Bum, cli-click, bum, cli-click, bum, cli-click

Harold Norman testimonia al “processo a Oswald”, celebrato in tv nel 1986 (1).

Harold Norman è un operaio che lavora al Texas School Book Depository. Mentre il corteo presidenziale sfila sotto il palazzo in cui lavora, si sporge a una finestra del quinto piano per veder passare il presidente. Con lui altri due operai, James Jarman e Bonnie Ray Williams. Il fotografo professionista del Dallas Morning News Tom C. Dillard, che segue il corteo Kennedy, scatta una fotografia storica: pochi istanti dopo la sparatoria, Dillard immortala la finestra del sesto piano dalla quale partirono i tre colpi e, al piano di sotto, i visi di Norman e Williams ancora affacciati alla finestra.

Norman disse sempre di aver sentito chiaramente tre colpi in successione e tre ricariche: “Bum, cli-click, bum, cli-click, bum, cli-click”. Disse anche di aver sentito le cartucce cadere sul pavimento, proprio sopra la sua testa (Norman era esattamente sotto la postazione di tiro di Oswald).

Tom Dillard immortala Williams (a sinistra) e Norman (a destra) pochi istanti dopo il terzo sparo
Tom Dillard immortala Williams (a sinistra) e Norman (a destra) pochi istanti dopo il terzo sparo

Dillard, per conto suo, testimoniò di aver sentito tre colpi e di aver capito quasi subito si trattasse di colpi di fucile: “Dopo il terzo colpo, non so perché ma mi venne da dire ad alta voce che lo avevano ucciso. Avevamo, dall’auto scoperta, una vista perfetta del deposito dei libri e Bob Jackson disse di aver visto la canna di un fucile che spuntava dalla finestra in cima. Gli chiesi quale finestra, e mi disse che era sulla destra, la seconda dall’alto tra quelle aperte. Guardai e sotto la finestra vidi due volti, e scattai due fotografie”. Fu ovviamente sentito dagli inquirenti anche Bonnie Ray Williams, il quale aveva consumato il suo pranzo a base di pollo a pochi metri dalla fonte degli spari, seduto su un carrello accanto ad alcuni scatoloni,  e pochi minuti prima della sparatoria. Proprio al sesto piano: eppure non aveva visto nessuno, né notato alcunché di interessante o particolare rispetto a un qualunque giorno lavortivo. La sua testimonianza, infatti, è stata citata a discolpa di Oswald giacché, si disse, Williams non aveva visto né sentito nessuno pochi minuti prima degli spari. Williams confermò i tre spari: “Non prestai molta attenzione al primo colpo, perché non capivo cosa stesse succedendo. Il secondo colpo, invece, capii che arrivava dal nostro palazzo, il secondo e pure il terzo. Entrambi fecero tremare il palazzo, mi caddero dei calcinacci, o della sporcizia che era attaccata al soffitto, sulla testa, e le finestre tremavano”. Williams aggiunse che il suo primo commento, rivolto al collega Norman, fu: “No bullshit!” (traducibile volgarmente in “Mica cazzi!”)

 

 

NOTE

(1) La London Weekend Television, nel 1986, decise di intentare un processo a Oswald per ricostruire la vicenda dell’assassinio utilizzando fonti di prima mano. Il processo, per quanto dimostrativo e giuridicamente insignificante, venne presieduto dal giudice Lucius Bunton. Avvocato della difesa di Oswald fu Jerry Spence, l’accusa fu rappresentata da Vincent Bugliosi. La giuria era formata da cittadini di Dallas. Furono chiamati a testimoniare spettatori del corteo, conoscenti di Lee Oswald e inquirenti. La giuria, esaminati i fatti, emise un verdetto di condanna.

Un pensiero su “Bum, cli-click, bum, cli-click, bum, cli-click

  • 10 Dicembre 2013 in 15:06
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    Su Oswald quadra più o meno tutto, per logica e anche perchè trovo veramente difficile far quadrare qualcosa di diverso. Le uniche cose che mi lasciano perplesso sono i tempi di discesa e questa testimonianza. Cioè tre persone sentono di sopra colpi e bossoli che cadono sul pavimento(quasi si poteva vedere fra la pavimentazione persone ai piani alti) e tu non provi ad andare a vedere o tagliare la strada dalle scale?

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