 2020 in 13:43
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    GENTILE SIGNOR VERDEGIGLIO

    APPURANDO IL FATTO CHE OSWALD SIA STATO L’UNICO TIRATORE, MI SORGE QUALCHE DUBBIO.

    1) NON CREDE CHE OSWALD SIA STATO USATO PER ORDIRE UN COLPO DI STATO?

    2) SE LA CAPPOTTA NON FOSSE STATA RIMOSSA, OSWALD NON POTEVA SPARARE, QUINDI LA CERTEZZA DI SPARARE POTEVA AVERLA SOLO SE FOSSE STATO INFORMATO. QUINDI CHI POTEVA INFORMARE OSWALD DELLA RIMOZIONE DELLA CAPPOTTA SE NON I PIANI ALTI DEL GOVERNO?

    NON CREDO CHE OSWALD SI SIA PIAZZATO Lì AD ASPETTARE (SE GLI ANDAVA BENE) DI POTER SPARARE

    3) UN  UNICO TIRATORE (FACILE POI DA INCASTRARE) , E UN COSPIRATORE (IL GOVERNO STESSO), SAREBBE STATO PIU’ FACILE DA NASCONDERE .

    4) BOB KENNEDY NON LO PERSEGUI’ PUR ESSENDO MINISTRO DELLA GIUSTIZIA. COME MAI?

    5) OSWALD DISSE: “SONO UN CAPRO ESPIATORIO” . I MANDANTI IL GOVERNO. LUI CHE ERA UN AGENTE DELLA CIA FU UN AGNELLO SACRIFICALE

     

     

    UN COLPO DI STATO. OSWALD SPARO’ DA SOLO. LIMPIDO COME IL SOLE. MA FU INCASTRATO COME IL FOLLE SOLITARIO.

    SEMPLICE

    LEI CHE NE PENSA?

     

    Rispondi
    • 27 Aprile 2020 in 11:27
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      Signor Pasquale, ma Lei è sicuro di aver studiato tutte le sezioni e il Forum di questo sito di Federico Ferrero? Perché alle domande che Lei pone sono state date risposte decine di volte. La invito pertanto ad esplorare il sito, dove troverà tutte le risposte alle domande che mi pone.

      Cordiali saluti. Diego Verdegiglio

      Rispondi
      • 8 Maggio 2020 in 18:13
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        EGREGIO DOTTOR VERDEGIGLIO, NON E’ PER FARE POLEMICA, MA CHE RISPOSTA E’ “LEI E’ SICURO DI AVER STUDIATO TUTTE LE SEZIONI….”  INVECE DI PERDERE TEMPO NELLO SCRIVERE COSì, NON AVREBBE FATTO PRIMA A DARE UNA RISPOSTA DIRETTA E CONCRETA SU COME LA PENSA? (che poi è quello che ho chiesto) …. TANTO MI DOVEVA SCRIVERE LA RISPOSTA UGUALMENTE… NON LE PARE? SCRIVEVA CIO’ CHE PENSA E FINIVA LA STORIA. A VOLTE NON COMPRENDO IL SENSO DELLE VOSTRE RISPOSTE CHE DATE ALLA MAGGIOR PARTE DEI VISITATORI DEL SITO. E’ CHIARO CHE SE LEGGO TUTTO IL SITO HO DELLE RISPOSTE, MA QUELLO CHE CONTAVA PER ME ERA IL SUO PENSIERO. E’ COME SE UNO CHIEDESSE AD UN PASSANTE : “SCUSI CHE ORA E’?” E L’ALTRO RISPONDE : ” E’ SICURO DI AVER FATTO UN GIRO IN CITTA’? CI SONO PARECCHI OROLOGI IN GIRO”.

        COMUNQUE SENZA RANCORE L’ABBRACCIO CON AFFETTO.

