Quanti fucili in Dealey Plaza?

Al sesto piano del Deposito dei libri della Texas School, nelle ricerche della polizia che seguirono di poche decine di minuti la sparatoria, fu trovato un solo fucile. Si trattava di una carabina della Seconda guerra mondiale, un Mannlicher Carcano, successivamente identificato come arma di proprietà e in possesso dell’impiegato del deposito Lee Harvey Oswald. Uno degli argomenti principe sostenuti da chi crede al complotto è proprio l’identificazione del fucile. In effetti  il Carcano è simile a un’altra arma lunga, il Mauser 7.65, e l’agente di polizia Seymour Weitzman, chiamato a testimoniare dagli inquirenti della commissione Warren il 1° aprile 1964 per essere stato presente alla prima ispezione del sesto piano del deposito, (1) disse:

Avvocato Ball: “In a statement that you made to the Dallas Police Department that afternoon, you referred to the rifle as a 7.65 Mauser bolt action? (In una dichiarazione che Lei rilasciò al Dipartimento della Polizia di Dallas quel pomeriggio, Lei si riferisce al fucile come a un Mauser 7.65 a ripetizione manuale?)”.
Weitzman: “In a glance that’s what it looked likequello che mi sembrò dandogli un’occhiata)”.

Weitzman stese e firmò, il 23 novembre 1963, un affidavit (che si può scaricare qui, dall’archivio online della polizia di Dallas) in cui si legge che il fucile ritrovato al sesto piano alle 13 e 22 minuti del 22 novembre era un Mauser 7.65 equipaggiato con un mirino telescopico e dotato di una cintura di cuoio. Le riprese effettuate al sesto piano del deposito da parte del reporter Tom Alyea mostrano che il fucile era parzialmente occultato sotto una pila di scatole.
Quel tipo di arma è effettivamente molto simile un Mauser: solo un esperto saprebbe distinguerli, mentre “a occhio” anche un intenditore potrebbe confondersi. Negli Stati Uniti, le armi a retrocarica erano state abbandonate da tempo e, genericamente, tutti i fucili a retrocarica venivano spesso definiti come Mauser. Infatti il Carcano modello ‘91, il fucile di Oswald, ha un secondo nome: Mauser Parravicino, perché in effetti si tratta di un Mauser modificato (Parravicino è il cognome di un ufficiale dell’esercito italiano cui si deve l’invenzione della modifica).
Um Mauser e un Carcano: fratelli gemelli, nella forma e nelle prestazioni

Consultando altre fonti a proposito del ritrovamento dell’arma, da parte dei vicesceriffi Eugene Boone e Seymour Weitzman, ci si può fare un’idea del motivo per cui in un primo tempo si sia confuso il Carcano con il suo parente stretto.

Il rapporto Warren, per esempio, a pagina 79 della versione originale in lingua inglese spiega: “Nessuno toccò l’arma o alterò in alcun modo la scena fino all’arrivo del capitano Fritz e del luogotenente Day. Quest’ultimo […] afferrò il fucile per il calcio e lo tenne in quel modo mentre il capitano Fritz apriva l’otturatore e ne estraeva un proiettile inesploso. L’arma rimase al luogotenente Day, che la riportò al dipartimento di polizia perché fosse esaminata. Né Boone né Weitzman maneggiarono il fucile”.

Il supposto cambio dell’arma atto a incolpare Lee Oswald, insomma, ha l’aria di risolversi un semplice errore di identificazione: del resto è difficile spiegarsi perché sarebbe stato necessario trovare un Mauser al sesto piano del deposito per poi farlo sparire. Gli esami balistici hanno dimostrato, infatti, la provenienza dei proiettili calibro 6,5 dal fucile di Oswald (compreso quello che fu sparato nell’aprile ‘63 contro il generale Walker) e solo da quello. Le munizioni appartenevano a un unico lotto ed erano state sparate solo dal Mannlicher Carcano matricola C2766 ordinato per posta da Oswald. Che senso avrebbe avuto, quindi, sparare con un Mauser calibro 7,65 al presidente, nasconderlo per farlo ritrovare da quattro ufficiali sotto le scatole e far successivamente saltare fuori un Mannlicher Carcano? Nemmeno una ragione tecnica sarebbe stata sufficiente: il Carcano, difatti, era ampiamente sufficiente per il ‘lavoro’ ed è errato sostenere che esistesse una sostanziale differenza di prestazioni tra i due fucili.

