Il film di Orville Nix

Orville Nix aveva 52 anni nel 1963 e lavorava come addetto agli impianti di aria condizionata nel Terminal Annex Building, che si trovava in Dealey Plaza a Dallas. Il 22 novembre 1963 si era portato appresso  la cinepresa per filmare il corteo presidenziale. Il suo è l’unico filmato che mostra la collinetta erbosa. Nix portò a sviluppare il film dopo aver completato la pellicola il 23 novembre con altre riprese della Dealey Plaza e con qualche minuto dell’esibizione di una majorette sua parente, presente a una partita di football americano di una squadra di college locale. Il filmato gli fu restituito venerdì 29 novembre e Nix lo consegnò all’FBI domenica 1 dicembre, che glielo restituì il 4 dicembre. Dopodiché egli si accordò con la United Press International per cedere tutti i diritti in cambio di 5.000 dollari.

Nel febbraio del 1964, Nix offrì in prestito la sua cinepresa all’FBI per la ricostruzione – voluta dalla Commissione Warren – del delitto. Nel diciottesimo volume dell’inchiesta, in effetti, compaiono sei fotogrammi del film; nel 1965, poi, la Itek Corporation studiò alcuni fotogrammi del filmato in cui sembrava essere stata impressionata la sagoma di un uomo in cima alla collinetta erbosa: negli Stati Uniti, quel (presunto) personaggio in Dealey Plaza venne denominato Badge Man, poiché pareva indossare (nella fantasia di chi, da una macchia sullo sfondo, vedeva la sagoma di un uomo) una spilla appuntata al petto. Dopo due anni di studi, tuttavia, si giunse alla conclusione che si trattava di macchie di luce causate da raggi solari che filtravano attraverso le fronde degli alberi. La conclusione era fondata sul fatto che la pigmentazione di quella macchia non fosse compatibile con quella della pelle umana; inoltre, ben anche la sagoma fosse stata riconducibile a una figura umana, la sua “posizione di tiro” era del tutto inidonea a colpire Kennedy.

Orville Nix si disse sicuro testimoniando di fronte agli inquirenti della commissione Warren di aver sentito tre colpi e sosteneva che provenissero dalla collinetta erbosa; quando però la Commissione Warren presentò le sue risultanze egli affermò che fossero credibili e che evidentemente l’eco degli spari nella piazza lo aveva fuorviato. Intervistato dall’autore complottista Mark Lane, ecco cosa rispose in proposito:

 
– Lane: Quando udì gli spari si voltò verso il Deposito dei libri?
– Nix: No.
– Lane: Pensò che arrivassero dal Deposito?
– Nix: No. Pensavo arrivassero dalla staccionata tra il Deposito e la stazione ferroviaria.

Lane: Ci sono altre persone, che lei sappia o con cui ha parlato, che sostengono che i colpi arrivassero dalla staccionata?
– Nix: La gran parte della gente lo pensava, che arrivassero da là.
– Lane: Ha parlato con Forrest Sorrels, che era un suo amico nonché l’agente del servizio segreto in servizio quel giorno a Dallas?
– Nix: Certo.
– Lane: Le disse da dove arrivavano i colpi?
– Nix: Sì, disse che anche secondo lui arrivavano dalla stacccionata.
– Lane: E ora (a indagini concluse, n.d.A.) da dove ritiene che arrivassero?
– Nix: Bè, dal Deposito dei libri perché esiste la prova che spararono da là.

 

Anni dopo, una nipote di Nix, Gayle Nix Jackson, cercò in tutti i modi di recuperare l’originale del filmato dalla UPI, senza successo. La nipote di Nix raccontò che nel 1967 il nonno era stato chiamato negli studi della CBS per un’intervista sui fatti di Dealey Plaza e che si portò dietro la nipote Gayle. La signora sostiene che il giornalista della CBS chiese a Nix di non dire che, secondo lui, i colpi arrivavano dalla collinetta erbosa. Gayle Jackson affermò anche che, alla fine dell’intervista, il nonno, tornato in macchina, si sfogò con lei dicendo, in lacrime, che lo avevano costretto a dire quello che lui non pensava e che a suo parere non c’era dubbio che i colpi arrivassero dalla staccionata. Ma nessuno può confermare né smentire la sua versione perché, in tutte le occasioni in cui fu interpellato, Nix non disse né fece intendere nulla del genere.

Orville Nix morì il 17 gennaio 1972. Nel 1978, l’HSCA procedette a un’analisi informatica dell’otto millimetri girato da Nix e ribadì che la sagoma bianca in cima alla collinetta non riproduceva una figura umana.