        Rispondi
        • 9 Maggio 2020 in 19:03
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          E allora Le rispondo, Signor Pasquale, visto che ci tiene a sapere che la penso esattamente come Federico Ferrero su questi punti. Quindi uno studio di questo sito potrà darLe delle risposte particolareggiate che è difficile condensare in una risposta di Forum:
          1) APPURANDO IL FATTO CHE OSWALD SIA STATO L’UNICO TIRATORE, MI SORGE QUALCHE DUBBIO. NON CREDE CHE OSWALD SIA STATO USATO PER ORDIRE UN COLPO DI STATO?
          Assolutamente no. Non sono mai emerse prove di questo. Chi lo afferma ha visto troppe volte il film JFK di Oliver Stone. Pura fantasia.
          2) SE LA CAPPOTTA NON FOSSE STATA RIMOSSA, OSWALD NON POTEVA SPARARE, QUINDI LA CERTEZZA DI SPARARE POTEVA AVERLA SOLO SE FOSSE STATO INFORMATO. QUINDI CHI POTEVA INFORMARE OSWALD DELLA RIMOZIONE DELLA CAPPOTTA SE NON I PIANI ALTI DEL GOVERNO?
          E infatti Oswald non aveva nessuna certezza di poter sparare. Gli agenti sul retro dell’auto (che Kennedy non volle) e la capote (che Kennedy fece togliere quella mattina, quando vide che a Dallas era spuntato il sole) avrebbero reso praticamente impossibile il delitto. La Sua espressione “piani alti” è una tipica espressione del film di Stone.
          NON CREDO CHE OSWALD SI SIA PIAZZATO Lì AD ASPETTARE (SE GLI ANDAVA BENE) DI POTER SPARARE
          No. Non è stato piazzato da nessuno. Lavorava nel magazzino da oltre un mese, quando ancora nemmeno era stato deciso il luogo del discorso del presidente e il relativo percorso del corteo. Agì da solo e di sua iniziativa.
          3) UN  UNICO TIRATORE (FACILE POI DA INCASTRARE) , E UN COSPIRATORE (IL GOVERNO STESSO), SAREBBE STATO PIU’ FACILE DA NASCONDERE .
          Non sono d’accordo con Lei. Il delitto fu reso possibile – che ci si creda o no (e io non ci ho creduto per 25 anni) – da un insieme di assurde circostanze e coincidenze, ma la nostra razionalità si rifiuta di crederlo. E la logica è davvero l’unica cosa assente in questo crimine.
          4) BOB KENNEDY NON LO PERSEGUI’ PUR ESSENDO MINISTRO DELLA GIUSTIZIA. COME MAI?
          Bob chi avrebbe dovuto perseguire, mi scusi? Oswald, che morì due giorni dopo la cattura? Spero che non voglia insinuare che Bob Kennedy fosse d’accordo con la copertura di un complotto che gli aveva ucciso il fratello. Il Suo “come mai?” mi insospettisce.
          5) OSWALD DISSE: “SONO UN CAPRO ESPIATORIO” . I MANDANTI IL GOVERNO. LUI CHE ERA UN AGENTE DELLA CIA FU UN AGNELLO SACRIFICALE
          Oswald non era mai stato un agente CIA né FBI. Non esiste nessuna prova di questo. Certo che disse di essere un capro espiatorio. Perché, secondo Lei, se un qualunque assassino Le dicesse “Non sono stato io” Lei gli crederebbe sulla parola, senza esaminare le prove pro e contro di lui?

          Rispondi
          • 24 Maggio 2020 in 23:49
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            Caro dottor verdegiglio. Ripeto. Accetto pure il fatto che Oswald abbia sparato da solo…. ma non acetto il fatto che l attentato a Kennedy non sia un colpo di stato ordito ai piani alti del governo. E oswald ne fu l esecutore. Lo disse pure la commissione del 74 che vi era un complotto.  Altrimenti Oswald non avrebbe mai pronunciato SONO UN CAPRO ESPIATORIO, avrebbe avuto modo di difendersi con un avvocato ed avrebbe avuto più protezione da parte della polizia… cose che non gli furono concesse e consentite. Sapevano già chi incolpare evidentemente… Stiamo parlando dell assassino del presidente…. mica di un ladro di polli. Lo si vuol proteggere per farlo parlare e dimostrare veramente la sua colpevolezza e sbatterlo in galera o no? A Oswald in quei 2 giorni ne gli fu dato un un’avvocato d’ufficio e nemmeno registrarono gli interrogatori. Poi…. ai posteri l ardua sentenza.

          • 24 Maggio 2020 in 23:59
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            la commissione era del 76. Mi correggo

  • 24 Marzo 2020 in 10:40
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    CARO DR. VERDEGIGLIO VORREI PORLE UNA SEMPLICE DOMANDA.