(1) Volume VII delle Udienze della Commissione Warren, pag. 103.

26 pensieri riguardo “Quanti fucili in Dealey Plaza?

  • 10 Marzo 2023 in 12:09
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    Salve,
    tutto quello che scriverò qui di seguito non vuol significare che io sia convinto che al sesto piano fu ritrovato un Mauser o che ne fu trovato uno nell’edificio, ma solo che, più che dubbi ho molta confusione, più leggo e vengo a conoscenza di fatti riguardanti la vicenda JFK.

    Avrei innanzi tutto alcune curiosità che, cercando e leggendo, ancora non sono riuscito a soddisfare.
    Chi fu esattamente a dare la notizia alla stampa che il fucile ritrovato era un Mauser e a che ora è stata fatta la dichiarazione? (ne “Il caso Kennedy parte uno” di Massimo Polidoro al minuto 15 si vede un uomo che parla ai giornalisti…ma non riesco a sapere chi sia. È per caso quella la dichiarazione rilasciata alla stampa riguardo al fucile ritrovato?

    Quando è stata data la rettifica della notizia? Ho letto da più parti e anche qui, che Seymour Weitzman, quel pomeriggio rilasciò una dichiarazione al Dipartimento di Polizia di Dallas, ma non riesco a trovarla: qualcuno può indicarmi dove la posso repirire? Prima del fucile furono ritrovati i bossoli, che potevano già indicare il calibro del fucile che poteva averli sparati o così credo, è vero come afferma Craig che Weitzman aveva un negozio di armi o è una sua fantasia anche questa? Di dichiarazioni di Weitzman ne ho trovate 2.L’affidavit, rilasciato il 23/11/‘63, quindi il giorno dopo, sarebbe interessante riportarlo tutto tradotto…ma in ogni caso è facilmente reperibile, riporto solo la parte che parla del fucile.“Il fucile era un 7.65 Mauser bolt action equipaggiato con un mirino (4/18), una spessa cinghia di pelle nero-brunastra su di esso…. L’ora in cui il fucile è stato trovato erano le 13:22 … Il capitano Fritz ha preso in carico il fucile ha aperto l’otturatore e ha estratto un proiettile inesploso. Sono tornato in ufficio dopo questo”(Piccola curiosità, il fucile ritrovato ha la cinghia, che manca nelle foto fatte nel cortile, dove è un pezzo di corda bianco a fungere da cinghia, strano aver comprato la cinghia solo dopo, la corda bianca stonava parecchio con la bella mostra di se che Oswald voleva dare.