7 pensieri riguardo “Il film di Orville Nix

  • 25 Novembre 2013 in 15:12
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    Ciao Federico,
    grazie ancora per le risposte. Insisto solo perchè trovo molto utile e fertile lo scambio di opinioni con una persona così preparata e disponibile come te.
    Ho rieltto la testimonianza di Greer. afferma più volte di essersi girato a malapena senza riuscire a vedere il presidente ed immediatamente dopo di aver accellerato immediatamente dopo il richiamo di Kellerman.
    Questo però non è in linea con quello che è evidente nel filmato di Zapruder. Greer si gira due volte e gira completamente la testa (e non con la coda degli occhi come afferma). La seconda volta in concomitanza con il terzo colpo e subito dopo accellera. Lui dice di non aver visto il presidente ma ciò non sembra vero. Connely era praticamnete sdraiato e la reazione di Greer ( si rigira di scatto e accellera) è in concomitanza con la ferita alla testa di Kennedy. In più parla di due colpi sovrapposti, incombatibili con i tempi di ricarica del fucile. La sua testimonianza non mi ha convinto per nulla soprattutto alla luce del filmato dove , ripeto, è chiarissimo che lui si sia girato due volte e per molto tempo (parlando di secondi).

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  • 24 Novembre 2013 in 22:06
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    Grazie Federico, attendo con curiosità la tua risposta ampliata sulle questioni che ti ho posto.
    Perdonami ma i tuoi p.s. e p.p.s. li trovo abbastanza supponenti: ho l’età per cui mi sembra ridicolo che venga messa in dubbio una mia affermazione a meno che non si dimostri il contrario. Insomma se a35 anni dico: ho letto il Rapporto vorrei non essere interrogato dal maestro per capire se è vero. Ma a parte questo (è spero di non generare le classiche polemiche da forum internet, anche per che trovo il tuo sito molto ben fatto e amministrato con cura e garbo). Io capisco la tua volontà di attenerti ai fatti (anche questi comunque frutto di ipotesi, Oswald non è stato processato ed è recente la notizia di una sentenza di assoluzione per oswald in una simulazione di processo fatto con veri giudici e avvocati) ed escludere qualsiasi ipotesi alternativa ma non sarebbe inaudita l’eventualità che un uomo di potere sia vittima di un complotto ad opera di insospettabili (vedi Impero Romano). Insomma questo per dirti che l’ipotesi del complotto è reso molto plausibile sia per la scomodità della figura politica di Kennedy sia per le molte ombre presenti nella dinamica dell’attentato.
    E le risposte che tu dici presenti nel rapporto warren possono anche non avermi convinto non credi? Anche nel Vangelo è scritta l’esistenza di cristo ma non per questo tutti ci credono anche se magari hanno letto tutte le Sacre Scritture…comunque senza divagare ti sarei davvero grato se mi illustrassi la questione dell’autista.
    Grazie mille!
    Ciao!

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    • 25 Novembre 2013 in 13:39
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      Gentile Simone,

      la mia, forse poco simpatica, certezza in relazione alla conoscenza o meno degli atti è data da qualche migliaio di conversazioni, sostenute in vent’anni, molto simili a questa.
      Mi spiego: se lei avesse, infatti, consultato il rapporto Warren, anche solo prima di pormi queste domande (peraltro il Report è disponibile da qualche giorno nella sua versioni digitalizzata “di prima mano” da una copia originale), avrebbe trovato risposta al suo quesito sul comportamento dell’autista, che è argomento trito della retorica complottista (sappia che c’è chi, come questo folle, accusa William Greer di omicidio: sostiene che l’autista abbia sparato al presidente).

      Peraltro, se me lo permette, usciamo dall’equivoco: lei scrive, come commento al filmato di Nix, la seguente frase: “Evidentissimo in questo filmato. Si ferma per aspettare il colpo”. Tecnicamente, questa è un’accusa di omicidio. Lei non ha fatto domande, lei afferma che l’agente Greer abbia facilitato dolosamente il compito degli assassini, rendendosi complice di omicidio premeditato (non si preoccupi: Greer è morto nel 1985, non potrebbe denunciarla per calunnia. Spero che nessuno lo inserisca nella lista dei “morti sospetti”: lasciò questa valle di lacrime a 76 anni, dopo una lunga battaglia contro il cancro). Questo, me lo consentirà, è per dire che riaffermare che ciascuno è libero di sostenere ciò che le pare, com’è ovvio, ma il tenore di certe affermazioni lascia ben poco spazio all’interpretazione.