    PER QUALE MOTIVO JACK RUBY AVREBBE SPARATO A OSWALD SE NON C’ERA STATO NESSUN COMPLOTTO?

    NON CREDO CHE RUBY NON AVESSE UNA RAGIONE PER FARLO. CERTO SI PUO’ UCCIDERE UN UN UOMO SENZA RAGIONE, COME SOLO UN MENTECATTO PUO’ FARE, MA UCCIDERE PER PATRIOTTISMO E FINIRE IN GALERA…. LA VEDO DIFFICILE. SE NON CI FOSSE STATO UN COMPLOTTO OSWALD SAREBBE STATO PROCESSATO E SBATTUTO IN GALERA. CIA AVREBBERO PENSATO LE AUTORITA’….TANTO ERA UN FOLLE SOLITARIO. PROBABILMENTE OSWALD AVREBBE FATTO I NOMI. NON MI QUADRA. MI DIA CHIARIMENTI.

    GRAZIE

    Rispondi
    • 9 Maggio 2020 in 19:08
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      Infatti. Lei ha centrato perfettamente il punto. L’atto di Ruby fu un fatto assolutamente folle, di un mitomane megalomane che aspirava ad uscire dall’anonimato della sua vita grigia. L’incontro di Oswald e Ruby fu l’incontro fra due psicopatici lucidi con motivazioni interiori che sfuggono alla nostra logica. Ruby diede almeno dodici motivazioni diverse del suo gesto e se fosse stato un sicario di qualcuno (al quale avessero promesso un mucchio di soldi e qualche anno di manicomio criminale) avrebbe certamente parlato quando fu condannato alla sedia elettrica. Ma morì di cancro polmonare all’inizio del 1967. Si figuri che qualche idiota ha perfino scritto che il cancro gli fosse stato iniettato. Non c’è limite alla stupidità di chi crede al complotto al di là di ogni RAGIONEVOLE dubbio.

      Rispondi
  • 16 Gennaio 2018 in 18:54
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    Cosa vorrebbe dire con questo? Che non sia stato Oswald a sparare a Kennedy? Vuole giungere a questa conclusione, per caso?

    Rispondi
    • 13 Marzo 2021 in 13:57
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      La riposta definitiva a questo quesito  , caro Verdegiglio , potrà darla solo un redivivo Lee Harvey Oswald è soltanto lui .Nell’ attesa di questo improbabile evento ,  eviterei di usare la frase  inappropriata ” aldilà di ogni ragionevole dubbio ” . Saluti 

      Rispondi
      • 13 Marzo 2021 in 14:48
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        Quindi, secondo lei, o un assassino torna in vita e racconta la verità, oppure la verità non si può conoscere. Un punto di vista interessante.

        Rispondi
        • 13 Marzo 2021 in 20:42
          Permalink

          Oppure la verità là si può presumere ,  in alternativa, compiendo indagini impeccabili utilizzando investigatori di prim’ordine , evitando di commettere errori grossolani al limite della negligenza e nel pieno rispetto dello stato di diritto . Non so lei , ma per conto mio , una bella seduta spiritica per richiamare lo spirito della buonanima avrebbe sortito l’effetto migliore. Con inossidabile fiducia verso la ricerca della verità. Saluti

          Rispondi
  • 8 Giugno 2017 in 0:49
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    La Sua è una ben strana ricostruzioni dei tre tiri di Oswald (8 secondi), mi perdoni

    Rispondi
  • 31 Maggio 2017 in 10:38
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    Lee Harvey Oswald, cecchino infallibile o imbranato totale?