    Da dove arriva la cinghia? (le foto risalgono al 31 marzo circa) È stato un regalo della moglie? Difficile visto che il giorno del suo compleanno era il 18 ottobre e il fucile a quel tempo era riposto nel garage dei Paine.L’ha comprata lui stesso? c’è notizia di questo acquisto da qualche parte o di qualcuno che ha riconosciuto in Oswald l’acquirente dopo averlo visto alla televisione?Tornando a Weitzman e alla sue dichiarazioni…Questa è stata rilasciata al FEDERAL BUREAU OF INVESTIGATION alla presenza di  ALBERT SAYERS, e si trova nella sezione “Records of the John F. Kennedy Assassination Collection: Key Persons Files” non mi è chiaro se sia sempre del 23/11/1963, la data ha un segno sopra e appena sotto è stato apposto un timbro con data 30/11/1963. Riporto solo il pezzo inerente la descrizione del fucile, testo originale:“Mr. WEITZMAN described the rifle which was found as a 7.65 caliber Mauser bolt-action rifle, which loads from a five shot clip which is locked on the underside of the receiver forward of the trigger guard. The metal parts of this rifle were of a gun metal color, gray or blue, and the rear portion of the bolt was visibly worn. The wooden portions of this rifle were a dark brown in color and of rough wood, apparently having been used or damaged to considerable extent. This rifle was equipped with a four-power 18 scope of apparent Japanese manufacture. It was also equipped with a thick brown-black leather bandolier type sling.”Traduzione (ho usato un traduttore quindi può non essere perfetta come traduzione, ma il senso generale penso si possa cogliere ugualmente):“Il signor WEITZMAN ha descritto il fucile che è stato trovato come un fucile a ripetizione Mauser calibro 7.65, con un caricatore a cinque colpi che è bloccata sul lato inferiore del ricevitore davanti alla guardia del grilletto. Le parti metalliche di questo fucile erano di colore canna di fucile, grigio o blu, e la parte posteriore dell’otturatore era visibilmente consumata. Le parti in legno di questo fucile erano di colore marrone scuro e di legno grezzo, apparentemente usate o danneggiate in misura considerevole. Questo fucile era dotato di un cannocchiale da 18 a quattro potenze di apparente fabbricazione giapponese. Era inoltre dotato di una spessa imbracatura tipo bandoliera in pelle marrone-nera.”Questa, a differenza della prima, sembra una descrizione molto dettagliata, non da “occhiata veloce”. Un caricatore a 5 colpi!
    Come ha fatto a vedere un caricatore a 5 colpi che adotta un Mauser e non a 6 come quello di un Carcano!Già ce n’è abbastanza per perdersi, ma non è finita…Tratto da rapporto commissione Warren capitolo 1 pag. 9  (brano tradotto):“…La scoperta di Mooney  intensificò la ricerca di ulteriori prove al sesto piano, e alle 13:22 circa 10 minuti dopo il ritrovamento dei bossoli, il vice sceriffo Eugene Boone ha puntato la torcia in direzione di due file di scatole nell’angolo nord-ovest vicino alla scala. Infilato tra le due file c’era un fucile a ripetizione con mirino telescopico. Il fucile non è stato toccato fino a quando non è stato possibile fotografarlo. Quando il tenente JC Day dell’ufficio di identificazione della polizia ha deciso che il calcio di legno e la manopola di metallo all’estremità dell’otturatore non contenevano impronte, ha tenuto il fucile per il calcio mentre il capitano Fritz ha espulso un proiettile azionando l’otturatore. Il tenente Day ha prontamente notato che sul fucile stesso era impresso il numero di serie “C2766”, nonché le marcature “1940”, “MADE ITALY” e “CAL. 6.5″…”.Seymour Weitzman era presente, come si evince dalle sue dichiarazioni, visto che racconta gli stessi avvenimenti, parlando anche del proiettile espulso: possibile che il tenente Day, dopo aver letto le scritte sul fucile, non abbia parlato e commentato l’evidenza con i colleghi presenti? Francamente mi sembra assurdo!
    E se da subito si avevano elementi abbastanza precisi sul fucile, come mai la dichiarazione fatta non ha tenuto conto di queste evidenze?

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    • 30 Marzo 2023 in 0:53
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      Misteri della confusione di quei momenti. Poi – ovviamente – c’è chi invece della confusione vuole vedere il dolo e il complotto, e quindi sceriffo e polizia di Dallas sarebbero parte della cospirazione….

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  • 11 Febbraio 2017 in 21:53
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    Su Youtube: JFK Assassination Seymour Weitzman claims he was wrong to identify the rifle as a Mauser

    Rispondi
    • 11 Febbraio 2017 in 21:44
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      Complimenti per il suo coraggio di non presentarsi con nome e cognome. Vigliacco.

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    • 18 Marzo 2023 in 15:10
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      E’ arrivato il “complottista” di turno

      Rispondi
  • 22 Maggio 2011 in 16:44
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    Ha ragione Marco,è vero che il film di Zapruder è stato nascosto o dimenticato dalla rivista Life per non sò quanto tempo?
    In questo sito avete detto che la fotografia del fucile dove c’era l’impronta palmare di Oswald era stata dimenticata in un cassetto.Dopo quanti anni è saltata fuori?10 anni…..
    E’ vero che la testimonianza di Ruth Paine è stata considerata Top secret?
    E’ vero che la comunicazione che avvertiva l’agente Tippit di andare a girare dove,poi sarebbe morto,non la trovavano ed è saltata fuori dopo 4 mesi e senza conoscere il nome di chi ha fatto la comunicazione?
    Come vede alcune cose le sappiamo ora con internet ma nrgli anni 60-70 non si sapevano tutte queste cose…..