      Comunque:

      a) c) Dopo il primo colpo, l’auto rallentò fin quasi a fermarsi? – Speculation — The Presidential, car stopped momentarily or almost came to a complete halt after the first shot. This is evidence that the driver had the impression that the first shot came from the front and therefore hesitated to drive closer to the overpass. Commission finding.—The Presidential car did not stop or almost come to a complete halt after the firing of the first shot or any other shots. The driver. Special Agent William R. Greer, has testified that he accelerated the car after what was pr,obably the second shot. Motion pictures of the scene show that the car slowed down momentarily after the shot that struck the President in the head and then speeded up rapidly.^^ (pagina 640 del WCR)

      b) Velocità della Limousine William Greer, operator of the Presidential limousine, estimated the car’s speed at the time of the first shot as 12 to 15 miles per hour.^^^
      Other witnesses in the motorcade estimated the speed of the President’s limousine from 7 to 22 miles per hour.^*^ A more precise determination
      has been made from motion pictures taken on the scene by an amateur photographer, Abraham Zapruder. Based on these films, the speed of the President’s automobile is computed at an
      average speed of 11.2 miles per hour. The car maintained this average speed over a distance of approximately 136 feet immediately preceding the shot which struck the President in the head. While the car traveled this distance, the Zapruder camera ran 152 frames. Since the camera operates at a speed of 18.3 frames per second, it was calculated that the car required 8.3 seconds to cover the 136 feet. This represents a speed of 11.2 miles per hour. (pagina 49 del WCR)

      c) La reazione di Greer e Kellerman The driver, William Greer, heard a noise which he took to be a backfire from one of the motorcycles flanking the Presidential car. When he heard the same noise again, Greer glanced over his shoulder and saw Governor Connally fall. At the sound of the second shot he realized that something was wrong, and he pressed down on the accelerator
      as Kellerman said, “Get out of here fast.” (pagina 50 del WCR)

      d) Nel secondo volume delle udienze, infine, c’è la minuziosa deposizione resa davanti agli inquirenti della commissione da Greer (la trova per intero qui: http://www.history-matters.com/archive/jfk/wc/wcvols/wh2/html/WC_Vol2_0060b.htm). L’autista raccontò che, come di prassi in quelle condizioni, l’automobile viaggiava a 25-30 miglia all’ora con poca gente a bordo strada, per rallentare fino a 10-15 miglia all’ora nelle strettoie, in centro città o dove il pubblico della parata era più folto (Kennedy, lo rammenti, chiese e ottenne anche di fermarsi per scendere a salutare, poco prima dell’attentato, circostanza che la sicurezza vieterebbe per evidenti ragioni).

      Ricapitolando: Greer ricorda che l’automobile stava procedendo lentamente, tra 10 e 15 miglia (la media, calcolata poi sul film di Zapruder, è di 11,2 miglia). Di aver sentito un primo scoppio che gli parve un tubo di scappamento, un secondo dopo il quale vide, con la coda dell’occhio, il governatore Connally accasciarsi in grembo alla moglie. stiamo parlando di secondi. Mentre l’agente Roy Kellerman, seduto al suo fianco, urlava “Andiamocene via di qui, presto!”, Greer (ancor prima del terzo sparo, ma è davvero questione di decimi) aveva già premuto l’acceleratore. Purtroppo la Lincoln presidenziale, con la sua stazza, non è certo nata per risultare campionessa in ripresa: non c’era modo di evitare un terzo sparo, insomma, in quelle condizioni.
      senz’altro Greer, dal primo al secondo colpo, cincischiò. Questo è un fatto. Dal filmato in controcampo di Orville Nix, si può notare che l’autista dà un colpetto ai freni (non un’inchiodata, l’auto era appena emersa dalla curva a gomito in Elm Street, stava andando già molto piano per conto proprio). Ma non rallentò in attesa del terzo colpo, come lei maliziosamente sostiene, bensì dopo il primo.
      Col senno di poi, certo, Greer avrebbe dovuto premere sul pedale del gas già subito dopo il primo sparo, ovvero qualche secondo prima. Siamo sicuri che la manovra avrebbe salvato Kennedy? Forse sì, forse no. Sicuramente c’era tempo per un secondo sparo, forse però non per il terzo se non con l’auto già nei pressi del sottopassaggio a tre corsie della Stemmons Freeway.