    Il valore di Oswald come tiratore sembra ormai assodato che fosse stato giudicato discreto dal corpo dei Marines. Eppure il grado di difficoltà dei tiri attribuiti a lui nei due attentati, a Walker ad aprile e a JFK a novembre 1963, abbinato poi all’effetto finale dei tiri stessi sembra mostrare una curiosa e graduale crescita di qualità….
    Analizzandoli in successione cronologica si può infatti stabilire un andamento quantomeno singolare riguardo al’incremento della precisione del cecchino. Anche le motivazioni strettamente politiche che portano Oswald agli attentati sembrano piuttosto in contrasto tra loro.
    Secondo la moglie Marina, prima attentò contro la vita del generale Walker, razzista, fascista e anticomunista che propugnava l’invasione militare di Cuba per uccidere Fidel Castro e, anche per questo, nemico giurato di JFK proprio a causa della linea politica del presidente definita “troppo morbida” nei confronti del dittatore cubano. Poi, con un apparentemente incomprensibile, improvviso ribaltone motivazional-politico, decise di attentare anche alla vita di JFK, un personaggio, cioè, che era l’esatta contrapposizione politica a Walker, cioè democratico, liberale e difensore dei diritti civili delle minoranze e proprio per questo obiettivo principe degli attacchi mediatici del generale e della sua organizzazione segregazionista, violenta, anti-liberal, anti diritti civili, ecc .
    Curioso davvero, ma non impossibile, certo.
    Si dirà che è normale riscontrare comportamenti assurdi ed spesso in contrapposizione in uno psicopatico malato di protagonismo a tutti i costi, come fu definito Oswald.
    Procediamo con ordine. Sui tre tiri a JFK nella Dealey Plaza sappiamo ormai tutto, quindi soffermiamoci soprattutto sull’attentato a Walker.

    Il generale Edwin A. Walker, un Texano che aveva servito nella Seconda Guerra Mondiale e nella guerra di Corea, si era dimesso dal suo posto dell’esercito nel 1961, dopo che un’indagine ordinata da Kennedy aveva scoperto che aveva violato l’ Atto Hatch, che vietava ai dipendenti federali di impegnarsi in attività politiche sul lavoro, diffondendo le tesi violente ed estremiste della John Birch Society alle sue truppe, tentando così di dirigerne le preferenze politiche e il voto. Walker si trasferì quindi a Dallas e divenne un leader dell’attività politica di destra nella città.
    Proprio il generale Walker fu il promotore del famoso manifesto contro JFK, “Wanted For Treason”, con cui furono tappezzati i muri di Dallas in occasione della visita del presidente a novembre. Questo volantino, per un totale di circa 5.000 copie, fu distribuito a Dallas nei giorni precedenti la visita di Kennedy, prefissata per il 22 novembre 1963, in cui si accusava il presidente di una serie di reati, e cioè di “essere servile al comunismo, di nominare anti-cristiani negli uffici federali, di mentire al popolo americano riguardo alla sua vita personale, ecc.”

    Secondo la testimonianza della moglie Marina alla commissione Warren, Oswald le raccontò che la sera del 10 aprile 1963 aveva viaggiato in autobus fino alla casa del Generale Walker, di essersi appostato fuori dalla residenza del generale e di aver sparato alcuni colpi contro la vetrata. Vedendolo cadere, lo credette morto e seppellì il fucile usato. La motivazione dell’attentato era che Oswald considerava Walker come leader di una “organizzazione fascista “. Sempre secondo Marina, il previdente Lee si era preoccupato addirittura di lasciare una nota scritta a mano in cui, in lingua russa, spiegava alla moglie il da fare se lui fosse stato arrestato.
    Secondo la commissione Warren , Oswald aveva cominciato a mettere Walker sotto sorveglianza, osservando e fotografando la casa del generale nel fine settimana del 9-10 marzo.

    Tralasciando i tanti dubbi nati intorno a questa vicenda (scarsa credibilità assodata dalla Commissione Warren in altre deposizioni di Marina; testimonianza di Coleman, un vicino di Walker che, allarmato dallo sparo, aveva visto due uomini salire in fretta su due auto e allontanarsi e nessuno dei due somigliava a Oswald; valutazione della potenza del colpo nel muro non compatibile con quella del Carcano; Robert Surrey, socio di Walker, riferì di aver visto due uomini che agivano con fare furtivo sul retro della casa del generale accanto alla recinzione due giorni prima dell’attentato, poi i due si allontanarono su di un auto senza targa. Nessuno dei due somigliava ad Oswald, ecc.) per un attimo concediamo pure che il responsabile sia stato Oswald per completare il ragionamento.