    Rispondi
    • 18 Marzo 2023 in 15:13
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      Sì, ci sono state confusioni, sviste e conflitti di competenze durante le indagini, ma vedo che Lei sospetta subito il complotto. O mi sbaglio?

      Rispondi
      • 19 Marzo 2023 in 15:15
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        Salve e grazie per la risposta, più per la seconda che la prima, che sembra una sentenza.
        Ma capisco, lei sa che io so chi è lei, ma lei non può sapere chi sono io.
        Sono del 1973, a sedici anni e mezzo ho iniziato a lavorare, sapevo dell’assassinio di Kennedy, ma non mi ero interessato più di tanto alla vicenda.
        Ho visto il film di Oliver Stone, ma non nel 1991, qualche anno più tardi, credo nel ‘95/96 in videocassetta, ma non mi ero interessato più di tanto alla vicenda.
        Non sono un complottista di natura, non ho amici complottisti, non frequento forum o siti complottisti e non ho guardato video che sposano la teoria del complotto.
        Ora che siamo nel 2023 e ho quasi 50anni, mi sono appassionato alla vicenda, come?
        Ho iniziato a guardare i video postati da Massimo Polidoro sulla vicenda e ho iniziato a tradurre il rapporto della commissione Warren, pagina dopo pagina. Le mie fonti sono queste, ne vorrei una terza, ma non sono ancora riuscito a trovare il suo libro.
        Non credo che il fatto di avere dubbi e ancora molta confusione, possa già fare di me un complottista.
        Sto solo facendo quello che consiglia Massimo Polidoro nei suoi video, non prendo per vero nulla a priori, ma cerco di dare un senso alle cose, cercando di usare la logica, ma ahimè, non avendo molti mezzi a disposizione, sono qui a richiedere un piccolo aiuto per riuscire a farlo.
        Rinnovo qui le domande che le ho posto nel precedente massaggio.

        Chi fu esattamente a dare la notizia alla stampa che il fucile ritrovato era un Mauser e a che ora è stata fatta la dichiarazione?

        Quando è stata data la rettifica della notizia?

        È vero come afferma Craig che Weitzman aveva un negozio di armi o è una sua fantasia anche questa?

        Sono state fatte indagini per capire da dove arriva la cinghia del fucile di Oswald?

        In più aggiungo un altro pezzo che riguarda il fucile… È sempre un brano tradotto dal rapporto Warren:

        “Descrizione del fucile
        Il fucile a otturatore alimentato a clip trovato al sesto piano del Deposito, descritto più dettagliatamente nell’appendice X, è inscritto con vari segni, tra cui “MADE ITALY”, “CAL. 6.5”, “1940” e il numero C2766 .126 (Vedi Commissione Allegato No. 1303, 541(2) e 541(3), pp. 82-83.) Questi segni sono stati spiegati come segue: “MADE ITALY” si riferisce alla sua origine; “CAL. 6.5” si riferisce al calibro del fucile; “1940” si riferisce all’anno di produzione; e il numero C2766 è il numero di serie. Questo fucile è l’unico del suo tipo a portare quel numero di serie.127 Dopo aver esaminato le opere di riferimento standard e le marcature sul fucile, è stato identificato dall’FBI come un fucile Mannlicher-Carcano modello 91/38 da 6,5 ​​mm.128 Esperti dell’FBI hanno effettuato una determinazione indipendente del calibro inserendo una cartuccia Mannlicher-Carcano da 6,5 ​​millimetri nell’arma per adattarla, e facendo un calco allo zolfo dell’interno della canna dell’arma e misurando il calco con un micrometro.129 Dall’esterno All’apparenza, l’arma sembrerebbe un fucile da 7,35 mm, ma il suo meccanismo era stato ricannato con una canna da 6,5 ​​mm. sembrava un fucile bolt-action Mauser 7.65. 131 (Vedi capitolo V, p. 235.)