      Ma davvero, a meno che (come lei) non lo si pensi complice dell’imboscata, lo si può biasimare per non aver immediatamente agito come noi faremmo oggi, ex post, già consci di quanto stava capitando in quella piazza? Tenga conto che in Dealey Plaza molti non seppero intuire, lì per lì, cosa stesse succedendo. Molti non si resero conto che quei due “bum!” erano altrettanti spari. Certo è che, dopo l’attentato Kennedy, gli autisti sono stati istruiti ad accelerare e fuggire anche solo con il dubbio il dubbio di aver udito rumore simile a uno sparo.

      sul resto delle due considerazioni: il processo cui ti riferisci è stata una farsa. non che non abbia rispetto per il pm Padalino, o per Meo Ponte di Repubblica che si presta a impersonare Jack Ruby. un… vero finto processo a Oswald fu fatto nel 1986, rintracciando molti dei testimoni ancora viventi. a difendere Oswald fu chiamato il mitico Gerry Spence, mentre il pubblico ministero era Jack Bugliosi. la giuria era formata da cittadini di Dallas, il giudice Bunton era un togato texano molto stimato. dopo aver escusso tutti i testimoni e mostrato le prove, Lee Oswald fu dichiarato colpevole.

      sul regicidio: rileggi, se vuoi, l’introduzione al sito. non sono così sciocco da negare gli omicidi politici come categoria della storia umana. nego l’esistenza di un complotto in questo caso, perché di fatto non ci fu alcun complotto.

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  • 22 Novembre 2013 in 17:02
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    Evidentissimo in questo filmato. Si ferma per aspettare il colpo:

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  • 22 Novembre 2013 in 16:53
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    Ciao Federico, io non sono un complottista e ho letto con interesse il tuo sito e ciò che è disponibile in rete dei 26 volumi del rapporto Warren.
    Mi soffermo su questo filmato per un paio di motivi:
    -la macchina rallenta incredibilmente e dal filmato di zapruder è evidente che già dal primo colpo che ferisce Kennedy (quindi il secondo dei tre) l’autista si gira e vede ciò che sta succedendo ma poi accellera solo quando la testa di Kennedy viene colpita-evidentemente a lavoro compiuto. Ciò è evidente anche nel filmato Nix, e perdonami ma in questo testo non si fa accenno alla velocità e alla luce posteriore dei freni accesa.
    Che la macchina prenda maggiore velocità (quindi presuppone un arresto) lo si vede dalla facilità con cui inizialmente la guardai del corpo la raggiunge e poi è costretto a correre aggrappato alla macchina.
    Altro elemento che incuriosice è il motivo di tanta lentezza visto che (come è evidente) davanti la limo non ci fosse nessuno e soprattutto visto che (ipotesi) la presenza delle persone era assai scarsa in quel punto e quindi ci si trovava alla fine del corteo dove in teoria la macchina dovrebbe accellerare per andarsene. Si ferma, questo è chiaro anche dalle moto della polizia che quasi tamponano la macchina di kennedy.
    Neanche io vedo movimenti dalla collinetta e non so quanta gente ci sia dietro al complotto, sicuramente c’è molta fantasia ma non credo che Oswald abbia operato da solo. magari ha sparato davvero da solo ma c’è un’organizzazione più ampia.
    Domanda: sembra davvero strano che l’omicida riesca a farsi assumere proprio nell’edificio da dove ucciderà il presidente…
    comunque aldilà di questa ultima curiosità davvero vorrei che si ponesse l’attenzine sulla velocità della macchina.
    Ciao!
    Se rispondi sono contento!

    Rispondi
    • 22 Novembre 2013 in 18:16
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      ciao Simone,
      inizio a risponderti al volo sulla questione più breve: Oswald fu assunto il 15 ottobre al Deposito. il 15 ottobre del 1963 non solo non si era previsto che Kennedy sarebbe passato per Elm Street, ma nemmeno per Dallas!

      il resto della questione che poni merita una considerazione più ampia e circostanziata, è una faccenda che mette in gioco vari aspetti. considerarli in blocco, soprattutto ex post, è sempre errato. non è che l’autista Greer sapesse cosa stava per succedere. comunque ti fornirò una risposta (spero) esauriente.

      FF

      PS sempre per il capitolo “esperienza”: chi solitamente inizia a scrivermi “non sono un complottista ma”, beh, solitamente è il più incallito dei complottisti! anche perché, forse inconsciamente, parli di “lavoro fatto” (come se pure l’autista fosse parte della cospirazione e avesse facilitato il tiro agli assassini) e poi, verso la fine, ti dici certo di una “organizzazione più ampia”.

      PPS davvero hai letto “tutto ciò che c’è in Rete del rapporto Warren?” il Rapporto è online nella sua versione completa, con le 18 Appendici e pure coi 26 volumi di indagini poi condensati nel Report (http://www.archives.gov/research/jfk/warren-commission-report/). perdonami ma dubito che tu lo abbia fatto, da un lato per la materia sterminata che ti saresti dovuto sorbire, dall’altra per le domande che poni (che nel rapporto trovano risposta). personalmente, mi sono letto più di una volta il solo Rapporto, scartabellando all’occorrenza Appendici e Volumi di inchiesta.

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