    Secondo la testimonianza dello stesso generale, mentre Walker era seduto ad una scrivania nella sua sala da pranzo, un proiettile colpì il telaio in legno della sua finestra della sala. Walker, udì la detonazione e fu convinto che qualcuno gli aveva tirato contro un petardo, ma poi si rese conto che era ferito e che perdeva sangue dall’avambraccio, era stato in effetti ferito dai frammenti della finestra. Si allontanò dalla finestra e vide il buco nel muro causato evidentemente da un proiettile proprio là dove poco prima era la sua testa e si precipitò al piano superiore per prendere la sua pistola. Secondo la ricostruzione della polizia il tiratore probabilmente aveva trovato un punto d’appoggio sulla recinzione della casa del generale, e i poliziotti effettivamente avevano trovato nella zona da cui era partito il tiro una tacca sospetta sulla recinzione in legno. L’attentatore aveva sparato quindi da pochi metri.

    Analizziamo ora, rispettandone la cronologia, i presunti 4 tiri attribuiti a Oswald:

    1° tiro, 10 aprile 1963: tiro a Walker con probabile appoggio del fucile sulla recinzione, e conseguente maggiore stabilità dell’arma, con bersaglio immobile a distanza di pochi metri. Eppure tiro fallito perché il proiettile fu deviato dalla struttura in legno della finestra attraverso cui Oswald aveva messo sotto mira Walker. Veramente curioso per un esperto tiratore dei Marines…….

    2° tiro, 22 novembre 1963: 1° tiro a JFK dalla finestra del 6° piano del Texas School Book Depository, con bersaglio in allontanamento, alla distanza di circa 30 metri. Ennesimo tiro fallito, Oswald, considerato buon tiratore, nel puntare JFK che era nell’auto in movimento, curiosamente non si accorge che nello spostare il fucile verso destra per seguire il movimento in allontanamento dell’auto presidenziale, spara proprio nell’attimo in cui il bersaglio è oscurato da un ostacolo, albero o semaforo che sia, curiosamente non previsto nella linea di tiro da un tiratore scelto. Il proiettile, probabilmente frammentatosi al contatto con l’ostacolo (piu’ probabile il semaforo metallico che l’albero di legno….) si divide nella sua corsa e una parte colpisce l’asfalto nei pressi del corteo (osservate scintille sull’asfalto dai poliziotti di scorta) e l’altra pare che schizzi a 150 metri di distanza per colpire il bordo del marciapiede, e di rimbalzo ferire di striscio la guancia di Tague, in piedi su di esso, sotto il cavalcavia nell’atto di osservare il corteo, sempre secondo le versioni ufficiali.

    3° tiro, 22 novembre 1963: 2° tiro a JFK dalla finestra del 6° piano del Texas School Book Depository, con bersaglio in movimento e allontanamento, alla distanza di circa 60 metri. Questa volta, pur aumentando le difficoltà, il tiro va a segno ma non è mortale, infatti se Oswald aveva plausibilmente mirato alla testa di JFK, colpisce invece il presidente alla schiena. Quindi ennesimo tiro fallito, ma non disperiamo, la mira migliora……

    4° tiro, 22 novembre 1963: 3° tiro a JFK dalla finestra del 6° piano del Texas School Book Depository, con bersaglio in movimento e allontanamento, alla distanza di circa 80 metri. Condizioni decisamente più difficili dei tiri precedenti, eppure centro pieno, finalmente! JFK è colpito alla nuca e il colpo è mortale.

    Insomma, il tiratore dei Marines L. H. Oswald presentò uno strano modo per mostrare le sue indubbie qualità, più semplice era il tiro e più lo sbagliava e al contrario più le condizioni di tiro erano complicate più la sua mira risultò efficace!!!

    Eppure, guidati dal buon senso comune, ci si potrebbe aspettare proprio il contrario.
    In un programma realizzato da History Channel qualche anno fa, ricrearono le stesse condizioni di tiro dalla prospettiva di Oswald in quel giorno nella Dealey Plaza. MATTEW MELTON, ex tiratore scelto Navy Seals Team 3, nel poligono dell’Accademia di tiro difensivo del Texas, Ferris, Texas, si adoperò per ripetere i tre tiri di Oswald usando lo stesso fucile Carcano dell’epoca. Posizionato in cima a una torre che simulava il 6° piano del deposito da cui sparò Oswald, il tiratore scelto Melton cercò di ripeterne l’impresa.
    Le immagini del documentario mostrano che Melton, però con bersagli fermi, ma posti alle stesse distanze dei tiri tentati da Oswald, al primo tiro a 30 metri colpisce il bersaglio tra l’anello del punteggio 12 ed il centro assoluto; il secondo tiro, a 60 metri, colpisce la linea tra gli anelli 10 e 12 ed col terzo a 80 metri colpisce il bersaglio tra l’anello 8 e il 6, il tutto in 5,53 secondi (5,6 sec. il tempo di Oswald secondo la commissione Warren). Quindi, seppure col vantaggio dei bersagli fermi e non in allontanamento com’era capitato ad Oswald, il tiro di Melton peggiora con l’aumentare della distanza, secondo buonsenso comune…… Oswald, invece……