        Quindi qui non si tratta più dì Seymour Weitzman, che forse più che la causa è stato la soluzione, ma è la stessa FBI, che col fucile in mano, si danna l’anima per trovare un motivo valido per dire che l’errore riguardo al riconoscimento del tipo di arma usato nell’omicidio poteva essere legittimo.
        Perché tutto questo? a quale scopo?
        Era evidente che il fucile non era un Mauser e qui ritorniamo alla mia prima domanda:
        Chi esattamente fece la dichiarazione alla stampa e a che ora è stata fatta?
        Si poteva dire semplicemente che era stato ritrovato un fucile e che erano in corso i rilevamenti del caso, per risalire al modello ed eventualmente a chi appartenesse l’arma.
        Considerato anche che già il sabato mattina presto, dopo accurate ricerche, era già stato stabilto che il fucile era stato acquistato da Oswald, in una maniera a dir poco roccambolesca. Era veramente possibile a Dallas a quei tempi riuscire a comprare un fucile e un revolver, con la metodologia usata da Oswald? ovvero Oswald è riuscito a comprare le armi tramite un canale legale, ma usando i nomi di due persone che esistevano solo nelle sue tasche, senza allegare nessun documento d’identità nè un porto d’armi regolarmente registrato e facendole inviare ad una casella postale intestata ad una persona diversa dall’acquirente, cioè intestata a Lee Harvey Oswald?
        Le società che vendevano le armi non eseguivano nessun tipo di controllo per verificare che le informazioni ricevute dall’acquirente fossero in regola?

        Approfitto per porre un’altra questione, della quale probabilmente nel suo libro parla, ma come ho già detto non l’ho potuto leggere per il momento.
        Mi riferisco ad un personaggio di vitale rilevanza nella questione, Marion L Baker.
        Dopo aver letto quello che dichiara nelle sue deposizioni, quello che gli viene chiesto e soprattutto quello che non gli viene chiesto e quello che viene raccontato nel resoconto della commissione Warren, rimango come se avessi letto una storia a cui manca il finale.
        Anche lei ha avuto questa sensazione, col tempo è riuscito a dare un senso a tutto?
        Se così non è, mi permetto di invitarla a rileggere quello che egli stesso ha dichiarato e quello che è stato scritto riguardo a Marion L Baker nelle pagine del rapporto a lui dedicate.
        Rimango in attesa di un cortese riscontro e le porgo i miei saluti.

        Rispondi
        • 21 Marzo 2023 in 1:03
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          Mi spiace di non poter rispondere alle Sue troppe domande, signor Fausto. Il mio libro non è stato ristampato, ma lo vendo per posta in forma xerografica rilegata. Le dico solo che sia l’FBI che la polizia di Dallas NON conoscevano armi italiane (la fama della Beretta è venuta trent’anni dopo). Gli americani non consideravano assolutamente le nostre armi: per loro i veri guerrieri erano solo i nazisti. Non esiste un solo film americano di soldati USA che si battono contro italiani, a meno che non siano a rimorchio di truppe tedesche. Per gli americani tutti i fucili europei da cecchino a ricarica manuale dotati di cannocchiale venivano denominati genericamente “Mauser”. Erano quelli che le truppe americane avevano conosciuto combattendo in Europa. Il Giappone aveva acquistato partite di Mauser tedeschi durante la guerra e furono probabilmente quelli che Roger Craig vide durante il suo servizio militare nel dopoguerra in Giappone. Fra l’altro il nostro Carcano e il Mauser argentino sono molto simili. La cinghia non era originale, ma sembrava più quella di uno strumento fotografico o musicale, cosa che è scritta nel Rapporto: Oswald l’adattò. Le armi si vendevano con assoluta facilità in Texas, senza controlli. A me nel 1993 un armiere a Dallas voleva vendere – come se fossero noccioline e senza sapere chi fossi – una Smith&Wesson 29 calibro .44 Magnum, senza formalità se non esibire un mio documento (che poteva pure essere falso!).Mi perdoni se non posso dilungarmi. Sto preparando il mio nuovo libro sugli Italiani (non Italo-Americani) in Vietnam. Cordiali saluti. Diego Verdegiglio dv52@libero.it

          Rispondi
          • 27 Marzo 2023 in 11:47
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            Buongiorno Dott. Verdegiglio,

            Mi premetto una nota sull’armamento dei Giapponesi nel secondo conflitto Mondiale.

            Avevano l’Arisaka, che era più vicino ad un Carcano che ad un Mauser!

            Sia il Type 44 che il 99 erano in 6.5 x 50, un calibro molto simile al 6,5 × 52 mm del Carcano che al 8x57JS del Mauser.

            Ricordo che la beretta fece una commessa di fucili per i giapponesi, con i calci tropicalizzati.

            Concordo con lei che i Mauser Argentini non fossero in 8×57 ma in un calibro dedicato 7.65×53…

            Ricordiamo tutti la deposizioni del Poliziotto che afferma di aver letto 7.65 …. Sinceramente non mi risulta che il calibro sia riportato sulla culatta o altrove ma potrebbe darsi che un’importatore l’abbia messa…

            Il Mauser Argentino è comunque al discapito del Calibro un Mauser, con il meccanismo tipico che è ben diverso da quello di un Mallicher Carcano!

            Mi raccontava un signore che ha vissuto 4 decenni negli USA che gli americani amavano il 91, soprattutto nelle versioni flobert o 22 dedicate ai figli delle Lupa. Già allora.

            Concordo con lei che il Mauser è nettamente superiore.

            Grazie per l’attenzione e complimenti per il Suo lavoro.

            Attendo con Ansia il suo libro sul Vietnam

             

             

             

             

             

             

  • 17 Marzo 2011 in 21:37
    Permalink

    Ciao a tutti, potete aiutarmi con un paio di risposte alle seguenti domande?
    A)Se, come ci è stato detto, Lee Harvey Oswald era l’unico assassino, dov’è il problema per la sicurezza nazionale?
    B)Se il Governo è così sicuro dei suoi argomenti, perché ha condotto tutte le inchieste nel più stretto riserbo?
    Mi piacerebbe scambiare qualche idea con voi
    Ciao e grazie

    Rispondi
    • 17 Marzo 2011 in 22:07
      Permalink

      salve Marco,
      la sicurezza nazionale (quella che c’era) era invocata in virtù del fatto che un presidente era stato assassinato.
      sul riserbo delle indagini: non comprendo cosa lei intenda. dove si dovevano interrogare i testimoni e svolgere le perizie, in piazza?
      tutta la documentazione della commissione Warren è disponibile da decenni, sono 26 tomi, decine di migliaia di pagine: c’è tutto, i transcript di tutte le udienze, i documenti, le fotografie, le perizie.
      stessa cosa (e ormai anche online) per i lavori della Hsca.

      grazie
      FF

      Rispondi
  • Pingback: Il Mannlicher Carcano di Oswald poteva uccidere Kennedy? :

  • 7 Aprile 2009 in 11:27
    Permalink

    Faccio notare che il trattamento da lei riservato al poliziotto Roger Craig, presumibilmente reo di “confondere un colore”, è molto meno garantista di quello incomprensibilmente concesso a Weitzman, il quale aveva avuto un “giorno di tempo” per mettere a fuoco la sua presunta svista.
    L’accanimento mirato al discredito che lei dimostra nei confronti di Craig, che ricorderebbe male il colore di un’auto, sommato al fatto che lei omette completamente tutti gli altri fatti dichiarati dal vicesceriffo, si rivelano come un piccolo e postumo contributo morale al suicidio di Craig.
    In questo caso la sua faziosità nell’analizzare le testimonianze dei due poliziotti è disarmante.
    E tutto ciò non ha niente a che vedere con il suo diritto di credere alla versione ufficiale.

    Rispondi
  • 6 Aprile 2009 in 23:10
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    forse perché quei due fucili sono quasi identici? o forse perché non c’era nessuno vantaggio nell’usare un Mauser 7.65 o un Carcano modificato? forse perché nella vita ci si può anche ricordare male una cosa senza venirvi impiccati per 45 anni?

    Rispondi
    • 11 Maggio 2023 in 14:02
      Permalink

      Gentile Federico,
      Un Mauser Argentino ed un Carcano di qualsiasi modello sono due armi diversissime.
      Le meccaniche sono diversissime fra loro, il sistema di caricamento è completamente diverso, la munizione del 91 non solo ha una forma particolare e inconfondibile con la sua palla oblunga.
      Il Carcano è un fuciletto, il Mauser è ben più massiccio!