    Qual è dunque il vero Oswald? Quello imbranato totale che, mirando per uccidere da pochi metri un Walker immobile o un JFK in movimento lento ad appena 30 metri, colpisce invece l’asse di struttura della finestra attraverso cui mirava al generale e addirittura il semaforo che in quell’istante copriva JFK, o quello che col bersaglio in allontanamento a 60 e 80 metri riesce a colpire e uccidere?
    Ai posteri…..

    Rispondi
    • 1 Aprile 2021 in 14:32
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      Buongiorno Sig. Ettore,

      ho apprezzato molto la Sua disamina, che trovo molto affascinante.

      E’ un pensiero anche mio, posto anche in maniera diversa tempo fa su questo forum.

      Mi sorge un dubbio, che non mi ero mai posto. Me lo ha di fatto suggerito lei.

      Oswal per sparare a Walker, usò un fucile diverso dal suo 91?

      Se uso il medesimo 91 esistono prove comparative sui proiettili?

      Sul tiro a Walker potrei avanzare un’ipotesi, l’idea mi è venuta da un fatto capitatomi tempo fa insieme ad un mio amico. Lo stesso aveva una cava di sabbia di famiglia, aveva comprato una carabina in 22lr e voleva tararla. Non aveva esperienza e mi chiese aiuto. Posi il bersaglio a 15 metri, giusto per esser certo di prenderlo e non sprecare troppe munizioni. Regolai le torrette per essere sulla mezzaria del bersaglio che poi fu posto a 50 mt.

      Mi aspettavo che i successivi colpi fossero più bassi.Per effetto della caduta del proiettile.

      Avevo sbagliato la mia valutazione…

      Erano in alto, in asse rispetto al centro ma più in alto.

      La parabola del proiettile impiegato, era in salita sia a 15 che a 50 mt…

      Oswald potrebbe aver sbagliato a valutare questo aspetto.

      Ricordiamoci che i test, fatti nei Marines erano con il Garand M1, con la diottra, a distanze fisse non con l’ottica.

      La caduta del 6,5 carcano è diversa dal 30/06.

      Oswal poi si allenò andando al poligono, forse conscio di doversi allenare e conoscere meglio l’arma.

      Potrebbe e anche questa è una mia ipotesi provato a sparare con gli organi di mira meccanici del 91. Che essendo tarati credo per i 200 mt potrebbero sulla breve distanza aver portato in alto il punto d’impatto.

      La staffa di alluminio del fucile di Oswald di fatto lo avrebbe permesso, ed era a mio avviso sensato a pochi metri scegliere quelle.

      Venendo ai fatti di Dallas… Nell’ipotesi di Oswald Killer singolo.

      La Sua valutazione è una corretta lettura, specialmente a confronto con il test da lei citato.

      Ma le basterebbe frequentare, ammesso che non lo sia già frequentatore, un TSN o un tiro a volo, per rendersi conto come il tiro fortunato, dal più improbabile tiratore può sempre uscire.

      Sono un cacciatore di carabina, ho visto sbagliare una cerva ferma, ricaricare ed abbatterla in corsa a oltre 200 mt… Tiro della vita, irripetibile ma successo.

      Mi perdoneranno gli amministratori, se uso il termini Fattore C ( Culo).

      Nello sport e noto, ci sono larghe casistiche…

      Nell’ipotesi di Oswald quello era il suo giorno buono, all’ultimo tiro…. Anzi penultimo, se contiamo il povero Tippy ( non ricordo quanti colpi ha esploso verso di lui).

      Grazie per un suo riscontro.

      saluti

      Nelson

       

       

       

      Rispondi

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