      Stimo molto il Vs. lavoro, ma dire che i due fucili siano scambiabili ce ne vuole….
      Certo potrebbe obbiettare dicendo che il poliziotto non fosse un esperto, che non era un veterano, ma ho avuto modo di conoscere diversi cittadini USA che mi dicevano che chiunque bazzicasse un’armeria con un minimo di senso negli anni 60 avrebbe visto quei fucili.
      Gli americani per legge possono portarsi a case come preda bellica armi dal fronte, dubito che un poliziotto negli anni 60 non avesse mai avuto a che fare, per i casi della vita, per un sequestro, un ritrovamento ecc con una di queste armi.

      Rispondi
      • 12 Maggio 2023 in 8:17
        Permalink

        Gentile Giuseppe,
        mi spiace ma la devo correggere. Il Carcano ’91, non a caso anche noto col nome meno comune di Mauser Parravicino, era eccome confondibile con un Mauser.
        Ai tempi, il ricercatore Verdegiglio mi aveva mandato questa immagine comparativa. Veda lei. Sicuramente Fritz e Weitzman non si sono messi a controllare il munizionamento, in sede di sequestro dell’arma nel deposito dei libri.

        Per ulteriori approfondimenti sul Carcano: I segreti del Carcano: era all’altezza dell’attentato?

        Carcano vs Mauser

        Rispondi
        • 15 Maggio 2023 in 14:30
          Permalink

          Gentile Federico, ho controllato ora, mi confondevo con il Mauser Argentino che è in 7,35.

          Chiedo venia…

           

          Rispondi
      • 31 Maggio 2023 in 0:07
        Permalink

        Craig poteva aver visto un Mauser tedesco in Giappone negli Anni ’50, dove aveva prestato servizio militare oltremare. Una partita di quei fucili era stata venduta a Tokio. Le due armi Carcano e Mauser – all’occhio di un poliziotto americano inesperto di armi europee – potevano tranquillamente essere confuse prima di venire esaminate con cura. Gli americani chiamavano genericamente Mauser tutti i fucili europei da cecchino con l’ottica montata. Neanche l’FBI aveva nelle sue armerie un Carcano. Le ricordo che Oswald scelte di comprare il Carcano da una rivista, per posta, avendo il prezzo più basso di tutti.

        Rispondi
  • 5 Aprile 2009 in 9:33
    Permalink

    Signor Ferrero, perchè non ci dà una spiegazione plausibile (termine che lei usa spesso come surrogato di verità accertate) del perchè Weitzman giurò, il 23 novembre, di aver trovato un Mauser 7.65.
    O vorrebbe farci credere che 24 ore non bastarono ai poliziotti di Dallas per leggere che sul fucile c’era scritto “Made in Italy” e “calibro 6.5”?
    Come mai nella sua disamina del caso Weitzman omette di spiegarci come mai il giorno successivo all’assassinio il poliziotto continuava a confondersi sull’identificazione dell’arma?

    Rispondi
    • 17 Febbraio 2019 in 23:51
      Permalink

      Testimony of Seymour Weitzman – at 2:15 p.m., on April 1, 1964, in the office of the U.S. attorney, 301 Post Office Building, Bryan and Ervay Streets, Dallas, Tex., by Mr. Joseph A. Ball, assistant counsel of the President’s Commission.

      Sig. BALL – Nella dichiarazione che hai fatto al Dipartimento di Polizia di Dallas quel pomeriggio, lei ha fatto riferimento al fucile come a un Mauser 7,65 ad azionamento manuale?
      Mr. WEITZMAN – E’ quello che mi sembrò a prima vista…
      Mr. BALL – Capisco. Ora, nella sua dichiarazione al Federal Bureau of Investigation, ha dato una descrizione del fucile, come le sembrò che fosse.
      Mr. WEITZMAN – Ho detto che era un Mauser tipo azionamento, non è così?
      Mr. BALL – Un Mauser con azionamento manuale a otturatore girevole-scorrevole (bolt action).
      Mr. WEITZMAN – E al momento in cui lo guardai dissi che montava un’ottica 2.5 di marca Weaver, ma non lo era; risultò essere tutto fuorché un Weaver, ma lo dissi perché gli avevo dato solo un’occhiata… Non lo guardai da vicino ( I didn’t look that close at it)

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